Torta al cioccolato e lacrime

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É il 2 ottobre, una pioggerellina leggera scende dal cielo e raffredda l'aria, creando sulle finestre della camera un continuo rincorrersi di goccioline e appannando il vetro. Per fortuna che all'interno della scuola adesso i riscaldamenti vengono accesi, altrimenti con il fatto che sono freddolosa morirei di freddo. Girandomi svogliatamente verso la sveglia la disattivo prima che suoni, constatando che come al solito la sveglia migliore é quella biologica ed esco dal calduccio del mio letto.
É passata una settimana dall'anniversario della morte della mamma e finalmente la tristezza di quel giorno sembra essersene andata, ma é proprio in un giorno come questo che é morta per colpa di un forte temporale, riportando ancora una volta, contro il mio volere, la mia mente a quel giorno. Anche se ero piccina ricordo ancora quando hanno chiamato a casa ed io e papà stavamo facendo un dolce: ancora tutto sporco di impasto era andato allegramente a rispondere, ma ben presto il sorriso si era trasformato in una smorfia di dolore, gli occhi vitrei, e il viso pallidissimo il telefono dopo poco gli era sfuggito di mano cadendo rovinosamente a terra come papà che freneticamente cercava di rimetterlo insieme come se cosí facendo avesse potuto rimettere insieme anche la mamma e farla tornare da noi, arrendendosi infine alla crudele verità. Sconvolto si era avvicinato a me e mi aveva abbracciato forte mentre mi diceva che mamma nn sarebbe tornata piú e fiumi di lacrime erano cadute dai nostri occhi unendosi fra loro e rincorrendosi sul pavimento. La torta alla fine si era bruciata e l'abbiamo dovuto buttare, ma in quel giorno nn poteva importarci di meno, il dolore per la perdita era troppo forte, come una ferita appena aperta che nn si sarebbe mai piú richiusa. Mamma stava tornando da lavoro e c'era un forte temporale, ci hanno spiegato che era ad un incrocio e stava svoltando quando un tir l'aveva presa in pieno, perché per colpa della pioggia scrosciante, aveva invaso la corsia affianco proprio mentre l'auto di mia madre girava, era morta sul colpo senza soffrire hanno detto.
Raccolsi le uniche due lacrime che inevitabilmente mi erano sfuggite ripensando a quel giorno, dopodiché mi diressi in bagno e mi ci chiusi dentro, con l'intento di dedicare piú tempo al mio aspetto rispetto alle altre mattine, visto che mi ero svegliata prima e che negli ultimi giorni nn ci avevo neanche provato ad essere decente. Sofia nn mi aveva chiesto niente, ma notando il mio cambio d'umore aveva fatto due piú due e aveva capito che avevo solo bisogno di conforto, mi era stata vicina come nessuno prima ,apparte mio padre ed era venuta a trovarmi spesso, facendo della mia allegria la sua missione. Era una brava ragazza anche se strana e un po pazza, ma avevamo legato molto ed ero riuscita a fidarmi abbastanza da raccontarle la mia storia.
Dopo la doccia e l'asciugatura dei capelli in morbide onde color rame, cominciai a truccarmi con yleiner e mascara. Prima di vestirmi guardai la ragazza riflessa nello specchio e soddisfatta del risultato proseguií aprendo l'armadio e tuffando la testa all'interno in cerca di qualcosa di piú vivace del grigio degli ultimi giorni, per testimoniare il mio ritrovato buonumore.
Presi degli skinny jeans neri, una maglietta color acquamarina a righe blu e un cardigan blu scuro e aggiunsi degli orecchini pendenti.
Infilate anche scarpe e orologio ,e guarando l'ora su quest'ultimo, scesi al piano di sotto dove anche papà sembrava piú di buon umore mentre sfornava una torta. Entrai in cucina con un sorrisone sulle labbra e diedi un bacio a stampo sulla guanciotta di papà, inspirando una generosa dose dell' inebriante aroma della torta al cioccolato che mi stava chiamando ancora calda.
<< che bello! Hai fatto la mia torta al cioccolato preferita!! >> esclamai felicissima già pregustando la mia dose giornaliera di zuccheri.
<< si, ne avevamo bisogno. >> spiegò travasando il dolce dallo stampo e portandolo sulla tavola che intanto io avevo imbandito.
Tagliammo tutti e due delle fette gigantesche e io ne assaggiai un grosso boccone gustando il meraviglioso aroma del cioccolato fondente. Appena finita ne presi subito un'altra e l'accompagnai con del succo.
Due fette di torta piú tardi e dopo aver salutato papà e preso cappotto, borsa e ombrello, uscií sotto la pioggia e mi costrinsi a pedalare velocemente per nn arrivare a scuola stonfa.

Her smileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora