Capitolo 7

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Delia
Scilla, era una ninfa che adorava le spiagge di Messina e amava fare il bagno di notte. Durante una di queste immersioni notturne, apparve una figura, metà pesce, metà uomo. Il suo nome era Glauco. Egli si innamorò perdutamente della ninfa. La corteggiò sin da subito, ma Scilla non era molto felice di questo, per questo decise di rifiutarlo. Glauco quindi si precipitò dalla maga Circe, per chiederle di creare un filtro d'amore. Lei però era attratta da Glauco, che però non ricambiava. Per questo motivo, ferita, creò una pozione per trasformare Scilla in una creatura mostruosa. Circe versò la pozione nella quale la ninfa era solita fare il bagno. Quando uscì dall'acqua, però, non era più la stessa. Diventò un mostro marino con sei teste di cane sui fianchi e sei serpenti al posto delle gambe. Addolorata, Scilla si rifugiò in una delle grotte vicine e si dice che chiunque passi da lì, venga inghiottito dalla creatura mostruosa.

"Vi prego non lasciatemi con lui!" Implorava il mio sguardo, ma nulla da fare

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"Vi prego non lasciatemi con lui!" Implorava il mio sguardo, ma nulla da fare. Kilian più di tutti, era furioso. Detesto ciò che il mio ragazzo ha fatto ad Harley, infatti ora mi trovo a sussurrarle scuse su scuse. "Sono mortificata". Le dico. "Tranquilla, non è colpa tua". Mi accarezza il braccio. "Andate via". Sentenzia il ragazzo dalla chioma corvina, dopo aver impresso un colpo nello stomaco di Alan. Io lo aiuto a rialzarsi e torniamo in camera. "Stai bene?" Chiedo quasi senza fiato, facendolo accomodare sul letto. "Secondo te? Ho avuto due pugni e tutto per colpa tua!" È fuori di sé. Mi tira uno schiaffo in piena guancia, mentre mi strattona i polsi. "È colpa tua! Non saresti dovuta andare con loro. Saresti dovuta restare seduta con me, mentre facevi la ragazza educata e disponibile. E sopratutto riconoscente verso il suo ragazzo. Cosa faresti senza di me eh? Saresti persa, senza neanche un soldo in tasca. Non saresti nessuno!" Urla parole di odio. So che ciò che sto per dire mi costerà molto, ma mi faccio coraggio. "Io sono chi sono grazie a me e alla mia famiglia. Tu non mi hai aiutato per niente, anzi, mi hai distrutta. Mi ostacoli la vita. Non hai il diritto di colpirmi come e quando vuoi! Io non ti ho fatto nulla!" Calde lacrime si fanno spazio sul mio volto, mentre sento la guancia bruciare. Un altro schiaffo. Poi un calcio dietro le ginocchia. "Io posso farti ciò che voglio finché staremo insieme, e fidati, staremo insieme per sempre!" Nei suoi occhi castani ci sono scintille di fuoco e odio. Prende il trolley con dentro le sue scarpe e me lo lancia addosso. Finisce dritto nel mio stomaco e per l'impatto, finisco stesa per terra. Dolorante. "Sogni d'oro, tesoro". Svengo, con le sue parole che vagano nella mia mente.
La mattina seguente, ci svegliamo alle nove in punto. Indosso subito un top bianco, un pantalone lungo e largo nero, le Dunk panda e la mia amata Saint-Laurent. Facciamo una veloce colazione a buffet e alle dieci scendiamo dalla nave. Oggi visiteremo la Catania di Bellini. "Buongiorno a tutti! Benvenuti nella vostra prima visita guidata!" Annuncia una voce che mi è molto famigliare. "Io sarò la vostra guida, mi chiamo Kilian, mentre lei sarà la mia assistente Julia. Io vi spiegherò tutti i monumenti che visiteremo, lei si assicurerà che tutto vada per il meglio, controllerà che ci siate tutti. Chiaro?" Guardo subito Alan. Ha il viso contratto, ma non proferisce parola. Mi prende il braccio e mi trascina lungo il percorso. "Eccoci arrivati nel centro storico di Catania in piazza Stesicoro, che deve il suo nome al poeta greco Stesicoro il cui sepolcro si trovava qui in epoca romana, è attraversata e divisa in due dalla strada principale del centro, la via Etnea. Le due parti della piazza hanno stili architettonici differenti. A est troneggia al centro il monumento dedicato al compositore Vincenzo Bellini, realizzato dallo scultore Giulio Monteverde nel 1882. Alle spalle del monumento a Bellini, alla fine degli anni cinquanta, furono abbattuti tutti gli edifici esistenti e fu realizzato l'attuale Corso Sicilia, ai cui lati si trovano i principali edifici finanziari della città". Quando parla è ascoltato da tutti, perchè ci mette passione. È qualcosa che a lui piace. "Dall'altro lato della piazza, sotto il manto stradale, a circa dieci metri di profondità, è visibile una parte dell'Anfiteatro Romano riportato alla luce agli inizi del ventesimo secolo. Di fronte i resti dell'Anfiteatro si trova la Chiesa di San Biagio conosciuta anche come la Chiesa di Sant'Agata alla Fornace, dal nome della reliquia custodita all'interno, e di fianco in posizione più elevata rispetto alla piazza c'è il Palazzo della Borsa, oggi sede della Camera di Commercio di Catania. A nord, rispetto all'Anfiteatro romano si trova il settecentesco Palazzo Tezzano, sede del tribunale fino al 1953". Continuiamo a visitare questa piazza per un'altra oretta, trasportati facilmente da lui. Osserviamo la Villa Bellini, la Cattedrale di Sant'Agata e la tomba del compositore. Come ultima tappa c'è la Porta Uzeda dove tutti i componenti del tour si scattano foto davanti ad essa. "Ciao! Voi non fate la foto?" Ci chiede Julia. Alan nega con il capo. "No, grazie-" ma si interrompe quando ci sta per raggiungere la guida. "Anzi, ci potrebbe fare una foto. Ora?" La ragazza annuisce e prende in mano il telefono. Il mio ragazzo mi bacia difronte a tutti, mentre parte il flash della fotocamera. Con la coda dell'occhio vedo Kilian cambiare direzione in quell'esatto momento. Avrei voluto fermarlo, ma le sue braccia me lo impedivano. "Ho fatto, ragazzi!" Ci riconsegna il dispositivo. La ringraziamo e ci riuniamo nuovamente. "Bene! Il tour di oggi è finito. Ora ritorneremo a bordo. Chi vuole può restare qui, vi ricordiamo che entro le diciannove dovrete essere tutti di nuovo sulla nave! Chi ritorna ora, è pregato di seguirci". Noi decidiamo di tornare, visto che io sarei voluta stare in piscina questo pomeriggio.
Abbiamo appena finito di pranzare con una buona pizza napoletana, ora sono in camera che indosso il costume. Crema solare c'è, cappello c'è, libro c'è, telo c'è, occhiali da sole li ho in testa, telefono c'è. Ho tutto. Alan è rimasto nell'idromassaggio in camera, mi raggiungerà tra un'oretta. Esco dalla suite, ma mi scontro con qualcuno. Un uomo, o forse dovrei dire ragazzo, ben vestito. "Stai più attento!" Sbotto allargando le braccia. "Certo, lo terrò a mente per la prossima volta, tigrotta!" Mi sorride. È molto alto, forse più alto di Kilian se è possibile. È decisamente molto muscoloso. Ha un petto imponente, una faccia geometrica: mascella perfettamente squadrata, naso triangolare dritto, labbra carnose e definite, denti bianchi e perfetti, occhi castani, capelli biondi molto mossi, che gli arrivano all'orecchio. È un bel ragazzo, ma niente a che vedere con Kilian. Quel ragazzo ha un fascino tutto suo. "Tigrotta?! Ma come ti permetti, neanche ci conosciamo!" "Le tigri sono impulsive, proprio come te, biondina!" Sbuffo, passandogli davanti per raggiungere la piscina. Prendo la prima sdraio che trovo, mi tolgo il copricostume mostrando il mio bikini azzurro, stendo il telo, inforco gli occhiali da sole e mi stendo. Chiudo gli occhi e mi rilasso prendendo il sole, ma vengo subito interrotta dallo sghignazzare di ragazze. O meglio, lo starnazzare di galline e ochette. Sollevo lo sguardo sulla torretta dei bagnini e vengo subito catturata da degli occhi blu elettrico. Kilian ride e scherza con tre ragazze: due bionde e una rossa, palesemente tinta. "Oh, Kyky sei troppo simpatico!" Esclama la rossa. Con un gesto fulmineo, si toglie la canotta, lasciando spazio ai suoi addominali ben scolpiti. Ho la bocca talmente aperta, che mi sta per cadere la mascella. Quando solleva le braccia per sfilarsela del tutto, si vedono alla perfezione i suoi dorsali, su cui spicca un tatuaggio: una scia di stelle. Sul braccio destro è raffigurata una donna messicana, invece su quello sinistro dei fiori e sul cuore c'è scritto art. Subito, però, i suoi occhi catturano i miei mentre mi sorride, ma questo gli muore in faccia. Dietro di me c'è Alan. "Ciao amore, ti sei rilassato?" Lui annuisce e io gli faccio spazio sul lettino. "No, no, tranquilla. Sono venuto solo per avvisarti che vado a riposarmi alla spa". "Va bene, ci vediamo dopo!" Mi bacia e va via. Mi alzo, e passo di proposito difronte al ragazzo e le sue amichette, per andare in piscina. Lui sbianca subito, loro invece mi guardano con aria di sfida. "Ma ce l'ha solo lei?" Sussurra una delle bionde. "Sai, per educazione, le cose si dicono in faccia". Le faccio notare piantando gli occhi nei suoi. Lei sembra intimidirsi. "Io... Be' io- volevo". Le parole muoiono nella sua bocca. "Voleva dire che non sei l'unica ragazza su questa nave!" È l'altra bionda a parlare. Io annuisco. "Già, avete ragione, ma forse sono l'unica con un cervello e non soltanto la vagina!" Mi giro e me ne vado, ma la rossa me lo impedisce. "Stronza!" Urla alle mie spalle. Torno indietro. "Come scusa? Potresti ripetere?" Le afferro una ciocca di capelli, e quando lei sta per fare lo stesso, due braccia possenti, mi tirano indietro. Riconoscerei il profumo di colonia lontano un miglio. "Lasciami Kilian!" "Se tu prometti di stare buona". "Uff! D'accordo!" Mi arrendo. "Ragazze, andate. Ci vediamo in giro!" Le fa andare via con un gesto della mano. "Si può sapere che ti prende?!" "No, cosa prende a te, invece!" Sbotto per la seconda volta. Non è da me, sono così tranquilla. "Prima mi mandi via, poi mi ignori e ora mi difendi?! Io non ti capisco!" Continuo delusa e arrabbiata. "Ho riflettuto molto ed è meglio così, io e te dobbiamo rispettare i nostri ruoli. Tu passeggera, io staff. Non posso. Ti prego di non chiedermi altro". Okay, ammetto che qualcosa dentro di me ha fatto crack, le sue parole sono dure, ma lo capisco. Infondo tra qualche giorno non ci vedremo più. Prendo atto di tutto e mi tuffo in acqua. Il metodo migliore per allentare la tensione è nuotare. Fare infinite vasche, fino ad avere le braccia molli. E così faccio. Dopo poco, mi ritrovo in stanza a prepararmi per questa serata, con una sensazione di pesantezza addosso.

Spazio autrice:
Ed ecco che la nostra Delia si fa valere. Anche se all'inizio del capitolo non è stata semplice.
Kilian invece, nei panni di professore/guida turistica lo amo! Adoro gli uomini sapienti.
Cosa ne pensate del fatto che lui abbia rifiutato lei? Credete che cambierà idea? (Lo speroooo)
Ditemi cosa  ne pensate e mettete stelline.
-Kri💚

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