Kilian
A seguito del terribile diluvio voluto da Giove per eliminare la stirpe umana ormai degenerata, gli unici due superstiti furono Deucalione e sua moglie Pirra, ancora non corrotti e pii. Il padre di Deucalione, Prometeo, gli consigliò di costruirsi un'arca in cui rifugiarsi e in cui navigarono per ben nove giorni. Una volta placatasi la tempesta e ritiratesi le acque, i due si accorsero di essere gli unici superstiti. Consultarono allora un oracolo, che suggerì loro di gettarsi dietro le spalle le "ossa della grande madre", dopo essersi velati il capo; Deucalione capì che l'oracolo si riferiva alle pietre della terra. I due fecero come gli era stato detto: dalle pietre gettate da Deucalione nacquero gli uomini, da quelle lanciate da Pirra le donne: fu così creata una nuova razza umana.
"Grazie Omar!" Saluto il bagnino che mi ha preceduto e salgo sulla colonnina. Indosso gli occhiali da sole e controllo la situazione. Mi soffermo su una ragazza che riposa tranquillamente su una sdraio. È bellissima, Delia. Le labbra leggermente socchiuse e il nasino all'insù. Ripenso a ieri. Ciò che mi ha detto mi ha spezzato l'anima. Poi, di quel bacio, ne avevamo bisogno entrambi. Quando aveva la testa poggiata al mio petto, mi sentivo bene. Il modo in sui restavamo avvinghiati l'uno con l'altra mi ha fatto un bellissimo effetto. Sto bene con lei. Vorrei che rimanesse più a lungo qui. E questa mattina, non capivo perchè non fosse presente all'escursione, temevo che stesse male, ma poi l'ho vista. Sempre perfetta anche con la tuta. "Ei Kilian, come stai?" Mi si avvicinano le tre ragazze di ieri, che mi risvegliano dai pensieri. "Ciao ragazze, sto bene, Amber". La rossa annuisce. "Allora? Che ci dici?" Chiede Annah, la più chiara del trio, per fare conversazione. "Non dico nulla ragazze. Sto lavorando, non potete distrarmi!" Rispondo. Ora in testa ho solo lei. "Non dirmi che pensi a quella gattina bionda, Ki". Continua con tono triste. "Ragazze, vi ho detto che ci vediamo più tardi. Lei non c'entra niente, lasciatela stare!" Mi giro nella direzione di Delia, ma non c'è. Ha lasciato tutto ed ora è in piscina che nuota avanti e dietro infinite volte. "Kilian che rifiuta delle attenzioni da una ragazza! La situazione è grave!" Esclama Kristal, la bionda più scura. Loro sono su questa nave da due settimane e questa è la loro terza. Mi hanno sempre visto circondato da ragazze, cercando quella giusta. "Ma come fa un uomo bello e impossibile come te a volere una gatta morta come quella? Kilian, io mi vergogne-" "Piantala Amber! Ora andate, come vi devo dire che sto lavorando?" La interrompo. Loro con una faccia scandalizzata vanno via senza dire nulla. Mi tolgo la canotta e mi inginocchio verso il bordo piscina. "Ciao Lia". La saluto quando riemerge dall'acqua. "Ciao Kilian!" Mi saluta sorridente. "Sei stanca?" Chiedo, ma prima riprendo un bambino che corre a bordo piscina. "Un po', ma niente di che, tranquillo!" Risponde uscendo dalla vasca. Siamo faccia a faccia. Il costume che indossa risalta le sue forme e come uomo non riesco a non notarlo. Lei lo capisce e arrossisce. "Mi chiedevo se volessi venire con me a mangiare qualcosa. Gli altri oggi non ci sono, perciò...". "D'accordo!" Si avvicina alla borsa, prende il telefono e infila il copricostume velato e gli enormi occhiali da sole. "Andiamo!" Ci sediamo ad un tavolo vicino alla vetrata con vista mare. Io prendo del succo d'arancia e un muffin al cioccolato, mentre lei un bicchiere di Coca-Cola e una cheescake alla nutella. "Sei una golosona!" Esclamo divertito, guardando le macchie di cioccolato intorno alle labbra. Molti lo possono trovare schifoso, ma a me sembra la cosa più tenera e innocente del Mondo. "Oh, scusa!" Ride pulendosi con un tovagliolo. Io la tranquillizzo subito. Ci alziamo per ritornare in piscina, ma la spingo in un bagno pubblico. "Kilian..." Mormora. Ci guardiamo negli occhi, le tiro indietro una ciocca di capelli umidi e le metto una mano sulla guancia. Piano piano, le nostre teste si avvicinano, fino a scontrarsi. Sento il suo respiro sulle labbra. Le accarezzo con il pollice la guancia. Con l'altra mano le circondo il fianco e la attiro verso di me. "Dimmi, Delia". Sospiro. I nostri nasi si sfiorano, fin quando prendo coraggio. La bacio. Lei all'inizio è stranita, ma subito dopo ricambia. Con le mani mi massaggia i capelli. Il bacio diventa sempre più focoso. Abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Mi morde il labbro. Con la lingua, chiedo l'accesso alle sue labbra, che lei schiude all'istante. Esse si intrecciano fra loro. Lei con le mani scende fino a toccarmi i fianchi. Io sussulto e interrompo il bacio. Mi brucia il fianco. Entrambi abbassiamo lo sguardo sul punto interessato. "Scusami...". Dice con le labbra rosse e gonfie. "Kilian... sei ferito!" "Si, ma niente di che". Cerco di rimediare. "No, queste sono brutte ferite. Dimmi cosa sono, per favore". Annuisco. "Quando avevo sedici anni litigai con la mia famiglia, come sempre. Loro, presi dall'ira, mi inflissero tre coltellate sul fianco. Una mia madre, una mio padre e una mio fratello". Solo a ricordare il dolore vorrei urlare. Ai tempi dovevo stare zitto, soffrire e piangere in silenzio. "Mi dispiace tanto..." Dice, ma è tutto inutile. Le lacrime già hanno iniziato a rigarmi il volto. Mi mette le mani sulle guance, poi mi abbraccia. La stringo forte, sperando che non vada mai via. "Mi hanno lasciato sanguinare a lungo. Hanno lasciato che le ferite si chiudessero da sole, perchè non sapevano come giustificarle in ospedale!" Sussurro tra i singhiozzi. "Va tutto ben... Va tutto bene". Mi dice all'orecchio, mentre io vorrei imprimere queste parole nel cuore. La stringo ancora di più. "Grazie". Mormoro dopo un attimo di silenzio. Lei mi bacia la fronte come una mamma e questo gesto mi fa sciogliere il cuore. Poi usciamo dal bagno e torniamo in piscina. Raccoglie le sue cose e mi viene vicino. "Ci vediamo, Kilian". "Ci vediamo, Delia". La vedo dirigersi verso l'interno.
Sono nella mia doccia da mezz'ora. Cerco di ripulirmi dalle ferite del passato, ma non ci riesco. Mi asciugo e infilo una maglia a maniche corte viola scuro, un pantaloncino con tasconi beige e delle sneakers bianche con delle calze nere da fuori. Un po' di profumo e ci sono. Ho chiesto ai due miei amici di aspettarmi fuori ed eccoli che bussano. Esco dalla cabina e li saluto. "Gavin?" Chiede Jordan. "Questa mattina ho incontrato il comandante, dice che da domani la punizione è finita, però passerà comunque molto tempo nella sala di comando perchè deve ancora imparare". Rispondo. Sono felice che il mio migliore amico se la sia cavata con soli quattro giorni. "Perfetto direi!" Iniziamo a camminare per i corridoi, per andare a cena. "Sai, Kilian. Io e Jordan passavamo dalla piscina e nel tuo turno c'era ancora Omar. Ci spieghi come mai?" Domanda improvvisamente Kai, con tono malizioso. "Dovevo sbrigare una faccenda!" "E questa faccenda inizia con De e finisce con Lia?" Aggiunge Jordan. "Okay, fatemi spiegare. Le ho proposto di fare merenda insieme, poi siamo andati in bagno e... ci siamo baciati!" Con loro non mi vergogno di nulla, siamo amici da tanto tempo! Le loro bocche si spalancano. "NON CI CREDO!" Esclamano all'unisono. "Zitti! Abbassate la voce!" Dico una volta entrati nel ristorante. "Ciao ragazze!" "Siete bellissime!" Esclamo sedendomi difronte a Soleil. Kai si siede vicino a lei, Jordan affianco ad Harley. Loro mi sorridono. Soleil ha un vestitino fucsia mentre Harley uno giallo con le spalline brillantinate.
La cena è finita da un'oretta. Noi siamo nello spiazzo dietro la nave, all'aperto, mentre ci prepariamo per la "Silence Night" ovvero una serata dove si indossano delle cuffie è da lì si potrà sentire la musica che metterà il DJ. Ecco che iniziano ad arrivare le prime persone. Questa sera il codice di abbigliamento era arcobaleno, infatti l'ambiente sta diventando un tripudio di colori.
La serata si è avviata da un pezzo, ma di Delia ancora nessuna traccia. Ho paura che le sia successo qualcosa. Può anche essere che in mezzo a tutta questa folla io non riesca a vederla. Mi faccio spazio tra la gente che balla e urla le canzoni che sentono nelle orecchie. Arrivo all'ingresso, ma la vedo. La vedo mentre sta baciando Alan. Ma cosa pensavo? Che lei lo lasciasse per me? Impossibile! Non può farlo e la capisco. Come si fa a lasciare il proprio aguzzino? Quando si staccano, faccio il possibile per non farmi notare. Lei è bellissima racchiusa in quel vestitino con sfumature verde acqua e azzurro. E poi ci sono i lunghi capelli mossi che le incorniciano il viso. Sulle dita i suoi soliti due anelli, che ho notato indossare sempre. Sul medio c'è un serpente e sull'indice dell'altra mano una corona d'argento. "Kilian! Dov'eri finito?!" Esclama Soleil. "Oh! Wow!" Aggiunge notando la ragazza poco distante da noi. "Bella vero?" Dico fiero, anche se non volevo che quelle parole uscissero dalla mia bocca. Lei mi rivolge un sorriso malizioso e mi porta dai ragazzi.Spazio autrice:
Capitolo di passaggio!
Che carino Kyky che la cerca🥹
Questi🍋>>>>
Sono già innamorata di loro, ma non fatevi ingannare dalla situazione... non sarà sempre rose e fiori!
Fatemi sapere cosa ne pensate e mettete stelline.
-Kri💚
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Colpo di Fulmine
ChickLitAll'età di venticinque anni, Delia, una ragazza bellissima e con degli occhi magnetici, viaggia a bordo di una nave da crociera con il suo fidanzato. Lì incontra Kilian, un membro influente dell'equipaggio, dotato di una bellezza sovrumana e un'inte...