Capitolo 1

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Delia

Un giorno Afrodite si innamorò di Adone, talmente tanto da trascurare i suoi amanti. Trascura soprattutto Apollo e Ares, scatenando la loro gelosia. Così loro decidono di mandare un maleficio contro Adone: dovrà perdere la vita a causa di un cinghiale durante una battuta di caccia. Afrodite assiste alla scena e si getta verso Adone, ma nel farlo inciampa in un cespuglio di rose rosse. Ma queste, avendo le spine, Afrodite si punge. Il suo sangue, nel colare, va a sporcare i petali ed è così che quelle rose bianche diventano rosse. Nel mentre, dal corpo di Adone, nascono degli splendidi anemoni. Ma perché le rose rosse sono il simbolo dell'amore eterno? Perché Zeus si commuove per il dolore di Afrodite e decide di dare una nuova vita ad Adone.

 Ma perché le rose rosse sono il simbolo dell'amore eterno? Perché Zeus si commuove per il dolore di Afrodite e decide di dare una nuova vita ad Adone

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"Tesoro! Scendi, è arrivato Alan!" Urla mia madre dal piano di sotto. "Arrivo!" Rispondo con apparente felicità. Non voglio deludere la mia famigli. Non voglio rendergli la vita più difficile, ci tengo troppo a loro. Odio quando lui mi viene a trovare, odio quando mi parla, mi guarda, mi tocca. Odio tutto di lui. I suoi capelli castani, i suoi occhi marroni, il suo sguardo furbo e cattivo, il suo naso, le sue sottili labbra, il suo mento appuntito, le sue mani pesanti, le sue grosse dita...
Mi dirigo in salotto e spero con tutta me stessa che sia andato via per un qualsiasi libro, ma non è così. Lo trovo seduto sul divano, messo a suo agio, mentre dialoga con mia madre. Tutto sorridente. Resto a guardarli per un po' fin quando si voltano nella mia direzione e prego che non l'abbiano fatto veramente. "Buongiorno amore!" Mi saluta con entusiasmo e si sporge per baciarmi le labbra, ma mi giro facendo si che baci la guancia. Oggi no. Non me la sento. Mia madre nel frattempo ci guarda estremamente contenta. "Sono felice che Delia abbia trovato una persona come te, Alan". La mamma è sempre stata ingenua. Lui le sorride e mi lancia uno sguardo severo, che mi porta ad annuire, mentre con la mano mi stringe sempre di più il fianco. "Sono contento anche io di aver trovato una persona come Delia". Risponde, mentre continua a stringere. Mi scanso da lui, quando sento il fianco bruciare. So benissimo che questo gesto non gli ha fatto piacere e che dopo verrà punito. Finisce sempre così. "Prendo del succo d'arancia!" Annuncio con forse troppo entusiasmo per poi andare in cucina. Prima di entrarci, noto il mio ragazzo mordersi le labbra, mentre mi squadra le gambe coperte poco e niente da una maglietta lunga e trattengo un conato di vomito. Sono riparata dal muro, così mi massaggio la parte dolorante e ci metto sopra dell'acqua fredda. Prendo il succo e tre bicchieri e li adagio sul tavolino in soggiorno. Li riempio e mi siedo di fianco ad Alan. "A cosa dobbiamo questa visita?" Cerco di sembrare il più carina possibile, ma proprio non ci riesco. Non voglio pesare per la mia famiglia. Mi sono laureata da qualche mese e loro si aspettano un futuro con lui, perchè conoscono la sua facciata, di cui mi ero innamorata anche io. Ma non è tutto oro quel che luccica. "Beh, tra pochi giorni è il mio compleanno, vorrei festeggiarlo in tua compagnia. Così ho preso due biglietti per una crociera nel Mediterraneo. Partiamo tra due giorni. Vorresti venire?" Chiede come se ci fossero opzioni. Mi tocca accettare e basta, così annuisco. Il mio desiderio più grande è sempre stato lavorare su una di quelle fantastiche navi, fare nuove amicizie e viaggiare. Ho sempre sognato una crociera, ma non con lui. Sarà una settimana da incubo. "Tesoro, non sei felice?" Continua lui, aprendo sempre di più le mie ferite. Giocando con le mie paure. "Certo!" Sorrido abbracciandolo. "Stai da me oggi?" Domanda felice. Guardo mia madre nella speranza che dica di no. Nella speranza che inventi qualche impegno, qualsiasi cosa. Ma lei non sa... "Per me va benissimo, tranquilla". Risponde cauta ed io mi sento morire. Mi trovo ad annuire arresa, mentre torno in camera a cambiarmi e preparare lo zaino. Indosso un jeans a una T-shirt molto semplice e con lo zainetto in spalla, entro nella sua auto. Sono consapevole che quando tornerò a casa avrò nuovi segni sul corpo, perchè posso solo immaginare cosa mi farà. Sarò talmente stremata da non reggermi in piedi, da non reagire. E lui continuerà, continuerà... all'infinito. Mi sono innamorata di quello che voleva far vedere, non di quello che era, perchè l'ho scoperto troppo tardi. Ormai non mi potevo sottrarre alla sua tortura. Non potevo fare un torto ai miei genitori, non potevo essere un cattivo esempio per mia sorella.
Così nascondo. Nascondo come quando i bambini nascondono la polvere sotto al tappeto.
Mento. Mento come quando un malato terminale mente mentre dice di sentirsi meglio.
Proteggo. Proteggo come una mamma canguro protegge nel marsupio i propri cuccioli.

Il viaggio in macchina è silenzioso. Si sente soltanto la sua musica disgustosa, mentre mi stringe in modo possessivo la coscia. Parcheggia l'auto. Mi spinge verso l'ingresso e si chiude la porta alle spalle. "Vado in cucina amore!" Annuncia. Così lascio lo zaino sul divano, ma quando mi giro, lo vedo prendere la rincorsa e venire verso di me con una bottiglia di metallo piena. Tutto ciò che accade dopo è terrorizzante. Sento la bottiglia colpirmi con violenza sulla testa. Mi sento stordita. Mi tocco il punto interessato e noto subito dopo le mani sporche di sangue. Svengo per terra e una chiazza di sangue si fa spazio sul pavimento candido. Poi tutto buio.
Mi sveglio all'improvviso, a causa di una stretta ai polsi. "No, no, no! Ti prego no!" Urlo in preda al panico. Mi ha legata al letto per l'ennesima volta. Un sorriso sadico si fa spazio sul suo volto. "Sai, la prossima volta evita di scappare. E ricordati di mostrarti felice davanti alle persone!" Dice, mentre mi assesta uno schiaffo in piena guancia. Tossisco sangue. Io annuisco debolmente. Mi toglie la maglia e il reggiseno, mentre i suoi occhi si riempiono di luccichii. Mi stringe il seno ed io mi mordo le labbra dal dolore. "Basta ti prego!" Lo supplico. Lui si ferma e mi guarda negli occhi. "Hai ragione!" Risponde ancora più voglioso. Non ci metto molto a capire dove vuole arrivare. Mi toglie velocemente il jeans e mi strappa le mutandine. Mi morde la coscia. Subito si infila un preservativo e mi penetra in un colpo solo. Con una forza brutale. Le lacrime scorrono rapide sulle guance. Sento un tripudio di fitte allo stomaco e le gambe flosce. Inizia a muoversi e io urlo dal dolore. "Basta!" Urlo ancora. Ecco la prima spinta. "Questa per essere scappata". E poi un'altra. "Questa per aver avuto dubbi". E un'altra. "Questa per non essere stata felice con me". E poi l'ultima, almeno credo. La più forte. "BASTA!" Urla di strazio occupano la stanza, poi il vuoto. Svengo di nuovo mentre lui continua ancora e ancora. Di quello che è successo dopo, non ricordo nulla. So solo che quando mi sono svegliata ero ancora incatenata al letto. Nuovi lividi sulle braccia spiccavano sulla mia pelle abbronzata. La sera mi ha riaccompagnata a casa e ha detto ai miei genitori: "Grazie signori! Ha fatto la brava". E poi è scoppiato a ridere. Se solo loro sapessero, non mi darebbero in pasto a un mostro del genere. Non voglio essere un peso per loro. Mia madre è impegnata in tribunale per via del suo lavoro, mio padre in ospedale dai suoi pazienti. Mi sono rifugiata in camera e ho dato libero sfogo alle lacrime. È entrata mia sorella, si è seduta sulle mie gambe e mi ha abbracciata. Ha solo cinque anni, ma capisce subito qualsiasi cosa. "Perché piangi Lia?" Lei ama chiamarmi così. "Niente Ivy. Stai tranquilla". Le ho detto. Ha annuito e poi abbiamo dormito insieme. Ora sto finendo di chiudere la valigia. Tra meno di mezz'ora devo partire. "Ci vediamo presto!" Mi saluta la mia famiglia. Do' un bacio sulla guancia di Ivy ed entro nell'auto di Alan. Mi bacia difronte ai miei genitori e poi sfreccia verso il porto.

Spazio autrice:
Ciao a tutti! Questa è la mia nuova storia. Ci sto mettendo l'anima nel farla, e spero ne valga questo sforzo. Sono felicissima di intraprendere questo nuovo cammino con voi. Spero vi piaccia questo capitolo (i prossimi saranno più lunghi). Fatemi sapere tutto quello che volete. Scrivetemi e mettete stelline...

-Kri💚

Colpo di Fulmine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora