All'età di venticinque anni, Delia, una ragazza bellissima e con degli occhi magnetici, viaggia a bordo di una nave da crociera con il suo fidanzato. Lì incontra Kilian, un membro influente dell'equipaggio, dotato di una bellezza sovrumana e un'inte...
Convinto di riuscire a sconfiggere il minotauro, Teseo, il figlio del re di Atene Egeo e innamorato di Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, si offre volontario tra i fanciulli sacrificali. Arianna, prima dell'entrata di Teseo nel labirinto, offre al ragazzo un filo di un gomitolo che avrebbe dovuto srotolare all'interno del labirinto per non perdere la via d'uscita. Teseo sconfigge il minotauro e, insieme con Arianna, riparte alla volta di Atene ma, durante la traversata, il giovane ragazzo abbandona la sua amata sull'isola deserta di Nasso. Rimasta sola, Arianna inizia a piangere finché non viene confortata e rapita da Dionisio. Poseidone, infuriato con Teseo per aver abbandonato la ragazza, fece scoppiare una tempesta che squarciò le vele bianche della nave di Teseo, costringendo quindi il ragazzo a issare le vele nere. Il re Egeo, prima che Teseo partisse, aveva chiesto al figlio di issare le vele nere solo in caso di sconfitta. Egeo, vedendo avvicinarsi una nave con le vele nere, decide quindi di togliersi la vita, gettandosi nel mare che ha poi preso il suo nome: il Mar Egeo.
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Al mio risveglio mi ritrovo Alan davanti intento ad abbottonarsi gli ultimi bottoni della sua camicia di lino. "Buongiorno". Sussurro strofinandomi gli occhi. Sono ancora vestita come questa notte. Dopo che io e Kilian ci siamo separati ho sentito un vuoto enorme. La serata che abbiamo trascorso insieme è stata indimenticabile. Mi sono sentite bene, voluta. E poi lui è di una dolcezza assurda. Oggi però, è anche il compleanno del mio ragazzo, motivo per cui siamo qui. "Auguri!" Dico avvicinandomi per baciargli la guancia. Sembra che entrambi stiamo facendo finta di nulla riguardo a ieri. "Grazie!" Ricambia il bacio. "Che hai in mente di fare in questa giornata?" Gli chiedo sperando che mi lasci sola, ma lui sembra avere le idee chiare. "Ora vado in palestra con Owen, il ragazzo di ieri, dopo andiamo a fare un bagno alle terme e un po' di massaggi, poi se ti va pranziamo insieme, il pomeriggio vado a bere qualcosa con lui e questa sera invece, stiamo insieme. Ti va bene?" Ha programmato ogni singola cosa di questa giornata. Psicopatico. Annuisco velocemente, mi sta lasciando molto tempo libero. "Va bene. Io ora credo di andare a fare colazione. Ma prima..." mi avvicino alla valigia ed estraggo un pacchetto regalo. "Per te!" "È molto bello! Lo indosserò questa sera!" Esclama dopo aver scartato il regalo. È un orologio costoso, ma non eccessivamente. Ha un quadrante rotondo blu scuro e una montatura argentata molto semplice. Mi da' un rapido bacio sulle labbra e si carica il borsone da palestra sulle spalle. "Mi raccomando. Stai alla larga da Lui. Intesi?" Proferisce sull'uscio della porta. Io annuisco deglutendo a fatica, poi va via. Mi guardo allo specchio. Sono un fottuto disastro. Ho i capelli incasinati, il mascara colato, la maglietta stropicciata. Mi spavento da sola. "Mi devo dare una sistemata!" Dico tra me e me. Apro l'armadio e tiro fuori un jeans a zampa e una camicetta azzurrina corta. Faccio una crocchia scomposta ai capelli che lego con una bandana bianca. Inforco gli occhiali del medesimo colore, qualche gioiello dorato e prendo una borsa abbastanza grande: la Christian Dior bianca e blu. Ci infilo il mio portatile, un libro e qualche altro oggetto random, e in meno di venti minuti sono pronta. Non mi sono neanche truccata. Mi dirigo al buffet, prendo un vassoio e faccio il giro dei vari stand. Agguanto una krapfen e una cheescake al cioccolato, due dolcetti alla frutta, delle crocchette di patate e una ciambella alla crema glassata di giallo. Mi faccio un caffè e mi siedo ad un tavolino vista piscina dove risuonano le più famose canzoni estive. Adoro il momento in cui in ogni vacanza si sentono sempre le stesse, perchè mi ricordano svariati momenti dell'infanzia. Ora scorre il ritornello di C'est La Vie di Khaled, la mia preferita. È la definizione di estate. "Sicura di mangiare tutta questa roba?" Per poco non mi strozzo con la krapfen. "Mi hai fatto prendere un colpo, Kai!" Gli schiaffeggio amichevolmente il braccio. Prende una sedia dal tavolo accanto e si siede di fronte a me. E cavolo che muscoli. È a torso nudo, indossa solo il costume da bagno. Ha degli addominali da paura e dei bicipiti che farebbero invidia al campione mondiale di Body building. "Niente lavoro oggi?" Chiedo per conversare. "Faccio il pomeriggio, c'è Sole ora". Spiega, io annuisco ingoiando l'ultimo boccone di un tortino ai frutti tropicali. Prendo un sorso di caffè. "Non mi racconti nulla di ieri sera?" Domanda ammiccando. Solleva gli occhiali da sole sulla testa, poggia i gomiti sul tavolo e inchioda i suoi occhi cristallini nei miei. "La smetti? Tra me e Kilian non c'è niente, io sto con Alan. Anzi, oggi è proprio il suo compleanno". Dico chiudendo il discorso. Non so se quella con quel ragazzo la posso chiamare frequentazione. So soltanto che io sto tradendo il mio ragazzo. "E come mai ti ha lasciata da sola a mangiare?" "Ha da fare!" Protesto convincendomi io stessa delle mie parole. "Va bene, ne riparleremo!" Poi si infila una crocchetta in bocca. "Kai! Che fai?! È mia!" E scoppiamo a ridere. "Fa male mischiare il dolce al salato, soprattutto in navigazione. Ti verrà da vomitare! Ti sto solo aiutando". Solleva le mani in segno di resa. "Come vuoi, tieni!" Gli passo il piatto, che inizia a divorare, mentre io finisco la mia colazione. "Eri affamato!" Annuisce sorridendo. "Comunque questo aspetto da studentessa indaffarata ti dona!" Mi sorride. "Grazie! Anche il tuo aspetto da palestrato che mette in mostra il suo fisico da urlo, ti dona!" Okay, sono stata spudorata, ma va bene così. Lui ridacchia. "È un complimento?" Chiede come se non lo sapesse. "Ovvio!""Vorrei stare altro tempo qui con te, ma devo andare a completare dei lavori!" Annuncio alzandomi. Lui mi imita. "D'accordo! Mi ha fatto piacere tenerti compagnia, ci vediamo!" Si avvicina, mi bacia la fronte. Mi trovo sulla veranda di ieri sera, con il portatile aperto sulle cosce. Invio varie mail, tra cui quella più importante. Io ho sempre sognato di lavorare qui, e spero che questo si avveri. E per iniziare invio alla compagnia il mio curriculum e una richiesta di imbarco. Spero tanto di riuscirci. Il telefono prende a squillare. "Ciao mamma!" La saluto. "Come sta andando, tesoro?" "Molto bene, ma non vedo l'ora di abbracciarti!" Confesso. La realtà è che non voglio più andare via da qui! Continuiamo a parlare ancora un po'. "Salutami Ivy e papà! Vi voglio bene, ciao!" Continuo a rispondere a vari messaggi mentre cerco di prendere una decisione. Dopo poco, compongo il suo numero. "Salve avvocato Rossi!" Esclamo appena lui risponde. "Ciao Delia! Come stai?" Con lui ho una certa confidenza, mi conosce da quando sono piccola, è un amico di papà. "Non molto bene, le ho parlato di Alan". Lui è l'unico a saperlo. Lo avevo messo in guardia ancora avessi voluto denunciarlo. "Capisco. Quindi? Perchè mi hai chiamato? Siamo pronti?" Annuisco anche se non può vedermi. "Avvocato, vorrei sporgere denuncia nei confronti del signor Alan Bianchi". Dico duramente. Una lacrima di gioia mi cade sulla guancia. Ce l'ho fatta! Nel momento in cui pronuncio quelle parole, entra Harley, che fa una faccia sconvolta e si siede difronte a me per ascoltare meglio. "Perfetto! Procederemo con le pratiche, ma prima servono delle prove. Hai una settimana di tempo, raccogline il più possibile. Registrazioni, video, foto e prove tangibili sono la chiave!" È contento, lo percepisco. "Grazie, arrivederci!" "Ci vediamo Delia". Ma prima di riattaccare dice qualcos'altro. "Sono fiero di te". Poi chiude la chiamata. Spengo il computer e mi lascio in un pianto liberatorio. "Ce l'ho fatta". Sussurro tra le braccia della ragazza difronte a me. "Brava!" Dice nel mio orecchio. Mi ricompongo. "Però ho poche prove". "Se può aiutarti Soleil ha un video della sera in cui Kai è venuto a prenderti. Ricordi?" Annuisco. "Grazie, davvero!" "Di nulla. Te lo faccio inviare più tardi. Però credo che non basterà". Lo so benissimo. "Possiamo chiedere a Sole o Kai di controllare le telecamere". Propongo. "Certo! Ci vediamo oggi a merenda e ne parliamo. Che ne dici?" "Va bene, Harley! Ora devo proprio andare!" Esclamo guardando l'orologio appeso al muro. Ci abbracciamo e vado al ristorante. Quando arrivo, Alan è già seduto. "Ciao!" Gli bacio la guancia. Mi sorride. "Che hai fatto?" Domanda passandomi il menù. "Niente di che, ho risposto a qualche mail e ho lavorato un po'". "Brava. Ordiniamo?" "Okay!" Il pranzo passa velocemente. Non abbiamo parlato molto, ci scambiavamo sguardi o chiacchieravamo sulla sua mattinata. Noioso. "Ora che farai?" Chiede alzandoci dal tavolo. "Vado in camera a cambiarmi e vado in piscina, tu?" "Questa mattina non sono riuscito ad andare al centro massaggi, perciò lo faccio ora, poi vado a bere qualcosa con Owen. Ci vediamo sta sera, ti aspetto nell'atrio del nostro ponte, fatti trovare pronta, okay?" Risponde sicuro di sé, pronto per andare a spendere i suoi soldi guadagnati con lo stupido mestiere che fa. È il capo di un'azienda, non fa altro che stare con le mani in mano a guardare tutti lavorare senza sosta. Mi dirigo velocemente in camera. Indosso un costume blu con delle perline colorate sulle spalline, un copri costume celeste chiaro e prendo la borsa di prima. Infilo gli occhiali da sole e in un attimo sono sulla Lounge. Da lontano scorgo Kilian sgridare dei ragazzi dopo aver fatto un tuffo pericoloso. Mi accomodo in una sdraio a bordo piscina. Mi libero subito del borsone e il vestito e mi tuffo nella vasca. Con tre bracciate lunghe sono già dall'altra parte. Mi appoggio al bordo per asciugarmi gli occhi, ma qualcuno mi tocca la testa. "Ciao piccolina! Stanca di già?" "Piantala Kilian!" Rispondo avendo la vista appannata per via del cloro. "Cosa succede?" "No, tranquillo, ne parliamo dopo. Scusami se ti ho risposto male". Mi accarezza la guancia sotto lo sguardo di tutti con un sorriso sul volto. "Bene. Vedo che ti piace molto nuotare". Faccio leva sulle braccia e mi siedo sul muretto, lui accanto a me. "Quando ero piccola e i miei lavoravano, in estate, andavo a mare con i nonni, e mi hanno insegnato a nuotare. Il nuoto è la cosa che mi lega a loro. Da ragazza lo praticavo a livello agonistico, ma poi all'università, data la mole di roba da studiare, ho dovuto abbandonare". Confesso. I miei nonni non sono morti, ma ormai non passo più così tanto tempo con loro. "Mi dispiace. Anche a me piace nuotare, magari un giorno lo faremo insieme!" Propone. "Certo, se ti va". Aggiunge. "Si può fare. Ora però torna a lavoro. Ci vediamo dopo". Continuo a nuotare finchè la tensione non è svanita del tutto, poi mi stendo sulla sdraio cercando di fare asciugare il costume. Qualcuno mi puntella le dita sul braccio. "Ciao Delia, noi andiamo a fare merenda. Vieni?" Domanda Jordan sorridendo. Io rispondo di si, infilo il copricostume, prendo la borsa e lo seguo. Ci sediamo nel solito posto con vista piscina, insieme agli altri. "Ho portato questa bellissima fanciulla trovata nei boschi". Esclama il ragazzo, sedendosi affianco ad Harley. Okay, lo hanno fatto di proposito. Infatti mi tocca accomodarmi di fianco a Kilian. Tutti iniziano a camminare, mentre il ragazzo accanto a me scontra il suo ginocchio con il mio. "Bentrovata piccolina!" Mi sussurra troppo vicino al mio volto. "Kil, abbiamo solo un anno di differenza, non sono così piccola". "Ma tu non sei una qualunque, tu sei la mia piccolina. Non la prendere come un'offesa, molte vorrebbero essere al tuo posto". Dice come se volesse imprimerlo nelle mie orecchie, nella mia testa. Sorrido senza guardarlo. L'idea mi eccita da morire. Cazzo! "Ragazzi, Delia deve dirvi una cosa molto importante". Esordisce Harley, facendo calare il silenzio. "Si, dicci Lia". Risponde prontamente Kilian passando la lingua sulle labbra. Poi posa la mano sulla mia coscia scoperta, senza farsi vedere. Sospiro. "Be' ecco... Ho deciso di denunciare Alan". Dico con un filo di voce. Non riesco a pensare alle conseguenze di quando lo scoprirà. Per ora ho chiesto al mio avvocato di non riferirglielo, lo faremo al nostro ritorno. "È fantastico!" Esclama Soleil carezzandomi la mano. "Sono fiero di te!" Questa volta è Kai a parlare, che fino a poco fa è stato particolarmente silenzioso. Gli sorrido come per ringraziarlo. "Però mi servono prove. Tante prove". "Non ti preoccupare, Sole ora ti manderà il video di cui ti ho parlato questa mattina, poi cercheremo di incastrarlo". Mi rassicura Harley e subito il mio telefono vibra a causa del messaggio della mia amica. "Scusate ragazzi, ma ora devo proprio andare". Kilian si alza e si avvicina a me. "Brava". Mormora a denti stretti, passandomi, senza farsi vedere, un bigliettino tra le mani. Mi stampa un bacio velocissimo sulla guancia, provocando un ululato da parte dei nostri compagni e va via. "Piantatela!" Li rimbecco prendendo la borsa e controllando l'ora. "Merda, è tardi!" Quasi urlo in preda al panico. Le porte dell' ascensore si aprono. Sono arrivata al mio piano. Inizio a correre, ma urto contro qualcuno. Ancora lui. "Cavolo! Ma vuoi fare attenzione!" Sbraito irritata. "Calma dolcezza. È la seconda volta, sarà destino". Il biondino dell'altra volta mi guarda con un sorrisetto da deficiente stampato sul suo bellissimo volto. No, non è decisamente il mio tipo. "Non credo nel destino". "E a cosa credi, tigrotta?" Domanda come se gli interessasse. "Credo che esistano gli dei. E non chiamarmi così". Okay, mi sto innervosendo. Ma cosa vuole. "Interessante, tigrotta!" Risponde di proposito marcando il nomignolo. "Senti, mi stai facendo perdere tempo! Devo andare!" Dopodichè corro in camera. Mi chiudo la porta alle spalle, butto per terra la borsa e apro il pezzo di carta. Recita: Se hai bisogno, ponte quindici, stanza 15125. Lo infilo nella cover del telefono e mi precipito in doccia. Dopo essermi rinfrescata, non ho bisogno di scegliere. Lo so già. Opto per un abito verde smeraldo di raso lungo e con spalline sottili. Presenta una scollatura quadrata e uno strascico ondulato sul retro che gli dà un'aria principesca. Lo abbino a dei tacchi neri a spillo lucidi, una pochette scura di seta e dei gioielli argento. Faccio la piega mossa ai capelli, che fermo da un lato con un fermaglio argentato e trucco leggermente gli occhi di verde. Mi piaccio. Per le otto mi faccio trovare nel luogo di incontro, dove ad aspettarmi c'è il mio ragazzo. "Wow, sei molto bella!" Esclama. Poi a braccetto, mi accompagna al ristorante. È saltata una cena con i fiocchi. Ottimo cibo e alla fine una torta di compleanno con tanto di camerieri e passeggeri che cantavano la canzoncina e battevano le mani a ritmo di musica. Per le nove e un quarto siamo nel luogo di incontro con gli ufficiali. Io ed Alan ci fermiamo in un angolo della sala, dove ad aspettarci c'è un uomo con capelli e occhi scuri. "Buonasera ragazzi, buon compleanno Alan. Piacere signorina, sono Robert Harris, il comandante". Dice porgendomi la mano. "Piacere mio. Sono Delia Werner, la sua fidanzata". Rispondo indicando il ragazzo accanto a me. Passano davanti a noi due persone, che il comandante decide di fermare. "Ragazzi, venite qui. Gavin quante volte ti devo dire di contenerti nel bere? Prendi esempio da Kate!" Rimprovera il ragazzo che ha un viso troppo familiare. È lui. Il biondino con cui urto sempre! "Scusateci. Lui è Gavin Jensen, copilota di questa nave, nonché la persona più importante. Dopo di me, ovviamente". Lo presenta ridendo. Il ragazzo mi squadra da capo a piedi. Devo dire che è carino fasciato dalla sua tenuta professionale, che risalta perfettamente i muscoli sulla parte superiore del corpo. È molto alto ed ha una mascella estremamente squadrata. "Lei invece è Kate. Una ragazza a modo e sempre disponibile. È la responsabile di tutto il personale di questa imbarcazione. Posso dire che state parlando con le tre persone più importanti di questa bestiolina". Mi soffermo a guardare la ragazza. Avrà una trentina d'anni, occhi color miele e capelli lisci castani. È abbastanza alta e magra. Indossa una camicetta blu e una gonna che arriva un po' più giù delle ginocchia. Tipica uniforme. "È un piacere conoscervi. Voi siete?" Domanda lei con sguardo curioso. Gavin, invece, sembra essere disinteressato. Guarda altrove, forse alla ricerca di qualcuno. Ad un certo punto, l'ambiente si fa buio, così tutti gli uomini presenti prendono una ragazza e la portano al centro della pista da ballo. Gavin mi porge la mano. "Mi concede questo ballo, tigrotta?"
Spazio autrice: Ma quanto è dolce Kai? Voglio un amico come lui... Kilian è dolce, ma un provocatore assurdo. Mi piaceeee. Delia finalmente ha cacciato le palle! Il ritorno del biondino... La bellissima protagonista, concederà questo ballo a quel bellissimo ragazzo? Fatemi sapere cosa ne pensate e mettete stelline. -Kri💚