Capitolo 3

199 11 7
                                    

Alex si guarda attorno spaesato, percorrendo lentamente il lungo corridoio di casa Fox decorato con quadri di paesaggi naturali e vecchie fotografie di famiglia.

Le pesanti tende color prugna che ricoprono le enormi vetrate donano all'ambiente un tocco di modernità, accentuato da enormi vasi con fiori dalle tinte pastello e da piante sempreverdi.

Quando Henry gli ha detto di presentarsi nel salone d'autunno, Alex non avrebbe mai immaginato di doverci arrivare da solo.

Quella casa è davvero enorme e ad ogni passo teme di perdersi e non di non riuscire a ritrovare l'uscita.

Si sente ansioso e agitato.
Ha paura di dire qualcosa di sbagliato o peggio che il suo corpo lo tradisca in presenza di Henry.

Ci sono certi segreti e fantasie che sarebbe meglio portarsi nella tomba senza che vedano mai la luce del sole. E quello che è successo ieri, tra le pareti spoglie della sua camera da letto, deve restare un segreto.

Henry non deve saperlo. Continuerete a detestarvi come sempre e tutto andrà bene.

Continua a ripetersi da almeno mezz'ora. Le mani sono leggermente sudate e Alex si affretta ad asciugarle sul pantalone della tuta, prima di infilarle in tasca.

Percorre pochi passi e si ferma davanti all'uscio di quello che dovrebbe essere il salone d'autunno, o almeno crede che lo sia, se ha seguito bene le istruzioni fornitegli dal maggiordomo all'ingresso.

Alex si lascia andare ad un sospiro sommesso, cercando di scaricare l'ansia che gli si è attorcigliata allo stomaco. Si concede cinque minuti per ricomporsi e si passa le dita tra i ricci scuri prima di entrare.

La prima cosa che nota sono gli enormi scaffali pieni di libri che circondano tre delle quattro pareti e che arrivano fino al soffitto. La seconda è la figura di Henry intenta a leggere un libro seduto su uno dei divanetti posti al centro della stanza.

Alex lo guarda rapito, i riflessi del fuoco che scoppietta nel camino di marmo grigio si riflettono sul profilo dell'altro, illuminandone il volto angelico.

Henry non sembra averlo sentito arrivare, così Alex si schiarisce la gola per rendere palese la sua presenza.

«Alex», lo saluta l'altro, sollevando lo sguardo dalle pagine del libro, «credevo ti fossi perso. Sei in ritardo.»

«Scusami tanto se questa casa è un labirinto e il padrone di casa non si è degnato di fare gli onori di persona.»

Gli risponde a tono, fissandolo a braccia conserte e con un leggero broncio in viso.

Henry alza gli occhi al cielo, inserendo poi un fiore di lavanda essiccato tra le pagine del libro per non perderne il segno. Gli fa poi cenno con la mano di accomodarsi sul divanetto accanto a lui ed Alex si ritrova a stargli troppo vicino.

Può sentire il profumo di Henry, qualcosa che somiglia vagamente ad erba fresca, earl grey e cannella.

«Il solito insopportabile, vedo.» Ribatte l'altro, fissandolo con un sopracciglio inarcato e allungandosi per prendere una cartelletta porta documenti che poi gli porge.

«Questi sono i progetti di cui ti parlavo. Mia madre sta pensando di reinventare la scuderia, iniziando a impartire lezioni private di equitazione a chiunque sia disposto a pagare.»

Conclude Henry con tono monocolore e di disapprovazione. Alex lo fissa con sguardo interrogativo, non riesce proprio a capire cosa c'entri lui con tutto questo.

Sta per aprire bocca e chiederlo apertamente, ma Henry lo precede  dopo aver fatto un sospiro rassegnato.

«Mia madre ha fatto le sue ricerche su di te, sa che la tua famiglia alleva cavalli in Texas e che tu sei in grado di fare da istruttore.»

Alex si lascia sfuggire una mezza imprecazione in messicano, gli succede spesso quando viene colto alla sprovvista, e balbetta alcune sillabe incomprensibili prima di darsi un contegno.

«Mi stai dicendo che devo allenare un branco di ragazzini ogni giorno invece di occuparmi delle stalle? No puede ser.»

Esclama protestando e iniziando a gesticolare. Non riesce a stare fermo, un ginocchio inizia a muoversi nervosamente.

Henry allunga una mano per bloccarne il movimento e Alex si interrompe di colpo. Il tempo sembra fermarsi all'improvviso, i suoi occhi scuri si immergono in quelli dell'altro.

Le dita di Henry stringono appena il tessuto dei pantaloni e nessuno dei due sa bene cosa stia succedendo.

Alex avverte la tensione nell'aria, può sentire il respiro di Henry fin troppo vicino al suo viso e la sua mente diventa un caos di pensieri ingarbugliati.

«Fanculo.»

Borbotta all'improvviso Henry, prima di artigliargli la felpa all'altezza del petto e tirarselo addosso.

Le labbra dell'altro si scontrano violentemente con le sue e Alex geme leggermente nel bacio, prima di rispondere con altrettanta passione.

Le dita di Henry gli artigliano i ricci dietro la nuca, tirando appena, e Alex inarca leggermente la schiena in tutta risposta.

Henry si lascia cadere all'indietro sul divanetto, tirandoselo addosso mentre continua a divorarlo famelico. Le loro labbra si incastrano alla perfezione, si cercano, si mordono.

Alex si siede a cavalcioni su Henry, muovendo il bacino contro quello dell'altro e passandogli una mano sotto il maglioncino di cashmere per accarezzare la pelle nuda.

Le sue dita finalmente possono toccarlo, sentire la morbidezza di quella pelle rosea che solo ventiquattr'ore prima aveva potuto osservare e su cui si è masturbato poche ore prima.

Henry ansima a quel tocco, portando le mani sulle cosce dell'altro e risalendo fino al sedere sodo che stringe nei palmi.

Un'imprecazione colorita lascia le labbra del riccio arrossate di baci e Alex a quel punto capitola.

Vuole Henry e lo vuole subito.
Perciò gli morde leggermente il labbro inferiore e gli intima di restare fermo, mentre le mani slacciano la cintura dei pantaloni e ne tirano giù la zip.

«Alex.. »

Sospira Henry, mentre l'altro si inginocchia sul tappeto persiano e inizia a toccarlo.

Alex osserva il volto di Henry, nota le gote arrossate, le labbra schiuse e rosse, il velo di sudore che gli imperla la fronte, gli occhi chiusi in preda al piacere.

Cazzo se è eccitante.

Pensa, prima di passare allo step successivo. Alex si inumidisce le labbra, guarda attentamente l'altro e lo prende in bocca, iniziando a lapparne il membro eretto.

Henry geme a voce alta, spalancando gli occhi e muovendo involontariamente il bacino nella sua direzione. Alex gli blocca i fianchi con una mano, aumentando il ritmo e lappando con la lingua quando risale verso la punta.

Sente le dita di Henry che gli tirano con forza i capelli, quasi a fargli male, mentre la schiena dell'altro si inarca dal piacere.

Alex prova immensa soddisfazione nel sapere che è merito suo, che l'altro sia eccitato a causa sua. Raddoppia quindi gli sforzi e le dita accarezzano una coscia di Henry.

Uno strattone più forte ai capelli lo avverte che Henry è al limite ma Alex non ha intenzione di fermarsi. Ed è con un'ultima lappata che l'altro raggiunge il culmine del piacere, riversandosi nella sua bocca.

Alex si rialza e guarda attentamente Henry con espressione di sfida, aspetta che l'altro ricambi lo sguardo e poi deglutisce, ingoiando.

Henry geme a quella vista e allunga le braccia per riavvicinarlo a sè e baciarlo con ardore, noncurante di sentire il suo stesso sapore.

«Cazzo, Alex
Mugugna sulle labbra dell'altro che ridacchia divertito. «È il tuo turno adesso e ti assicuro che quando uscirai di qui avrai perso la voce.»

Gli sussurra seducente all'orecchio, infilandogli la mano nei boxer.

E Alex?

Bhè, Alex, è ancora una volta fottuto, solo che stavolta non gli dispiace poi molto. Non quando l'altro gli regala la miglior sega della sua vita e lo lascia davvero senza voce.

Perchè Henry Fox mantiene sempre le sue promesse.



Strictly Forbidden Falling In Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora