Capitolo 12

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I muscoli di Henry protestano ad ogni movimento quel giorno e si sente leggermente indolenzito.

Il nuovo programma di allenamento è iniziato da una settimana e lui si è allenato con Alex fino allo sfinimento, tanto da essere entrambi così stanchi a fine giornata da avere energia solo per il bacio della buonanotte.

Sa che la finale è importante, è il sogno di una vita vincere il campionato e onorare la memoria di suo padre Arthur, ma gli manca passare del tempo col suo ragazzo.

Lui ed Alex hanno tempo di stare assieme solo perché l'altro è praticamente il suo istruttore.

Henry sospira a quella constatazione, passandosi una mano sugli occhi per cancellare via le ultime tracce di sonno.

Secondo la sveglia sul comodino è ancora primo mattino e dovrebbe alzarsi per essere pronto come ogni giorno, ma non appena si allunga per recuperare il telefono sente i muscoli tirare.

Un mugolio di fastidio gli sfugge dalle labbra e si affretta a tirarsi le coperte fin sotto il mento per preservare il tepore del suo corpo alcuni istanti in più.

Poi scorre la rubrica, pigiando il tasto con la scritta 'Alex ❤️'.

«Buongiorno baby.»
Gli risponde il suo ragazzo con tono allegro, tanto che Henry può avvertire il suo sorriso anche attraverso il telefono.

«Hey, cowboy...»
Sussurra sbadigliando e lasciandosi sfuggire un altro mugolio di dolore che non passa inosservato ad Alex.

«Che succede? Stai bene?»
Chiede, infatti, quest'ultimo con tono preoccupato.

Henry avverte il rumore della radio in sottofondo, segno che Alex è in macchina e sta per raggiungere la tenuta.

«Sono un pó indolenzito, ma sto bene Al.» Ammette alla fine, passandosi una mano tra i capelli spettinati e fissando il sole che inizia a rischiarare lentamente le nubi.

«Hen..»
Lo richiama Alex, con tono serio e impaziente.

«E va bene, d'accordo. Non riesco a muovermi, contento?» Esclama in modo brusco, pentendosene subito dopo. «Scusa amore, non volevo fare lo stronzo...» Aggiunge, poi, con tono dispiaciuto.

Dall'altro capo del telefono il rumore del motore si spegne ed Henry avverte il suono di un allarme.

«Sai cosa faremo? Oggi ci prendiamo una pausa dagli allenamenti, tra poco sarò lì con te e passeremo la giornata a poltrire. Ti amo.» Gli dice Alex prima di chiudere la chiamata.

Henry lascia ricadere il telefono tra i cuscini, rannicchiandosi meglio tra le coperte.

È esattamente alcuni minuti dopo che sente un corpo caldo stendersi accanto al suo e un paio di labbra baciargli la fronte.

Alex lo abbraccia a sè e lo guarda con attenzione, prima di accarezzargli una guancia.

«Hey, baby.»
Gli sussurra con espressione addolcita e innamorata.

Ed Henry allora non ci pensa due volte a tuffarsi tra le braccia accoglienti del suo ragazzo, lasciandosi coccolare.

Restano a poltrire fino a pranzo, quando Alex sgattaiola di sotto per recuperare qualcosa da mangiare e soprattutto per avvertire Bea e il resto della scuderia che Henry si sente poco bene.

Torna poi in camera con il loro pranzo che gustano con calma.

Henry si sente meglio, ma in alcuni punti è ancora indolenzito.
Le dita di Alex tracciano una linea immaginaria sulla sua schiena nuda, facendolo fremere di impazienza.

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