Capitolo 2

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«Mhhh, ma per caso eh, oggi hai perso di vista nostro figlio o è stata una mia immaginazione?» roteai gli occhi al cielo mentre sul suo volto di disegnò un ghigno.

«Non incominciare Liam» dissi andandomi a prendere un bicchiere di latte.

Lo vidi accendersi una sigaretta e mi stizzai.

Era da un anno e mezzo ormai che aveva preso questo brutto vizio.

Avvolte avrei voluto prendere quel pacchetto e disintegrarlo.

«Almeno fuma fuori» dissi poggiando il bicchiere sulla penisola.

Lui si avvicinò a me
«Ti da fastidio?» alzai un sopracciglio
«Secondo te?».

Mi bloccò le mani sul ripiano ed io lo fissai negli occhi mentre aveva la sigaretta fra le labbra.

Mi soffiò il fumo in faccia ed io tossii, per poi voltare il capo da quell'altra parte.

«Liam Jackson Carter, stasera ti disconosco» lui rise e poi mi afferrò il manto facendomi voltare di nuovo il viso.

«Lo stai facendo apposta»
«Forse?» gli afferrai il polso ma lui mi bloccò immediatamente la mano.

«Allontana quella roba infernale dalla mia bocca Jackson»
«Altrimenti?» mi istigò ed io contrassi la mascella
«Non mi sembra il momento di dare via ai giochi» dissi e si leccò le labbra.

«Ah dici eh, beh forse si hai ragione» no, stavolta non avrei ceduto.

Gli bastava cedere ogni sera...

Sospirai e feci per voltarmi, se solo non mi afferrò per i fianchi e mi caricò a sacco di patate sulla sua spalla.

«JACKSON! METTIMI GIÙ!» mi sbattè violentemente sul divano e si poggiò con i gomiti ai lati della mia testa.

«Non ho mai visto che una discussione, tu non la portassi a termine»
«Perchè forse stavolta non voglio?»
«O perché stavolta ho ragione io?» disse beffardo ed io non risposi.

«Allora?» voltai lo sguardo
«Non vuoi dirmi che ho ragione ricciolina?»
«Non lo farei mai» dissi ironica
«Ma davvero» cazzo.

«Arriverò al punto da farti implorare di smetterla mentre i tuoi ansimi riempiranno le pareti di questa stanza e non avrai tregua finché non avrai pronunciato queste due parole» sussurrò all'orecchio ed io rabbrividii.

• • • • 
Mi svegliai nel cuore della notte, ero tutta sudata.

Attorno a me era tutto buio e poi mi voltai a guardare Liam steso affianco a me.

Eravamo ancora sul divano-letto e mi aveva messo una coperta addosso.

Sorrisi, ma appena lo vidi rabbrividire, gliela poggiai a lui.

Mi alzai facendo attenzione a non svegliarlo e poi indossai il pigiama.

Andai ad accendere i led sotto la cucina e mi versai un bicchiere d'acqua.

«Che ci fai sveglia?» sobbalzai e mi portai una mano al petto per lo spavento
«Dio santo amore» poggiai il bicchiere sulla superficie e mi passai una mano nei capelli.

Lo sentii ridere e poi osservai il suo corpo nudo nelle tenebre della notte, sembrava scolpito da chissà quale scultore.

Si avvicinò a me e mi poggiò un bacio sulla fronte.

«Scusami per oggi» disse accarezzandomi una guancia ed io sorrisi.

«Scusami anche tu» risposi e poi mi abbracciò.

Finivamo sempre così, litigavamo spesso e poi chiarivamo qualsiasi cosa.

«Comunque domani, niente lavoro, ho prenotato una certa cosa» aggrottai la fronte
«Ah si? E che sarebbe?» domandai e lui sorrise
«Tu pensa solo a preparare le valigie» roteai gli occhi al cielo
«Odio le sorprese»
«E io amo tenerti sulle spine» dannazione.

Andammo a farci una doccia e mentre mi stavo asciugando i capelli, qualcuno mi toccò la gamba.

Calai lo sguardo e vidi Matt che si strofinava gli occhi.

Spensi il phone e lo presi in braccio
«Piccolino, che succede?»
«Ho fatto un brutto sogno» disse abbracciandomi forte.

«Va tutto bene, era solo un brutto incubo, vuoi dormire con mamma e papà?» annuì e Liam gli accarezzò il capo.

Alla fine mi asciugai i capelli in camera, dato che a Matt rilassava quel suono, cadde subito in un sonno profondo.

Liam nel mentre, prese le valigie e iniziò a riempirle.

Una volta finito, decisi di rimanere un altro po' il phone acceso, il tempo di assicurarci che Matt si fosse addormentato.

Poi lo spensi.

«Vestiti pesanti?» chiesi a Liam mentre pievagava i suoi maglioni
«Già»
«Mhh» lui mi guardò
«Non ti azzardare neanche a pensare ad una possibile meta, perché tanto non la scoprirai»
«E se invece ci arrivassi?»
«Non lo sapresti»
«Sicuramente» risposi sorridendo.

Preparai la valigia di Matt e poi ci mettemmo a dormire.

«Mammina» aprii gli occhi appena mi chiamò.

«Dimmi» dissi con la voce impastata dal sonno
«Ho paura» Liam si mise seduto e lo prese in braccio.

Lo mise in mezzo alle sue gambe e poi gli accarezzò i capelli, Matt sorrise e si accoccolò a lui.

«Di cosa hai paura piccola peste?»
«Del buio, ci sono i mostri, lo sai?» mi alzai e accesi la lampada sul comodino.

«Non c'è nessun mostro piccolo»
«E invece si, non si fanno vedere dai grandi, da me si»
«E dove li avresti visti?» chiese Liam, Matt non rispose
«Non li ho visti, però esistono» sorrisi e mi avvicinai a loro
«Non esistono i mostri Matt, ti fidi della mamma?» dissi e lui annuì
«Bravo» disse Liam e poi andai a preparargli il latte.

Non era la prima volta che non riusciva a dormire, ma ultimamente e anche troppo frequentemente, le nottate stavano aumentando.

Gli portai la bottiglina e lui bevve tutto, nel frattempo i suoi occhi si richiusero.

«Sono preoccupata» dissi sedendomi di fronte a Liam, mentre continuava a tenerlo in braccio.

«È normale ricciolina, ma a questa età tutti abbiamo avuto queste paure, dobbiamo solo cercare di tranquillizarlo»
«Si lo so però...» sospirai
«Ho un brutto presentimento» aggrottò la fronte
«Del tipo?»
«Non ne ho idea, ho semplicemente una brutta sensazione»

«Non pensarci, va tutto bene ricciolina, ora siamo in santa pace finalmente» annuii.

«D'accordo» anche se non pensarci era complicato.

Mi sdraiai accanto a loro e ci addormentammo.

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𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬 (𝑺𝑬𝑸𝑼𝑬𝑳)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora