Capitolo 9

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Pov ~Grace~
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Il giorno dopo

«Allora, cosa vuole fare questo piccoletto stamattina» dissi mentre io e Matt passeggiavamo tra le strade di New York.

Volevano fargli una sorpresa, quindi avevano detto che almeno per quella mattina, avrei dovuto badare a lui.

Non me che mi dispiacesse in effetti, ci stavamo divertendo un mondo.

«Ho fame»
«Allora andiamo a fare una bella colazione» lo presi in braccio ed entrai nella prima pasticceria che mi capitò davanti.

«Vuoi il cornetto?» chiesi e lui scosse la testa
«La graffa!» disse alzando le braccia in aria e sorrisi.

Anch'io odiavo il cornetto.

«Due graffe grazie» pagai e poi ritirai tutto.

«Com'è?» chiesi mentre se la gustava
«È buonissima» disse con la bocca piena e mi fece il pollice in su.

«A a, non si parla con la bocca piena, cosa avevamo detto»
«Prima si mangia e poi si parla» sorrisi.

«Guarda zia!» mi indicò col dito un negozio di giocattoli e notai che i suoi occhi si erano illuminati.

«Appena finiamo, entriamo d'accordo?» annuì e ci andammo a sedere su una panchina lì vicino.

«Ma zio perché non c'è?»
«Aveva da fare» risposi accarezzandogli i capelli.

Mica avrei potuto dirgli che serviva per la sua sorpresa.

Più lo guardavo, più pensavo a quella stupida lettera.

Non avrei mai permesso a nessuno di fargli del male.

«Ho finitoooo»
«Bene bene» gli pulii le labbra e poi mi diede la manina per entrare in negozio.

Appena valcammo la porta, un profumo di dolci c'invase le narici.

Il negozio era a due piani, le scale erano decorate con dei bastoncini di zucchero giganti ed era stracolmo di giocattoli.

Matt corse felice dappertutto e volle salire su un piccolo treno che ti faceva fare il giro del locale.

«Perchè no, vieni» lo presi in braccio e poi andammo a sederci.

Appena finimmo il giro, gli feci fare la foto con Babbo Natale dato che lo desiderava ormai da quando ero lì.

«Cosa ti piacerebbe avere per Natale piccolino?» gli chiese e lui ci pensò su mettendosi un dito sotto il mento.

Poi mi guardò e gli si accese la lampadina, io aggrottai la fronte
«Che zia sorridesse di più» spalancai gli occhi
«E un trenino» aggiunse e sorrisi.

Non avrei mai pensato di sorridere poco, cioè si odiavo farlo ma davanti a lui cercavo di essere il più felice possibile.

Appena tornò da me, mi calai accanto a lui e mi abbracciò forte, io gli diedi un bacio sulla fronte e rise.

«È proprio ora di andare, saluta Babbo Natale» dissi e lui si voltò
«Ciaooo!» lui di risposta gli sorrise sventolando una mano in aria.

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«Siamo tornati!» dissi aprendo la porta della stanza d'albergo.

«Proprio in tempo» disse Ashley correndo verso Matt, lo prese in braccio e lo fece volteggiare in aria.

«Grazie Grace» scrollai le spalle
«E di cosa» dissi e poi andammo in camera dove c'erano tutti.

«Susu che tra poco si va a mangiare» disse Axel e Michelle si portò una mano sulla fronte.

«Sebastian?» chiesi guardandomi intorno
«Vieni con me» Liam mi portò nell'altra stanza e appena vidi cosa o meglio, chi c'era, mi piegai in due dalle risate.

«Non ci credo» lo avevano travestito da Babbo Natale
«Che c'è, la pancia non mi dona?»
«Ma sicuramente» dissi aggiustandogli la barba e poi gli diedi un bacio.

«Sei ancora più bella stamattina»
«Lo sono sempre» risposi e poi uscii dalla stanza rimanendolo lì.

Quando tornai in stanza, vidi Liam e Ashley fuori il balcone e lui sembrava agitato.

«Ma è successo qualcosa?» dissi ad Alice e lei aggrottò la fronte
«Cosa dovrebbe succedere» gli indicai quei due la fuori e si voltò
«In realtà non saprei, Ashley non mi ha detto nulla» scrollai le spalle.

Sicuramente dopo me ne avrebbe parlato.

Fecero la sorpresa a Matt e poi andammo nel ristorante a mangiare.

«Ma cosa succede?» chiesi a Liam
«Nulla, non preoccuparti, ne riparliamo a casa» si alzò e andò ad ordinare.

Era meglio non insistere.

Sentii una mano sulla coscia e mi voltai
«Che hai?» chiese Sebastian e scrollai le spalle
«Niente, perché?»
«Cos'hai ordinato?» cambiò discorso, se ne accorgeva sempre quando non volevo parlare di un particolare argomento.

«La spaghettata» dissi, non avevo neanche chissà quanta voglia di mangiare.

«Mammina, devo andare in bagno» disse Matt e Liam, una volta arrivato al tavolo, decise di accompagnarlo.

«Ashley» sembrava ansiosa, gli tremava una gamba e anche le mani.

«Vieni con me, devo fumare» le afferrai la mano e la portai fuori per prendere un po' d'aria.

«Hey, respira» non avrei fumato con lei in quello stato, semplicemente mi serviva una scusa per farla uscire, dato che non si sarebbe mossa da quella sedia.

«Ho un brutto presentimento. Liam ieri ha visto Ava in pista» strabuzzai gli occhi.

«La sua ex segretaria?» annuì
«Ma è impossibile, si sarà confuso» lei sospirò
«È quello che ho detto anch'io, ma era particolarmente nervoso, non penso si sia sbagliato»
«Ora non pensarci, non rovinatevi il Natale per via sua ok? Domani dovremmo anche tornare a casa» sentimmo Liam urlare nel ristorante e subito entrammo.

«Ma che succede» disse Ashley
«Matt è scomparso» rispose sua madre e spalancammo gli occhi.

«Cosa diamine state dicendo».

Ci mettemmo tutti a cercare in ogni angolo ma niente, Ashley e Liam nel frattempo, stavano cercando di fuori.

Avevamo controllato persino nelle cucine.

«Chiamiamo il 911» disse Liam afferrando il telefono.

«Ashley sta tranquilla» Alice stava cercando di tranquillizzarla, ma non si sarebbe calmata finché non l'avrebbe trovato, ed effettivamente aveva ragione.

Mi voltai verso Sebastian
«Pensi sia stato lo stesso autore della lettera?» sussurrai
«Non credo sia stato rapito e lui non sa dove siamo...o almeno credo» frustrata mi passai una mano fra i capelli e aspettammo che la polizia rispondesse.

Sentimmo un auto schiantarsi fuori e uscii.

Avevano fatto un brutto incidente, ma quante ne stavano succedendo oggi.

Cercai di guardare meglio e quel volto in macchina mi parve familiare
«Kevin?» dissi
«Che dici»
«Si, è Kevin!» corsi verso l'auto ribaltata e lo aiutai ad uscire.

«Kevin!» cercai di svegliarlo, il sangue gli colava dalla testa e aveva pezzi di vetro incastrati nella pelle.

«Calmati Grace calmati, stanno arrivando i soccorsi»
«No!» non sapevo che fare.

Quell'incosciente di mio fratello che non prestava mai attenzione a dove cazzo guardava!

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𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬 (𝑺𝑬𝑸𝑼𝑬𝑳)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora