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Pov ~Liam~
• • • •Avrei dovuto dirgli tutta la verità, prima o poi sarebbe dovuto succedere.
«Però entriamo dentro, qui fuori fa freddo» dissi mettendogli un braccio sulle spalle ed entrammo.
Ci chiudemmo in cucina e lei mi prestò tutta la sua attenzione, così iniziai a capire cosa dovevo dirgli.
«Allora, penso che la maggior parte delle cose le avrai sentite...» sospirò e poi si sedette
«Si, ma non ci ho capito quasi niente»
«Amelia e Grace frequentavano un casinò da ragazzine, solo che Amelia, accumulò parecchi debiti che non potette saldare data la sua morte. I debiti passarono ai genitori, all'inizio cercarono di aggiustare la situazione, ma sua madre si ammalò data la sua mancanza e suo padre morì in un incidente stradale, così dato che ero il suo ragazzo, risalirono a me e con questo, anche i suoi debiti. Per proteggere la nostra famiglia dovevo pagarli, così l'ho fatto» non sapevo che dirgli e lei non mi rispondeva.«Penso che tu abbia sbagliato a non parlarmene...»
«Non volevo che t'immischiassi, non sono persone di cui fidarsi» lei annuì e poi si alzò.«Ti chiedo scusa» si voltò per guardarmi e poi fece un debole sorriso
«Ho capito le tue intenzioni, non te ne faccio un colpa... Non potrei mai» mi alzai, gli poggiai le mani sulle guance e poi la baciai delicatamente.«Però ti prego, la prossima volta parlamene»
«D'accordo» risposi abbracciandola e poi la presi in braccio
«Andiamo a riposare che domani si torna a lavorare»
«Sai che bello, dovrò tornare ad esaurirmi con quegli incompetenti, un giorno di questo giuro che li licenzio» scoppiai a ridere.La ricciolina non sopportava nessuno a lavoro, anche se erano tutti parecchio professionali, solo che non sapevano ancora bene dove mettere le mani.
«Col tempo miglioreranno, proprio come te» mi guardò di sottecchi
«Che vorresti dire» risi
«Niente niente» arrivammo in camera e indossammo i pigiami.«Non ho per niente sonno» disse mentre apriva i cassetti, io mi sedetti sul materasso a fissarla.
Non riuscivo a smettere di guardarla... Aveva quei capelli così ricci, morbidi e definiti che mi facevano venir voglia di afferarli in un pugno tutti in una volta, quegli occhi così dolci e per niente innocenti, erano stupendi, mi rifugiavo sempre lì e mi facevano sentire al sicuro, le sue forme angeliche poi, non erano comparabili a nessun altro al mondo e infine i suoi abbracci erano come una medicina per me, ogni giorno mi ridavano la carica per andare avanti.
Si voltò verso di me e aggrottò la fronte
«È successo qualcosa?» disse mentre indossava il suo pigiama a tema star wars, lo aveva scelto Matt per lei.«Nah, nulla» si avvicinò e si sedette sulle mie gambe accarezzandomi una guancia
«Sei sicuro?»
«Perchè non dovrei esserlo ricciolina» mi diede un bacio sulla fronte ed io aspirai tutto il suo profumo dolce.«Misà che sei stanco» si azzardò a dire
«A differenza tua, si»
«Mh...» ma non aveva voglia di dormire ed effettivamente neanche io.«Però potrei restare sveglio un'altra oretta» dissi afferrandola per i fianchi
«Per fare?»
«Questo» la feci finire sotto di me e iniziai a baciarla.Incrociò una gamba alla mia e nel frattempo mi accarezzò la nuca.
Appena ci staccammo per riprendere fiato, lei mi poggiò un dito sulle labbra
«Amore...» aggrottai la fronte
«Stasera no» spostai delicatamente la sua mano dalla mia bocca e gli diedi un bacio sulla fronte.«Va bene ricciolina» si sedette e mi abbracciò
«Ma sei sicura che va tutto bene» annuì
«Stai ancora pensando al sogno»
«No... Non è quello» ci sedemmo l'uno di fronte l'altro e gli afferrai la mano iniziando ad accrezzarla.«Allora c'è qualcosa»
«In questi giorni mi sento particolarmente stanca...» effettivamente me ne ero accorto.«Domani vuoi rimanere qui?»
«No, ho bisogno di lavorare, non riesco a starmene senza fare niente» sorrisi, era sempre la solita testarda.• • • •
Il mattino seguente, sua madre partì presto e facemmo, come al solito, le corse per arrivare in tempo a lavoro.«Stamattina tengo io Matt» dissi convinto che me l'avrebbe lasciato tenere e invece
«Non se ne parla neanche, hai 2 riunioni oggi, figuriamoci» sospirai.Appena arrivammo, salutammo le nostre segretarie
«Bungiorno signora Carter, le ho sistemato i documenti sulla scrivania» disse
«Grazie» non gli diede neanche il tempo di andarsene
«Ah... Penelope, può portarmi un caffè tra 10 minuti? Amaro» lei annuì cordiale e poi ci salutammo.«Non svignartela sempre tu hai capito piccola peste?» Matt rise mentre lo raccomandavo, lo abbracciai e mi diede un bacio sulla guancia.
«Ci vediamo dopo amore» disse la ricciolina dandomi un bacio a stampo e poi ci separammo.
• • • •
Pov ~Grace~
• • • •Ecco qua, stamattina era iniziata un'altra caotica giornata di lavoro
«Taylor, i documenti sono questi, fa più attenzione» dissi sistemandoli
«Mi scusi» li prese e li portò da Liam.Stamattina avevo fatto leggermente ritardo ma pazienza.
Alzai il capo quando qualcuno di molto stupido non faceva altro che suonare il campanello in continuazione
«BUONGIORNOOO» roteai gli occhi al cielo
«E chi poteva essere se non tu» risposi a Michelle, non riuscivo a capire come avesse tutta quella voglia di fare a prima mattina.Subito poco dopo, vidi entrare Alice, la morte in persona direi.
«Ma è tutto apposto?» sembrava stanchissima e aveva due fossi al posto degli occhi
«Non ho dormito per niente stanotte, vi sembra normale che alle tre del mattino si mettano a lavorare nell'appartamento a fianco?» io e Michelle scappiammo a ridere ma lei parve volesse ucciderci.«Vabbe, mi chiudo in studio, magari questa giornata prenderà la via di finire» non ci salutò neanche e ci lasciò sole.
«E tu non lavori?»
«Ho il turno l'ora successiva» E CHE CI FACEVA QUI ALLE SEI DEL MATTINO?
«E perché saresti venuta un'ora prima?»
«Perchè mi annoiavo» MA AVREBBE POTUTO DORMIRE UN'ORA IN PIÙ.Io a quella ragazza non l'avrei mai capita
«Vabbe, ci andiamo a prendere qualcosa al bar?» ma stava scherzando?
«Ma se sto lavorando» dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo
«A me non sembr-» ci voltammo entrambe quando Penelope fece cadere un fascio di documenti per terra
«Santo dio Ashley andrà su tutte le furie se i documenti non sono ordinati per nome, carattere e categoria» mi portai una mano sulla fronte per esasperazione e poi andai ad aiutarla.«So che vuoi uccidermi...»
«Ma?» continuai al posto suo
«Ma qualcuno mi ha spinto, quindi io vorrei uccidere quel ragazzo, tu vorresti uccidere me e non ci troviamo»
«Sai che forse non sei così tanto stupida» mi trucidò con lo sguardo.Ops
«Senti chi parla» litigavamo H24 come due bambine, in realtà non sapevo come fosse nato quel rapporto fra noi due, però non la odiavo del tutto, ci tenevo che facesse bene il suo lavoro.«Cerca di non far cadere più nulla per terra altrimenti non sarò io ad ucciderti, ma Ashley a licenziarti, ha zero pazienza quella donna» ed era la verità... Almeno sul lavoro.
«Bene, ci andiamo a prendere questo caffè si o no?» dissi rivolgendomi a Michelle
«Ma non stavi lavorando?» disse per prendermi in giro.«Andiamo va».
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𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬 (𝑺𝑬𝑸𝑼𝑬𝑳)
Random"Il giocatore d'azzardo quanto più è bravo nel suo mestiere, tanto più è disonesto" ⚠️la storia contiene scene esplicite e violente. Niente di quello che ho scritto è vero, è tutto frutto della mia fantasia⚠️