Capitolo 18

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Mentre io e Michelle ci dirigevamo al bar, all'improvviso mi tirò indietro e mi bloccò al muro
«Ma che cazzo fa-» mi tappò la bocca con la mano
«Guarda» disse a bassa voce ed io mi sporsi leggermente per guardare.

Sgranai gli occhi appena vidi Taylor e Penelope baciarsi con foga.

Tirai Michelle indietro
«Non sono affari che ci riguardano» dissi incrociando le braccia al petto
«Ma quindi la segretaria di Liam e quella di Ashley stanno insieme... Strano, di solito quando si vedono, fanno finta di non conoscersi» questo era vero però.

«Vabbe Michelle... Non immischiamoci» prendemmo un'altra strada alla fine per raggiungere il bar e appena sedute al tavolo, Michelle non fece altro che parlarmi di quelle due.

Quando sarebbe finita quella tortura.

• • • •
Pov ~Ashley~
• • • •

Stavo controllando i documenti che mi aveva portato Penelope e mi accorsi che erano in disordine.

Iniziai ad innervosirmi.

Possibile mai che neanche una cosa così semplice riusciva a fare?

«Matt no!» afferrai la tazzina del mio caffè che aveva fra le mani.

«Questo è della mamma, non ti fa bene berlo» dissi accarezzandogli i capelli.

«Quando giochiamo?» lo presi in braccio
«Quando la mamma avrà finito, nel frattempo la vuoi la macchinina?» lui annuì contento e gli presi il gioco.

Si sedette sul divano e finalmente potei dedicarmi a quei cavolo di documenti.

Avrei dovuto ordinarli io, un'altra perdita di tempo dato che avevo cose più importanti da fare.

Una volta finito, iniziai a firmarli, ovviamente leggendo prima ciò che c'era scritto e quel lavoro mi costò due ore di tempo.

Il telefono dell'ufficio squillò, lessi il nome e roteai gli occhi al cielo
«Pronto»
«Buongiorno Signorina Miller, chiamo per sapere se i progetti del supermercato fossero pronti» no, non erano affatto pronti e la consegna era oggi però.

«Si, può mandarli a prendere alle venti» risposi sapendo che oggi non avrei avuto un attimo di tregua dato l'infinito lavoro che mi aspettava entro quell'ora
«D'accordo, grazie mille» staccai la chiamata e mi misi subito all'opera.

Prima però, chiamai Liam
«Amore»
«Dimmi»
«A che ora hai la riunione?»
«Verso mezzogiorno, perché? Vuoi che mi venga a prendere Matt fino a quell'ora?» mi aveva letto nel pensiero
«Si, ho un progetto da finire entro stasera e non avrò tempo di guardarlo» in men che non si dica, mi ritrovai Liam in ufficio.

«Posso anche tenerlo fino e sta-»
«Non se ne parla neanche, hai la riunione, a mezzogiorno lo riporti qui» dissi senza neanche farlo finire di parlare.

Lui sospirò e poi sorrise
«D'accordo, salutiamo la mamma» mi diedero entrambi un bacio sulla guancia e poi mi lasciarono da sola.

Dieci minuti dopo, bussarono di nuovo alla porta e feci scendere tutti i santi.

Potevo lavorare in pace?

La porta si aprì ed entrò Liam
«Amore dov'è Matt»
«L'ha voluto tenere un attimo Grace» aggrottai la fronte e aggirò la scrivania per raggiungermi.

Mi fece voltare e iniziò a baciarmi
«Amore devo lavorare» dissi tra un bacio e un altro ma gli strinsi i capelli e i baci diventarono più passionali, più rudi e ogni volta che ci staccavamo, ne cercavo altri disperatamente.

Mi fece sedere sulla scrivania facendo cadere i progetti per terra e gli fasciai i fianchi con le gambe, stringendolo ancora di più a me.

«Non dovevi lavorare?» disse ghignando e lo fulminai con lo sguardo
«Se vuoi andare, la porta è quella» dissi, ma in risposta, mi tolse la cintura e sbottonò il pantalone.

Feci esattamente la stessa cosa ma con una lentezza disarmante, al punto che volle sbottonarseno da solo.

Risi
«Questa risata ti costerà cara»
«Sto morendo di paura» dissi e mi sdraiò immediatamente sulla superficie.

In una mossa brusca mi sfilò il pantalone e mi ritrovai di nuovo le sue labbra sulle mie.

Nel frattempo le sue mani, incontrollate, non facevano altro che esplorare il mio corpo
«Apri le gambe ricciolina» instantaneamente, obbedì a quello che mi disse senza pensarci due volte.

Di solito preferivo farlo aspettare, ma adesso quella che non voleva aspettare ero io.

Mi fece sbattere contro il suo petto e prese l'elastico che aveva al polso.

Mi legò i capelli in uno chignon disordinato e afferrò il mio viso per baciarmi di nuovo.

Mi allargò di più le cosce e spostò di lato la mutandina senza toglierla.

Sgranai gli occhi e lui ghignò vedendo la mia espressione
«Che c'è, non ridi più?» cercai di contenermi quando iniziò a muovere le sue dita.

Sapeva quanto mi dava fastidio tenere l'intimo addosso.

Le pareti erano sottili quindi avrebbe potuto sentirmi chiunque, dovevo fare silenzio.

Lo afferrai per la nuca e lo baciai per contenere gli ansimi.

Gli calai i pantaloni e lui si staccò avvicinando le sue labbra al mio orecchio
«Sei così impaziente che ti farei urlare così forte senza avere neanche un minuto per riprendere fiato».

Mi sfilò l'intimo facendolo finire per terra e in una mossa brusca penetrò dentro di me.

Soffocai l'urlo nell'incavo del suo collo.

«Va piano, mi fai male» di conseguenza, aumentò il ritmo
«Liam!» mi afferrò per il mento e mi baciò.

«Lo so che ti piace» dannazione.

Non gli risposi e aumentò il ritmo facendomi perdere il controllo
«Liam...»
«Dimmi ricciolina» mi gemette nell'orecchio e volli ammazzarlo.

«Liam rallenta» lo supplicai
«Vieni per me Ashley» mi strinse i fianchi ed io affondai le dita nei suoi capelli, lasciandomi andare al piacere più assoluto.

Mi baciò nell'incavo del collo e poi si allontanò un attimo in modo da sistemarsi.

«Magari adesso ti sei svegliata» disse ghignando ed io feci per scendere dalla scrivania per afferrargli la camicia ma bloccò i miei polsi.

«Se non riuscirò a finire il progetto entro l'orario prestabilito, darò tutta la colpa a te»
«E cosa dirai...» si avvicinò al mio orecchio
«Mio marito mi ha fatto urlare fino allo sfinimento, quindi ero troppo stanca per continuare a lavorare?» rise
«Sta zitto» finalmente mi mollò.

«Se hai bisogno di qualcosa chiamami» disse dandomi un bacio a stampo e uno sulla fronte
«Ma anche no» dissi prima che chiudesse la porta ed ebbe avuto il tempo di sentirmi.

Aggiustai tutto e decisi finalmente di lavorare come si deve.

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𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬 (𝑺𝑬𝑸𝑼𝑬𝑳)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora