Capitolo 10

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Pov ~Liam~
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Non ci stavo capendo più un cazzo, Matthew scomparso, il fratello di Grace gravemente ferito davanti a me...

E pensare che loro due non si vedevano da 10 anni, domani Grace sarebbe voluta andare a trovarlo e invece...

Arrivarono polizia e ambulanza insieme.

Kevin fu subito portato in ospedale e Grace andò con lui, io ed Ashley andammo in centrale.

«Lo troveranno sta tranquilla ricciolina».

Dopo il colloquio, ci fecero accomodare in sala d'attesa e Ashley era scoppiata a piangere...

«Vieni qui» l'abbracciai forte
«New York è grande, non sappiamo se si sia perso, se l'abbiano rapito, non sappiamo un cazzo» posai entrambi le mani sulle sue guance.

«Non ci fermeremo finché non l'avremmo trovato, capito?» le lacrime iniziarono ad offuscarmi la vista, ma non potevo piangere davanti a lei, almeno non ora.

Il telefono della ricciolina s'illuminò e lo presi io.

«È un messaggio»
«Non m'importa» disse e scossi la testa
«No aspetta» lo aprii e sgranai gli occhi appena lessi ciò che c'era scritto.

«Che succede?» mi chiese
«Matt è stato rapito» sgranò gli occhi e mi strinse un polso, poi si alzò
«Che stai dicendo»
«Cerchiamo di mantenere la calma, andrà tutto bene» dissi poggiando la fronte contro la sua e chiusi gli occhi.

«Dovremmo sbrigarcela solo io e te, come abbiamo sempre fatto, ricordi?» annuì.

Feci leggere anche a lei il messaggio, non potevamo parlarne con nessuno altrimenti sarebbe finita in malo modo.

C'inviarono anche l'indirizzo, così decidemmo di uscire dalla caserma e dirigerci li.

«Andiamo all'hotel, abbiamo la moto, arriveremo prima» disse Ashley, l'hotel era proprio a due passi da noi.

Odiavo quel mezzo, ma appena arrivati, mi aveva convinto ad affittarne una e in quel momento fui grato di quella scelta.

Appena arrivammo, indossammo immediatamente il casco e si mise lei alla guida.

«Tieniti forte» avrei perso cinquant'anni di vita.

Non mi diede neanche il tempo di tenermi che già partì.

Mi mantenni immediatamente alla sua vita mentre sviavamo il traffico di New York.

«Ricciolina rallenta» dissi ad occhi chiusi ma non mi diede retta e accelerò ancora di più.

«Fidati e fa silenzio» disse ed io mi strinsi ancora di più.

Chissà Grace come se la stava cavando.

«Abbiamo dimenticato i telefoni» dissi
«Non m'importa» appena arrivammo, eravamo praticamente in mezzo al nulla.

Cioè non proprio, davanti a noi s'innalzava una fabbrica abbandonata e sembrava anche piuttosto grande.

La ricciolina mi strinse la mano ed io mi voltai a guardarla.

«Andrà tutto bene» annuì e poi entrammo.

Non c'era nessuno, si sentiva solo il rumore dei nostri passi sulle foglie secche.

La fabbrica aveva tre piani, ma riuscivamo perfettamente a vederli tutti e tre, dato che era quasi tutto distrutto.

«Finalmemte ci si rivede» ci voltammo di scatto appena sentimmo una voce familiare.

Ava.

Strinsi un pugno e la fissai con odio.

𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬 (𝑺𝑬𝑸𝑼𝑬𝑳)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora