Capitolo 15

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Aprii la scatola e trovai una felpa bianca.

«Devi girarla» disse Michelle e trovai i loro nomi scritti con il pennarello.

Sorrisi, avevano usato un carattere strano che rendeva il tutto ancora più bello...
«Manca la tua firma, tieni» mi diedero il pennarello
«Devo scriverla ora?» e se l'avessi  rovinata?
«Esatto»
«D'accordo» mi poggiai a terra e cercai di fare una firma decente.

«È bellissima, grazie» le abbracciai.

Non sapevo effettivamente dare una reazione ai regali che mi davano, ma mi piacevano davvero...

Decisi d'indossarla sulla maglia che avevo, mi andava un po' grande ma a me le felpe piacevano così.

«Che ti avevo detto, abbiamo sbagliato taglia» disse Michelle
«Ma va bene così, troppo aderente non mi piace, già lo sapete...» dissi
«Visto? Sta un po' zitta» rispose Alice ed io risi.

«Vabbe entriamo che fa freddo» appena entrammo, notai Grace guardarmi di sottecchi e non capivo perchè.

Scrollai le spalle e non ci pensai.

«Bene, ci mettiamo a tavola che dite?» disse Liam e mi avvicinai
«Magari però mettiti una maglia» gli sussurrai poggiata alla penisola con le braccia incrociate al petto.

«Mh, in effetti stavo pensando di mangiare così» alzai un sopracciglio e scoppiò a ridere.

«Ma ti pare, ovvio che me la metto, piuttosto, quella felpa è nuova?» disse inclinando di poco il capo
«Ah, si me l'hanno regalata Alice e Michelle, ti piace?» dissi voltandomi
«Si, effettivamente è bella, pensavo peggio»
«Dai» dissi voltandomi e rise.

Mi diede un bacio e poi indossò la sua maglia.

Appena finimmo di mangiare l'antipasto, volli chiedere a Grace del perché gli sguardi di prima, sembrava avesse qualcosa che non andava...

La trovai fuori poggiata alla ringhiera sul pianerottolo
«Sei sempre a fumare tu?» mi poggiai anch'io accanto a lei e voltò di poco lo sguardo, poi tornò a guardare davanti a lei, buttò il fumo fuori ed espirò di nuovo dalla sigaretta
«Comunque ho prenotato tutto per domani»
«Intendi per la spà?» annuii
«Quanto hai pagato?»
«Non t'importa questo» non volevo che mi desse i soldi, era anche un regalo che volevo fargli io...
«Ah no?» scossi la testa e si voltò.

«È nuova la felpa?» avrei dovuto aspettarmi questa domanda un po' da tutti in effetti...

Gli spiegai come stavano le cose e gliela feci vedere
«Com'è?»
«Mh» aggrottai la fronte.

«Non ti piace» dissi e lei sorrise debolmente
«Per niente»
«Ognuno ha i suoi gusti» dissi scrollando le spalle.

«Comunque volevo parlarti» ecco
«Dimmi» fece un altro tiro dalla sigaretta e poi butto fuori.

Prese qualcosa dalla tasca del cappotto e poi me la pose.

Era una lettera.

«Non te ne avevo parlato, forse avrei dovuto» lessi quello che c'era scritto e sgranai gli occhi.

«Me né arrivata un'altra, ma l'ho rimasta a casa»
«Che diceva?» si morse il labbro e poi sospirò
«Quello che è successo a New York è a causa mia»
«Come?»
«Se avessi seguito quello che c'era scritto nella lettera, tutto questo non sarebbe successo, se l'è presa con voi apposta e non è finita qua» deglutii il vuoto.

«Dopodomani non penso di presentarmi a lavoro»
«Aspetta Grace, perché non andiamo a denunciarla, sappiamo chi è ormai, è Ava»
«C'è qualcun'altro dietro e non sappiamo chi è»
«Non possiamo sapere se c'è qualcun'altro ma potremmo sicuramente partire da lei»
«No Ashley non capisci cazzo» mi spinse contro la parete bloccandomi.

«Io non dovrei essere qui, hanno occhi e orecchie dappertutto da quello che ho capito e mi sto comportando in modo sconsiderato, ho messo te e Matt in pericolo, mio fratello è morto e... io non...» sospirò non sapendo che dire e poggiò la testa sulla mia spalla.

«Ormai quello che è stato fatto non può essere cambiato, ci siamo anche noi dentro e se cercheremo di aiutarti non dovrai tirarti indietro, che dici se tu e Sebastian venite a stare qui per un po'»
«Ma sei impazzita, no, non se ne parla neanche, avete già rischiato troppo con me in mezzo e non posso rischiare di perdere voi due di nuovo, lo capisci?» alzò il capo e puntò i suoi occhi nei miei.

«Grace tu hai altro da dirmi, vero?»
«No» sospirai e decisi di non forzare la conversazione.

All'improvviso mi mise una mano attorno al collo e mi baciò senza darmi il tempo di controbattere.

Mi pietrificai sul posto e cercai di allontanarla.

Mi chiese l'accesso con la lingua e non seppi perché glielo concessi, era sbagliato quello che stavamo facendo, ma chiusi gli occhi e mi lasciai andare.

Appena si allontanò, ne approfittai per respirare
«Grace»
«Fa silenzio Ashley» si voltò poggiandosi alla ringhiera e poi si passò una mano fra i capelli.

«Ma che significa...»
«Perchè non mi hai fermata? Si può sapere?» mi morsi il labbro non sapendo che dire
«Ashley rispondimi»
«Non lo so Grace, non lo so» non sapevo davvero il motivo, ma con lei...

«Facciamo finta che non sia successo niente d'accordo? Avrò bevuto un bicchiere di vino in più, penso... Senti lasciamo stare» fece per andarsene ma l'afferrai per il polso
«Tu le cose così non le lasci, adesso chiariamo»
«Non qui»
«Allora andiamoci a fare un giro, ma finché non avremo chiarito non ti lascerò in pace sia chiaro» sospirò
«Purtroppo lo so»
«D'accordo senti, finiamo la cena e poi non lo so m'inveterò una scusa per uscire e ti porterò con me...» non faceva altro che evitarmi lo sguardo.

«Va bene» rientrammo facendo finta di niente.

«Aspetta un attimo» mi tirò dietro il pilastro accanto alla porta
«Hai il mio rossetto sulle labbra sbavato, toglilo» mi passò il pollice sopra e me lo tolse.

Poi mi lasciò da sola.

Cazzo e adesso come avrei dovuto guardare Liam, avevo perso l'appetito e mi sentivo uno schifo totale, avrei dovuto fermarla invece avevo continuato, dopo aver chiarito lo avrei dovuto dire a Liam... E avrei compreso ogni sua reazione.

Mi tolsi la felpa dato che avevo caldo e poi tornai in salone.

«È pronta la lasagna ricciolina» disse Liam dandomi un bacio sulla guancia.

Sorrisi debolmente
«Ti aiuto a tagliarla?» dissi e andammo in cucina.

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𝐃𝐨𝐧'𝐭 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫? 𝐈 𝐲𝐚𝐬 (𝑺𝑬𝑸𝑼𝑬𝑳)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora