Heeseung pov
Sapevo cosa stesse provando Jake in quel momento.
Ansia, rabbia, frustrazione, attesa, risentimento, un mix di emozioni per niente piacevoli tutte nello stesso momento come tanti piccoli missili che pian piano distruggono un'intera città.
Accarezzavo la sua mano mentre camminavamo insieme a Jimin verso l'ingresso del parco.
"Dico solo che, se mai questa fosse la tua giornata fortunata, non dovresti sprecarla" annuì anche se non convinto "Jake...anche io ho paura in questo momento, tanta quanta ne hai tu" dissi cercando di tranquillizzarlo "Però devi prendere positivamente questa situazione, fin quando ci sono io al tuo fianco tutto andrà bene" una piccola lacrima scese sua sua guancia, feci finta di niente, a volte per superare una paura bisogna anche affrontarla dentro di sé, senza che nessuno se ne accorga.
Jake e Jimin erano seduti uno affianco all'altro mentre giocavano con le loro mani, io invece aspettavo una risposta vicino al cancello del parco, in attesa che dopo il reclamo qualcuno si sarebbe presentato alla svelta.
Ma tra la folla intravidi una donna che correva verso di me mentre la sue mano era salda con quella di una bambina e al suo fianco un uomo che reggeva uno zainetto rosa.
"Dov'è lei?" la donna si precipitò scuotendo le mie spalle disperata "È lì" indicai con un dito la panchina dove Jimin e Jake erano seduti.
"Mamma!" la minuta voce di Jimin richiamò l'attenzione della donna che corse subito ad abbracciarla seguita dalla bambina e dal marito.
Mi avvicinai a loro prendendo per mano Jake che sembrava esser rimasto paralizzato su quella panchina.
"Non so come ringraziarvi ragazzi, avevo così tanta paura che le fosse successo qualcosa di brutto...è stata una fortuna per lei incontrare due brave persone" disse la donna "Non si preoccupi, era il minimo che potessimo fare signora Mi-cha" risposi sorridendo.
Con la coda dell'occhio osservai Jake dietro le mie spalle con la testa che guardava il pavimento e il corpo rigido.
"Immagino Jimin vi abbia parlato di noi" disse ridacchiando probabilmente cercando di tranquillizzare il suo animo "Si, ci ha parlato molto bene di voi, sono sicuro che non si allontanerà mai più, vero?" chiesi ricevendo un cenno di capo deciso "Jake! Andiamo insieme a comprare una caramelle" affermò Jimin sorridente facendo risvegliare Jake dai suoi pensieri.
"Jimin, noi ci dobbiamo salutare qui, sono sicuro che i tuoi genitori te ne compreranno una" disse accarezzando la testa di Jimin con fare spiritoso "Quali sono i vostri nomi ragazzi? Ci piacerebbe offrirvi la cena per ringraziarvi" questa volta fu il padre a parlare, il quale non toglieva lo sguardo dalla figura di Jake "Mi chiamo Lee Heeseung e lui è..." tentennai nel dire il nome di Jake, quasi aspettando fosse lui a pronunciarlo "Sim Jaeyun! Lui è Jake" esclamò Jimin soddisfatta facendo spalancare non solo gli occhi di Jake ma anche dei suoi genitori.
"Jaeyun?" richiamò quel nome il signor Do Yoon guardandolo negli occhi, la mando di Jake dietro la mia schiena strinse il tessuto della mia felpa come per supplicare aiuto.
Eppure, tutto ad un tratto sembrò perdere quei pensieri che tanto lo assillavano staccandosi da me e rivolgendo un sincero sorriso ad entrambi.
"Grazie mille per averci offerto la cena ma siamo occupati questa sera, sarà per un'altra volta" disse lui porgendo le scuse.
"Va bene, non insisteremo più di tanto, concedeteci almeno un'abbraccio per salutarci" acconsentii stringendo in un abbraccio la signora Mi-cha he sussurrò qualcosa al mio orecchio "Prenditi cura di lui" finendo per poi darmi una pacca sulla spalla in modo amichevole.
"Arrivederci" furono le ultime parole prima che quelle figure giravano l'angolo del vialetto intente a tornare a casa.
"Ho solo una domanda da porti, perché?" fui schietto e freddo, il mio in realtà era un tono preoccupato che cercava semplicemente di non mandare tutto a rotoli e di salvare la situazione prima che fosse troppo tardi.
"Va bene così Hyung, non pensarci sopra, non tornerò da loro" afferrò la mia mano tirandomi dietro ad un cespuglio dove nessuno ci potesse vedere.
Circondai con le mie braccia i suoi sottili fianchi e assaporai quelle labbra che tanto mi erano mancate, un bacio dolce e lento, che trasmetteva tante emozioni.
"Non volevo che questo cambiasse, non volevo perdere te, Niki o i miei amici" baciai un'altra volta quelle carnose labbra "Perché rinunciare a tutto quello che hai desiderato per tutto questo tempo" sussurai ancora vicino sue labbra "Perché era solo una stupida scusa dove mi rifugiavo" non capivo il suo ragionamento.
"Che cosa intendi Jaeyun" sorrise nel sentirmi chiamarlo per nome "Che l'unica cosa per cui davvero lotterei sei tu" scossi la testa non volendo accettare le sue parole "No Jake, tu volevi più di ogni altra cosa ritrovare la tua famiglia, perché adesso che sei a un passi da loro decidi di mollare tutto" questa volta fu lui a baciarmi mentre sorrideva divertito dalla mia preoccupazione che mi si leggeva in volto.
"È l'ho trovata, ci ho messo davvero tanto tempo a aprirlo, forse anche fin troppo. Le persone che mi amano sono intorno a me ogni giorno, ogni ora e secondo della mia vita Heeseung. La mia famiglia è la casa Nishimura. Tu, Niki, Hoon, Sunoo, Jay e Jungwon siete la mia famiglia." prese fiato per poi continuare "E non mi importa se ancora prematura e acerba, non mi importa se costruita in poco tempo con due pezzi di legno, a me piace così com'è, più di ogni altra cosa. Loro saranno pure le persone che mi hanno messo al mondo ma non saranno mai i miei genitori, perché non sono stati loro a insegnarmi com'è difficile la vita, non sono stati loro a farmi apprezzare ogni singola piccolezza che essa ci riserva e non sono stati loro a mostrarmi cosa sia davvero l'amore." per la prima volta in vita mia mi mostrai debole davanti a qualcuno, qualche lacrima salata rigò il mio viso ma fu subito fermata da delle morbide labbra calde.
"Ti ho mai detto quanto ti amo?" scossi la testa "Non che io sappia" risposi in modo giocoso "Beh, ora lo sai".
Uscimmo da dietro quel cespuglio che ci aveva coperto per fin troppo tempo, mano nella mano cominciammo a percorrere quel triste vialetto spoglio che portava all'uscita."Nulla di tutto questo cambierà vero?" chiese ancora spaventato "Nulla Jaeyun, mai...".
"Ora è meglio se ci sbrighiamo a tornare a casa, ho venti chiamate perse da Niki, continua a chiamarmi da quando gli ho detto che ho comprato delle caramelle" disse sorridendo mentre guardava lo schermo del telefono "Perché glielo hai detto! Lo sai che diventa iperattivo quando sente la parola zucchero" scosse le spalle "Mi piace farlo arrabbiare" annuì "Si anche a me piace far arrabbiare quel nanetto, se posso ancora definirli così".
È vero, quando si passa il tempo con le persone che si amano sembra che tutta la cattiveria che la vita può riservare per noi sparisca per quel lasso di tempo e venga sostituita con risate di buon gusto che fanno sempre bene al cuore.
E mentre loro due si incamminavano felici verso casa, la vita, per una volta, sembrava avergli riservato il dono più grande: la felicità.
Spazio autrice
Siamo qui...alla fine di questa dolce storia con un dolce finale.
Vorrei davvero ringraziare tutte le perso e che hanno letto e sostenuto la mia storia, davvero GRAZIE.
Da una parte mi dispiace concludere questa storia ma dall'altra so che dopo di questa ne arriverà un'altra, bella ed entusiasmante come questa, forse anche più lunga e dettagliata così da conoscere meglio ogni personaggio.E dalla vostra YUNA è tutto, alla prossima storiaaa!
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~SUNshine •Heejake•
FanfictionJake, un ragazzo tranquillo e solitario, sarà costretto dal fratello minore Niki a partecipare ad una festa in discoteca. Sarà qui che incontrerà gli amici di suo fratello ed entrerà nella cerchia. Un'estate diversa dalle altre piena di divertimento...