Martina's POV
Feci una doccia calda per togliere via il sale dalla pelle. Misi tutte le creme corpo e viso.Un vero restauro che faceva sempre bene.
Asciugai i capelli lasciandoli mossi e con un ferretto che li fermasse di lato lasciandomi una parte di collo scoperta. Scelsi un vestito nero aderente che arrivava al polpaccio con uno spacco fin sopra i fianchi. Ciò comportava che l'intimo dovesse essere invisibile, quasi trasparente. Poi misi i tacchi a spillo neri, qualche goccia del mio profumo preferito e un trucco leggero solo per valorizzare lo sguardo.
Lizardo mi disse che stavo molto bene e mi accompagnò al locale. Scesi e aspettai Camilla fuori prima di entrare.
Jorge's POV
Andare alla rimpatriata con i compagni mi faceva molta paura. Non avrebbe fatto che ricordarmi la mancanza di Ruggero.
Arrivai presto, uno dei primi e aspettai al bancone gli altri sorseggiando uno spritz e sgranocchiando qualche patatina. Poco dopo di me iniziarono ad arrivare gli altri. Tra questi, Miguel, un tipo ok che non stava a Los Angeles da cinque anni ormai e Fatima, una ragazza bionda, occhi azzurri che mi moriva dietro ai tempi del liceo. Era carina, ma non faceva per me.
Martina aveva fatto per me dal primo momento.
Mi raccontarono delle loro vite e io mi sentii un po' in difetto. Non avevo molto da raccontare perciò iniziammo a ricordare vecchie avventure dei tempi del liceo.
"ricordi quando in gita in terzo siamo rimasti bloccati in ascensore?" iniziò Miguel e io raccontai i dettagli a Fatima che tra un drink all'altro si avvicinava e flirtava con me. Un'avventura con una ragazza non mi avrebbe fatto male in effetti. Era da tanto che non succedeva, pensai.
Poi vidi arrivare Camilla e dietro di lei con un sorriso incantevole, Martina.
Erano sei mesi che non la vedevo.
Sei come i mesi che non mi facevo.
Aveva un vestito che avrebbe fatto dubitare anche ad un monaco della propria vocazione. Era provocante e mi piacque pensare che lo aveva messo per provocare me. Sapeva cosa mi piaceva, lo sapeva benissimo.
Mi salutarono con la mano lei e la rossa e io non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Arrivarono tutti e , una volta al completo, prendemmo posto al tavolo. Lei finì accanto a Sebastian e non ci misi molto a capire che tra loro c'era qualcosa. Lui mi teneva d'occhio e non faceva che farmi notare che poteva abbracciarla e scherzare con lei.
Era caduta in basso. Lui non mi era mai piaciuto. Tutto questo mi rendeva un po' nervoso.
Ero dall'altro lato del tavolo accanto a Fatima che mi riempiva di racconti e mentre parlava sfiorava il mio petto coperto dal cotone della camicia come se volesse sempre cercare il contatto fisico. Ogni tanto, durante la cena, i nostri sguardi si incrociavano, ma lei cercava di sviare subito come se temesse qualcosa.
Volevo parlarle. Doveva sapere che non mi facevo più di quella roba e che iniziavo a stare meglio.
Tra il primo e il secondo la vidi alzarsi dal tavolo per andare fuori dopo aver lasciato un bacio sulla bocca a Sebastian e decisi di seguirla.
La trovai sull'uscio che stava per accendersi una sigaretta.
"non pensavo fumassi ancora" dissi per farle notare la mia presenza e lei sussultò.
"lo faccio solo quando sono agitata" aspirò e poi buttò il fumo da quelle labbra perfette e non potei fare a meno di guardarla dalla testa ai piedi.
"e cosa ti agita?" chiesi da perfetto stronzo.
"tu." la risposta era ovvia e fu secca. Continuò a guardarsi avanti e la vidi rabbrividire. Tolsi la giacca per mettergliela sulle spalle.
"non c'era bisogno" disse.
"stai tremando" risposi e non disse nulla. Io continuavo ad osservarla. Il viso perfetto anche nella penombra, i capelli raccolti di lato come piacevano a me e quei tacchi vertiginosi che davano allo spacco una marcia in più."smettila di fissarmi, è tutta la sera che lo fai" schiacciò la sigaretta ormai finita con il tacco e poi prese una mentina. Indossò proprio le maniche della mia giacca chiudendo anche i bottoni.
"non riesco a smettere" mi misi davanti a lei, volevo guardarla negli occhi. D'istinto la presi dai fianchi per avvicinarla a me."sto con Sebastian" mi annunciò come se fosse una difesa di qualcosa.
"l'avevo capito, non sono uno stupido. Mi è sembrato strano però...lo odiavamo perché è sempre stato un imbranato, non è vero?"
"non è male" mi rispose e scoppiai a ridere.
"questa si che è una dichiarazione d'amore"
"smettila di ridere" ma lei continuò a ridere più di me mentre le mie mani erano ancora attorno alla sua vita. "è un tipo a posto".
"e da quando ti piacciono i tipi a posto, Tini?" calcai il suo nomignolo. Solo io la chiamavo in quel modo e le piaceva. Le piaceva da impazzire.
"da quando...beh...io" non sapeva cosa dire e la cosa mi faceva ridere e non poco.
"a quanto pare entrambi abbiamo cambiato gusti... ho visto che c'è un feeling speciale con Fatima" mi fece una smorfia, mi ridiede la giacca ed entrò dentro. io la seguii.
Ci incrociammo prima di riprendere posto a tavola e sottovoce, facendomi capire con il labiale le dissi che non era altro che gelosa.
Martina's POV
Jorge mi guardava sempre più intensamente e io facevo lo stesso.Sembrava diverso, più bello. Mi attirava pericolosamente quella sera.
"dove sei stata?" mi chiese Sebastian dopo essere tornata a tavola e avermi baciata sotto gli occhi di tutti, compreso Jorge.
"ero in bagno" dissi di fretta perché arrivò il secondo e potevamo riprendere a mangiare senza dare spiegazioni.
Finita la cena ci alzammo tutti per andare nell'altro lato del locale dove c'era open bar e un po' di musica dal vivo. Stavo seduta su uno sgabello a bere il mio solito Gin Lemon quando iniziò una canzone.
Nel blu dipinto di blu. Era la canzone preferita di Ruggero perché gli ricordava suo nonno italiano e la ascoltavamo e gridavamo sempre in auto quando eravamo noi tre insieme.
Cercai subito lo sguardo di Jorge e lo vidi venire verso di me. Mi fece scendere dallo sgabello, mi prese per mano e andammo sotto il palchetto a cantarla a squarciagola come se lui fosse stato lì con noi. Si piazzò dietro di me, prese le mie mani per sollevare poi le braccia insieme come se stessimo volando. La urlava al mio orecchio con un'accento discutibile e mi faceva molto ridere, come sempre.
Volare oh oh, cantare oh oh oh oh
La canzone finì e vidi Sebas e Cami fissarci. Non sentivo di aver fatto nulla di male, ma dal loro sguardo si evinceva tutto il contrario.
Li raggiunsi e non mi accorsi che Jorge mi stava seguendo nell'andare verso di loro.
"carino che facciate gli amichetti" disse Sebastian "ancora gli dai la possibilità di starti vicino"
"che problemi hai?" la voce roca di Jorge venne dalle mie spalle.
Angolo autrice
Oggi doppietta per la vostra felicità con un pensiero speciale alla mia amiga Jortini033 in attesa dei suoi capitoli magici. Sono davvero fortunata ad averti nella mia vita, anche a kilometri di distanza.Torno presto! 😍
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Il cuore non dimentica [Jortini]
FanfictionOgni polo positivo, ha il suo corrispettivo polo negativo e per quanto provi a tenerli lontani e per quanto sembrino respingersi, si ricongiungeranno in un modo o nell'altro. Nonostante le sollecitazioni esterne o interne che li portano a distaccars...