Capitolo dieci.

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Mi giravo e rigiravo tra le lenzuola senza prendere sonno.

Pensavo al tono dimesso di Jorge, alle parole che avevo tirato fuori.

Erano le tre del mattino. Sentii qualcosa sbattere alla mia finestra. Mi alzai e mi affacciai.

Era Jorge. Era sul prato di casa mentre fumava qualcosa. Dall'odore avrei detto erba misto ad altro di più forte.

"che cosa vuoi? Esci con questa roba" dissi

"scendi"

"è notte Jorge, la gente dorme a quest'ora, dovresti andartene"

"scendi Tini per favore"

Misi la vestaglia sulla camicina da notte e un paio di ciabatte. Cercai di non fare rumore.

Aprii la porta e lo vidi seduto sulla panchina del giardino.

"Butta questa roba" mi avvicinai e presi ciò che stava fumando frantumandola con i piedi

"siediti" mi sfiorò il braccio e mi misi accanto a lui

"cosa c'è?" chiesi

"volevo stare un po' con te"

"mi sembrava di essere stata chiara oggi"

"ma non lo sono stato io" sospirò "penso di doverti dire delle cose...a parte chiederti scusa, per tutto, per ogni singola parola. Volevo dirti ciò che non sono mai riuscito a tirare fuori. Avrei voluto averti accanto quel giorno al funerale. Mi sentivo smarrito e solo tu potevi farmi ritrovare la strada. Quello è stato il primo giorno che ho preso le pasticche. Non ce la facevo da solo, ho provato così tante volte a chiamarti, sembravo un disperato. Senza di lui e senza di te avevo e ho perso tutto, ogni cosa. Ora non mi va di piombare nella tua vita e rovinarti ancora, volevo solo dirti che io ti amavo e probabilmente non l'ho mai smesso di farlo. Non ho mai pensato che tu mi avessi tradito, non ero io a parlare, era il dolore. Mi dispiace averti costretta a scappare. So quanto tenevi a Los Angeles. Mi sono sentito in colpa ogni giorno di questi quattro anni. Vorrei tanto tornare indietro per evitare tante cose..."

"indietro non si può tornare, Jorge, si va avanti e basta a costo di perdere pezzi per strada, è così che funziona"

"dimmi che adesso non te ne andrai"

"sono qua, lavoro qua"

"mi piacerebbe sapere cosa è successo in questi anni, se me lo permetti...insomma, possiamo almeno provare a non odiarci"

"non ti odio, Jorge, non ti ho mai odiato anche se avrei voluto" cercai di distogliere lo sguardo, iniziavo a sentirmi troppo vulnerabile davanti a lui.

"grazie" provò a sfiorarmi, ma mi alzai di scatto. "forse è ora che vada" continuò alzandosi e mettendosi di fronte a me. "perdonami, Martina, ho bisogno di sapere che mi perdoni"

"ci proverò" dissi "l'ho già fatto" pensai tra me e me.

"mi sei mancata" provò ad avvicinarsi di più e questa volta non mi mossi.

"ho sofferto tanto, troppo." tirai fuori iniziando a piangere.

"anche io...ma adesso siamo insieme" disse e senza pensarci lo abbracciai e mi strinse forte.

Avevo sentito dire tante volte che si può rinascere in un abbraccio. Era come riporre in quelle braccia forti che per me erano casa tutta la stanchezza della mia anima. Mi sembrava di riuscire a fare finalmente respiri lunghi, di scacciare gli incubi, di combattere i mostri, di avere dentro una primavera che da troppo tardava ad arrivare.

Fu come smetterla di resistere ai colpi più duri.

Fu come capire che in fondo non ci si allontana mai da casa.

Nessuno dei due riusciva a staccarsi da quel contatto. Avevamo alzato muri difficili da abbattere ed entrambi volevamo qualcuno che ci aspettasse esattamente dall'altra parte.

Ci staccammo solo per guardarci negli occhi.

"sono stato un coglione" sussurrò "ho troppa paura che tu non riesca più a perdonarmi e che tra noi non possa mai esserci  serenità."

"io posso provare a perdonarti, ma sono molto, troppo cambiata. E tu... beh non posso ignorare che tu..."

"posso smetterla, posso farlo per te"

"devi farlo per te Jorge, non per me."

"sei tu l'unica cosa che mi tiene in vita. La speranza di rivederti è stata l'unica cosa alla quale mi sono aggrappato per tutto questo tempo." vidi le lacrime rigargli il volto.

"sei speciale, lo sei sempre stato" fermai quelle lacrime con le mie mani e lui mise la sua mano sulla mia.

"che bella che sei" sorrise e non potei fare altro che avvicinarmi per baciarlo.

Lo feci chiudendo gli occhi. Le nostre labbra si scontrarono prima dolcemente per poi unirsi con foga. Le nostre mani scorrevano sui rispettivi corpi cercando di avvicinarsi sempre di più, come se ci fosse bisogno di eliminare ogni distanza che finora c'era stata.

Fu un bacio lento, appassionato, uno di quelli che ti fanno venire i brividi.

In quel momento non pensai a nulla se non a noi due lì, in quell'istante, in quel posto.

Una volta staccatici, io rimasi con le braccia intorno al suo collo mentre lui strofinava il suo naso contro il mio. Sembrava tutto così facile adesso che eravamo vicini e la mia continua voglia di scappare era quasi scomparsa.

Mi sembrò di non avere più voglia di prendermi per mano e andare via.

"pensavo di averti dimenticata" disse poi Jorge sulle mie labbra

"non si dimentica nulla, al massimo le cose cambiano posto, ma ti rimangono sempre dentro come se si fossero registrate. Io non ti ho dimenticato nemmeno un attimo di questi quattro anni, mi sono solo abituata alla tua assenza, ho notato sempre meno quello spazio vuoto...ma il mio cuore, quello non ti ha mai dimenticato."

Questa volta mi baciò lui, poi andò via con la promessa di rivederci e io ritornai in camera a fissare il soffitto.

Pensai che probabilmente era così che ci si perdeva. Tra una parola di troppo o tra una parola non detta. Tra un'attenzione mancata, un'emozione taciuta o un eccesso di rabbia tirato fuori

Ci si perdeva per orgoglio, per non sapersi ascoltare, per non saper chiedere scusa, per non sapere rimediare ad un errore.

Io e Jorge ci eravamo persi un pezzetto per volta fino alla morte di Ruggero, quando non eravamo più riusciti a tenerci insieme. Fu proprio quello il punto in cui non riuscimmo più a ritrovarci.

Angolo autrice.
Avete visto bene miei cari, sono tornata dalla vacanza e ho deciso di regalarvi un capitolo che sono certa vi piacerà e che aspettavate da tanto.
Credo che ad aspettarlo erano soprattutto le mie chicas che rischiavano a breve di andare in astinenza di scleri Jortini033 jortini_esxiste RossellaMallardo0 💗💗

A prestissimo 🤭

Il cuore non dimentica [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora