Capitolo 23

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Il suo viso è baciato da una tenue luce che filtra dalla finestra, e mi ritrovo ipnotizzato dai dettagli: i suoi capelli che si disperdono sul cuscino, le lenzuola arrotolate a testimonianza della notte appena trascorsa, e la sua espressione rilassata come se avesse appena attraversato un sogno. Inclino la testa leggermente per godermi appieno la sua bellezza, lasciando che l'ammaliante visione mi attraversi profondamente.

Un sottile sospiro sfugge dalle mie labbra mentre il conflitto mi si palesa davanti. Inclino leggermente la testa per contemplare la sua bellezza e sospiro, consapevole che devo interrompere questo momento per svegliarla. Devo farlo per evitare che si penti di ciò che abbiamo condiviso. So, almeno in parte, che non ama esporre la sua vita privata a occhi indiscreti.

Mi avvicino alla finestra per aprire le persiane e un mugolio alle mie spalle cattura la mia attenzione, «Mmh, solo cinque minuti» mormora con il viso sotterrato nel cuscino.

Il letto affonda sotto il mio peso, sposto appena il cuscino che tiene stretto, «Sei davvero impossibile», dico tirandogli una leggera pacca sul sedere.

«Anche se non mi dispiacerebbe continuare a godermi questo splendido panorama dal letto, ti ricordo che tra poco tutti si alzeranno. Quindi, ti consiglio di darti una mossa» la avverto.

Controvoglia si alza dal letto, e si dirige in bagno prima che possa aggiungere altro.

La lascio sistemarsi per prima, così poi avrò un pò di tempo per calmare il mio istinto, perchè vederla girare in mutande in camera mia sta mettendo a dura prova i miei buoni propositi.

Appena lascia il bagno libero, mi lavo i denti e il viso, fisso la mia immagine riflessa e penso "Cosa mi hai fatto Honey?".
Scrollo la testa e sorrido.

Afferro una tuta, scendo in cucina e mi ritrovo davanti lo spettacolo più bello, lei intenta a preparare la colazione. Senza fare rumore, la circonda da dietro e le sussurro «Credimi, Honey, se fossimo soli, avrei sfruttato questa penisola in modo diverso».

Anche se non posso vedere il suo volto, so benissimo che le mie parole hanno avuto l'effetto desiderato. Ma tutto si ferma quando alle nostre spalle sentiamo la voce di Nora. Mi spinge da parte e con l'aria minacciosa dice «Voi due».

Vedi i miei due amici bianchi, cerco di soffocare una risata, perchè non vorrei essere in loro.

«Mi avete cacciata dalla mia camera, e mi aspetto delle scuse» Adele li incalza non lasciando modo di controbattere, ma Nora si sporge, mentre un sorriso compiaciuto spunta sul suo viso mi osserva, poi riporta lo sguardo su Adele e sulla maglia che indossa «Secondo me, sei tu che dovresti ringraziarmi. A giudicare dalla maglia che indossi e dalle vostre espressioni, direi che è stata una notte interessante».

Passo un braccio sulle sue spalle «Direi illuminante, vero Adele?».

Sento il suo corpo reagire al mio, ma cerca di mantenere una certa compostezza, per questo aggiunge «Resta il fatto che mi dovete delle scuse». E se ne va seguita da Nora che le chiede scusa, mi lascia li con Mattia che mi guarda e ride.

«Tu!» gli dico e lo vedo saltare sul posto «Sai vero che hai rischiato che sfondassi la porta di camera?!».

"Per quale motivo?» mi chiede.

«Sul serio devo dirti il motivo» dico incrociando le braccia al petto e nello stesso istante vedo la lampadina che si accende nella sua testa.

«Ma scusa a cosa ti servivano avete solo...» si ferma un momento «Aspetta, fammi capire bene, siete stati insieme nel senso che credo io?!».

«Se vuoi posso farti un disegno?!» rispondo in modo sarcastico.

Alla mia affermazione, Mattia, scoppia a ridere come un matto e io non posso fare a meno di seguirlo.

Ci lasciamo circondare dalle risate, ma poi una consapevolezza si impadronisce di me, «Matti, penso di essere innamorato».

Le risate si bloccano e le parole vagano sospese. Vedo il mio amico sbattere le palpebre in modo quasi snervante, ma dalla sua bocca non esce alcun suono.

Cosi per sbloccare questa situazione di empasse, aggiungo «Inaspettatamente, come un uragano che si materializza dal nulla, lei è entrata nella mia vita con una forza travolgente, un turbine di emozioni inarrestabili. La sua presenza avvolgente ha distorto il mio mondo, come foglie portate via dal vento impetuoso. Ora, riflettendo, mi rendo conto di essere stato ingannato, come un predatore che sottovaluta la sua preda, incantato dalla sua aura tempestosa».

Sorrido in modo nervoso. Vorrei che il mio amico dicesse qualcosa che mi aiutasse in questa situazione, ma veniamo interrotti dalla voce squillante di Davide.

«Ragazzi, cosa fate ancora in tuta?» ci dice scrutando entrambi, «Datevi una mossa, andiamo a pattinare».

Lo sguardo che Mattia mi lancia è un chiaro segno che non ha intenzione di lasciare nulla in sospeso. Quando raggiungiamo il palazzetto del ghiaccio, il frastuono delle lame sulla pista e la melodia della musica riempiono l'aria.

Le ragazze si muovono, ma il mio sguardo viene catturato dalla figura di Adele, che scivola con eleganza, trasmettendo una tale armonia che sembra danzare con la stessa musica.

Mentre finisco di allacciare i pattini, mi avvicino all'entrata e fisso la superficie levigata di fronte a me. Cerco di raccogliere tutto il mio autocontrollo, convincendomi che rimanere in piedi sarà un gioco da ragazzi. Tuttavia, la mia sicurezza svanisce nel momento in cui metto i piedi sulla pista, trovandomi subito con il sedere a contatto con il freddo ghiaccio.

La risata di Mattia, che si diffonde come un'esplosione di allegria, attira l'attenzione di tutti i presenti.

«Matti, la lista si sta allungando. Prima o poi dovrai scontarle tutte», commento sorridendo, poi mi volto verso le voci alle mie spalle, «E tu, che hai da ridere?».

«Nulla», risponde alzando le mani, ma la vedo cercare di trattenere le risate. La mia vena di sfida si accende. «Secondo me stai in piedi per pura fortuna; non riusciresti mai a fare un giro della pista senza cadere».

Un lampo di determinazione si accende nei suoi occhi.

«Mi stai sfidando, Speed?».

Finisce la frase con tutta la sicurezza del mondo e si lancia sulla pista facendo dei movimenti rapidi, le luci della pista riflettono nei suoi occhi brillanti, fino a fermarsi in modo brusco a un centimetro da me, il suo respiro veloce visibile nell'aria fredda.

Allungo il piede appena quel tanto che basta per farle perdere l'equilibrio, e lei finisce addosso a me con un leggero sussulto. Il suo profumo, avvolgente come il richiamo di una sirena, invade i miei sensi, mentre il mio corpo si protende verso il suo in una danza silenziosa, come due anime che si riconoscono a distanza.

«Mai giocare con il fuoco» sussurro nel suo orecchio. La stringo ancora di più al mio corpo, sentendo il calore diffondersi dentro di me. La mia bocca trova rifugio sul suo collo, facendo scivolare i denti leggermente sulla sua pelle, e infine le lascio un bacio, un attimo di passione congelato nel tempo.

Lorenzo ci sfreccia accanto, urlando «Prendetevi una stanza!», facendoci diventare il centro dell'attenzione. Gli occhi di tutti si posano su di noi mentre, senza darvi troppa importanza, mi aiuta ad alzarmi.

Una volta tolti i pattini, afferro la sua mano con un sorriso malizioso e la spingo delicatamente contro la parete più vicina.

«Honey, voglio baciare ogni singola parte del tuo corpo», sussurro.

Con un sorriso complice, lei risponde, «Non mi sembra il posto migliore».

«Ho fatto di peggio», ribatto, mentre un leggero brivido di eccitazione attraversa la mia pelle.

Ride, nascondendo il viso nella mia felpa, e con voce flebile suggerisce, «Magari possiamo valutare l'idea di proporre a Mattia un cambio di camera».

Il mio cuore inizia a battere in modo accelerato, e cerco di mantenere una facciata spavalda. «A cosa devo questo repentino cambio di rotta?».

«Forse, e dico forse, non è poi così male giocare con il fuoco», risponde con uno sguardo complice, mentre il brivido inizia a trasformarsi in un ardente desiderio.

Lei non sa di essere una forza della natura, ma io sono pronto ad affrontare la tempesta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21, 2023 ⏰

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