Mi sono svegliato un paio di volte durante la notte, una sensazione di incredulità pervadeva i miei pensieri, come se temessi di trovarmi in un sogno. Ma ogni volta che i miei occhi si posavano su di lei, un sorriso spontaneo si disegnava sul mio volto, come se quel momento fosse un'opera d'arte effimera e meravigliosa che solo io avevo la fortuna di ammirare.
Ogni ombra, ogni riflesso, contribuiva a definire una bellezza delicata, e la mia paura era che tutto questo potesse svanire come un sogno al risveglio.
Nella quieta oscurità della notte, il silenzio è rotto da una botta improvvisa che mi fa sobbalzare nel letto.
«Cavolo, Adele, vacci piano», sussurro.
«È tardissimo», urla e si scaglia fuori dal letto come un fulmine, i suoi capelli ribelli danzano nell'aria mentre attraversa la stanza con una furia controllata. La sua figura sembra sfocata nella penombra, ma riesco a intravedere la sua mano che afferra una felpa e il modo in cui si muove con grazia felina verso la porta. Tuttavia, proprio quando sta per aprirla, la sua espressione si trasforma in una maschera di puro terrore, i suoi occhi spalancati riflettono l'oscurità circostante.
Vorrei ridere, ma l'atmosfera di tensione previene qualsiasi reazione. Mi avvicino silenziosamente alle sue spalle, scrutando prima lei e poi i miei amici nell'ombra.
Con un sorriso dico «Buongiorno. Dormito bene?».
Nora sbatte più volte le palpebre come se cercasse disperatamente di rimettere insieme i frammenti dei suoi pensieri. Fortunatamente, Mattia prende in mano la situazione di stallo «Benissimo. Stiamo pensando di andare a mangiare qualcosa».
«Sì», risponde Adele, e nel giro di pochi secondi, con una stretta al braccio di Nora, scompaiono nel bagno.
Sollevo le spalle, sentendo il peso dello smarrimento mentre gli occhi del mio amico, Mattia, si fissano su di me, avidi di risposte. Quando finalmente le porte si chiudono dietro di noi, lascio sfuggire un sospiro rilassato «Non riesco davvero a capire cosa mi stia succedendo» ammetto.
Mattia scoppia in una risata sincera «Non sarò certo io a darti tutte le risposte, amico mio. È una scoperta che devi fare da solo».
«Grazie tanto, vedo che sei di grande aiuto» dico, dandogli una spinta giocosa.
Anche se mi duole ammetterlo, so che ha ragione. Questa storia è mia, e inizio a rendermi conto che potrebbe rappresentare la sfida più grande che abbia mai affrontato. Le parole si stagliano contro il silenzio, e il mio cuore inizia a battere più forte, come se questa avventura letteraria fosse un viaggio inesplorato attraverso terre sconosciute.
Arrivati in centro decidiamo di mangiare qualcosa al volo per poterci dedicare alla ricerca dell'equipaggiamento necessario per la montagna. Nora, con una carica di bagagli che sembra sfidare la legge di gravità, ci sta distribuendo zaini, sacche e scatole. Mentre trasciniamo tutto, ci sembra di essere improvvisamente diventati i suoi facchini personali.
Io e Mattia ci siamo fermati a vedere dei giacconi, ma i miei occhi non la perdono di vista ed è in quel momento che vedo delle ragazze avvicinarsi a loro.
La vedo irrigidirsi e capisco subito che non sono le benvenute. Senza dar loro modo di replicare, mi avvicino e dico cercando di sembrare spazientito, «Ragazze, muovetevi!».
Ma oltre ad attirare l'attenzione di Adele e Nora, mi ritrovo con tutti gli occhi puntati addosso e una voce odiosa esce dalla bocca di una delle ragazze, che sembrano sapere chi sono, 'Oddio, ma tu sei Speed!».
«Non ci posso credere, è davvero un segno del destino. Stavamo appena parlando di te. Volevamo prendere i biglietti per la prossima partita», continua a strillare.
Sto cercando di mantenere la calma, ma sento che la mia pazienza sta per esaurirsi. Il mio cuore batte all'impazzata mentre osservo lo sguardo omicida di Adele. In una frazione di secondo, i suoi occhi si trasformano in una profondità oscura e spaventosa lasciando spazio ad un vuoto più profondo di qualsiasi abisso.
Cerco di scrollarmi di dosso la gallina, «Honey, posso vedere come ti stanno quei pantaloni?».
«Ma anche no», mi liquida con un gesto sprezzante, mentre entra nei camerini, lasciandomi lì con mille domande che ronzano nella mia mente, circondate da un'atmosfera carica di tensione.
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Butterfly Effect
ChickLit[Contiene scene non adatte a minori] Avete letto la storia dal punto di vista di Adele, adesso scoprirete il punto di vista di Tommaso... Sono il capitano della squadra maschile, ammirato dai compagni per la dedizione e la precisione con cui guido o...