Una lieve pressione sul mio braccio rompe la sottile barriera del sonno. Nonostante la stanchezza che mi avvolge, non posso fare a meno di notare il contatto. Ignoro per un momento i suoni che mi circondano, lasciandomi cullare dal torpore che mi avvolge. Con un movimento lento, mi stiracchio verso destra, in cerca del calore che fino a poco tempo fa era accanto a me. Tuttavia, le mie dita si spingono nell'aria fredda, trovando solo il vuoto e un leggero scompiglio nei lenzuoli. Decido di aprire gli occhi, mi siedo sul bordo del letto e cerco di capire come mai non è qui accanto a me.
La notte appena trascorsa con lei abbracciata è stata un incantesimo. Il suo profumo persiste nell'aria, avvolgendomi come un ricordo persistente di un sogno appena vissuto. Con un gesto istintivo, afferro una maglia abbandonata sulla sedia e mi avvio verso le scale. Nel buio appena intiepidito dalle prime luci dell'alba, intravedo la sagoma di lei appoggiata alla penisola della cucina. Mi avvicino in silenzio e faccio scorrere la mia mano lungo la sua coscia nuda.
«Dormito bene, Honey?» le chiedo con voce sommessa, prendendo il bicchiere d'acqua dalle sue mani delicate.
I suoi occhi mi guardano smarriti per un attimo, e il mio respiro si arresta, come se il mondo stesso si trattenesse per ascoltare la sua risposta.
«Sì?» risponde incerta. Posso immaginare gli ingranaggi della sua mente che girano freneticamente, cercando di dar forma alle parole giuste. Decido di prendere l'iniziativa «Tranquilla. Abbiamo solo dormito. Eravamo entrambi ubriachi».
Un sospiro rilassato sfugge dalle sue labbra, ma stranamente, una piccola scintilla di delusione brilla nei suoi occhi.
«Dici che dovremmo svegliare gli altri?» chiede quasi in un sussurro.
«Considerato che abbiamo una partita da giocare, direi proprio di sì».
Inizio con svegliare Mattia, per poi passare agli altri tre che stanno praticamente dormendo in terra.
Dopo un rapido scatto a casa per afferrare il borsone, mi precipito in palestra, determinato a non far tardi. L'aria fresca del mattino mi accarezza il viso mentre attraverso il parcheggio deserto. Gli occhi di ciascun membro della squadra raccontano la storia della notte appena trascorsa, segnata dalla stanchezza e dall'energia consumata. Non c'è bisogno di dire niente: il nostro allenatore, con un solo sguardo, cattura l'atmosfera.
«Bene, sembra che abbiate trascorso una serata memorabile», esclama con un misto di sarcasmo e autorevolezza, «Non ho interesse alcuno per i vostri trascorsi di ieri sera. Ma vi assicuro che non lascerò che la vittoria sia compromessa da qualche ora di sonno in meno. Quindi alzate le chiappe e scendete in campo sono stato abbastanza chiaro?!» aggiunge con un sorriso tirato.
«Si coach!» urliamo tutti.
La partita non inizia nel migliore dei modi, non riusciamo a fare punto e le loro battute finiscono tutte a segno. Ogni tanto il mio sguardo si posa sui due posti dietro la nostra panchina che sono ancora vuoti. Finalmente dopo diversi punti persi, Mattia, riesce a schiacciare andando a punto. E' il mio turno di battuta. Mi posiziono, alzo la palla davanti a me e un silenzio surreale cala sugli spalti. Respiro e faccio la cosa che mi viene più naturale la schiaccio con una forza inaudita, andando a punto.
In quel momento un boato si alza nel palazzetto, mentre il mio sguardo si sofferma su di lei, che insieme a Nora hanno preso posto a sedere.
Torno in battuta, ma prima di schiacciare, alzo la palla nella sua direzione in segno di saluto. Vedo il suo viso colorarsi di rosso per l'imbarazzo e Nora che la guarda come a chiedere spiegazioni.
Riusciamo a vincere la partita con tre set a due dimostrando una straordinaria determinazione e capacità di recupero.
Nello spogliatoio, Mattia arriva come una furia nella mia direzione bloccandomi «Adesso tu mi spieghi cosa era quel gesto di prima»
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Butterfly Effect
ChickLit[Contiene scene non adatte a minori] Avete letto la storia dal punto di vista di Adele, adesso scoprirete il punto di vista di Tommaso... Sono il capitano della squadra maschile, ammirato dai compagni per la dedizione e la precisione con cui guido o...