Pensavo che, dopo quanto successo nelle docce, sarei stato inevitabilmente messo in panchina, ma a quanto pare, il destino ha deciso di graziarmi.
Questa sera si disputa la prima partita del campionato. L'adrenalina scorre nelle mie vene mentre mi preparo per l'evento più atteso della stagione. La concentrazione è palpabile nell'aria, e l'intera squadra è determinata a dare il massimo.
Mentre sto con calma sistemando il nastro sulle dita, Lorenzo, il mio compagno di squadra dai modi spensierati, si rivolge a me e a Mattia, sorridendo compiaciuto «Certo che non è niente male».
Un istante di confusione mi assale mentre cerco di comprendere a cosa si riferisca. Senza pensarci troppo, rispondo con un sorriso sardonico «Ti ricordo che è fidanzata».
Entrambi mi guardano stupiti, e Lorenzo, tra le risate, cerca di chiarire «Non stavo parlando di Nora, ma della sua amica Adele. Con quegli occhi riesce a stregarti».
Le sue parole colpiscono come una freccia scagliata dritta al cuore. Mi alzo di scatto, la tensione che si accumula nelle mie spalle è palpabile. Senza dire una parola, afferro con forza la maglia e faccio un passo deciso verso l'uscita, lasciando i miei compagni di squadra immobili come statue.
Il mio sguardo, ancora scosso dall'episodio, viene catturato da due figure sedute dietro la nostra panchina. Accanto a Nora è seduta lei, avvolta in una felpa oversize che sembra quasi nasconderla. Il suo sguardo enigmatico e gli occhi profondi mi intrigano, facendomi domandare cosa si nasconda dietro quel velo di mistero.
Dal microfono inizia a scandire i nomi, uno per uno, creando un'attesa palpabile nell'aria. Il pubblico si agita, le voci si fanno sempre più eccitate. E poi, finalmente, è il mio turno. Il mio nome risuona nell'arena, ma come sempre, viene annunciato per ultimo. È un momento che aspetto con ansia e orgoglio, perché ricopro il ruolo di capitano della squadra. Mi preparo mentalmente, sentendo l'energia e l'adrenalina crescere dentro di me.
Un improvviso gioco di luci inonda il palazzetto sportivo, trasformandolo in uno spettacolo luminoso. Le luci danzano, si intrecciano, creando un'atmosfera magica che incanta il pubblico. L'energia elettrizzante che si diffonde nell'arena sembra palpabile, come se ogni singolo spettatore fosse in sintonia con la nostra squadra. È un momento di pura eccitazione, di attesa frenetica per ciò che sta per accadere.
E poi, con un'intensità che rompe il silenzio, una voce proveniente dal pubblico esclama "Speed!". È il soprannome che mi è stato affibbiato dopo la mia prima partita, un soprannome che ha catturato l'essenza della mia abilità nel colpire la palla con una velocità spaventosa. Da quel momento, ogni volta che vado in battuta, quel soprannome risuona nell'aria come un tributo alla mia abilità.
La partita si svolge in un turbine di azione e emozioni. I nostri avversari lottano con tutte le loro forze, ma io e la mia squadra siamo implacabili. La mia battuta, affilata come una freccia, rasenta il suono del vento, lasciando gli avversari sbigottiti e senza possibilità di reazione. Ogni colpo che sferra la mia mano è un'esplosione di potenza e precisione. Il pubblico è rapito, i loro occhi seguono ogni mio movimento, mentre la palla vola attraverso l'aria con una velocità vertiginosa.
La partita si conclude con una vittoria schiacciante per la nostra squadra. Abbiamo conquistato tre set su quattro, dimostrando una superiorità ineguagliabile. È un trionfo che riempie il palazzetto di applausi fragorosi e grida di gioia. Ci abbracciamo, saltando di gioia e condividendo un'onda di emozioni positive che ci avvolge.
Ma non è finita qui. Mentre ci dirigiamo lungo il tunnel che porta agli spogliatoi, le nostre affezionate fan sono lì ad attenderci. Sono la nostra fonte di ispirazione e sostegno, un muro di suoni e colori che ci avvolge con il loro amore per il nostro sport. Mentre ci godiamo un po' di attenzioni e sorrisi compiaciuti, tra le voci entusiaste del pubblico, distingo una voce familiare che pronuncia le parole, «Veramente? Ma stiamo scherzando».

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Butterfly Effect
ChickLit[Contiene scene non adatte a minori] Avete letto la storia dal punto di vista di Adele, adesso scoprirete quello di Tommaso... Sono il capitano della squadra maschile, ammirato dai compagni per la dedizione e la precisione con cui guido ogni gioco...