Con le mani incrociate sul petto, cerco di rimanere distante. Siamo entrambi avvolti in un asciugamano, e l'ufficio sembra diventato terribilmente piccolo, tanto da farci sentire il respiro reciproco. Il calore dell'ambiente sembra intensificare l'imbarazzo che ci avvolge. Oltre a noi due e a Stefano, si è unito anche il loro allenatore.
Dopo qualche minuto di silenzio, il mio allenatore si presenta e inizia a parlare. Sono presente solo con il corpo perchè con la mente sto pensando ad altro.
Ma la sua voce risuona nell'aria, spezzando il silenzio palpabile come un fulmine.
«Ogni anno, prima che il campionato entri nel vivo, facciamo una piccola presentazione delle squadre che compongono la nostra società. Visto che trascorrerete diversi mesi con noi, abbiamo pensato che sarebbe stato giusto che partecipaste anche voi all'evento».Non posso crederci, ma cosa gli salta in mente. Cerco di mascherare la mia confusione, ma i pensieri ronzano nella mia testa come api in uno sciame.
Il mio allenatore aggiunge con fermezza «L'evento si terrà questa sera e si articolerà in due fasi. La prima sarà una presentazione ufficiale delle varie squadre che compongono questa società, saranno presenti anche dei giornalisti. La seconda fase sarà semplicemente una piccola festa che organizziamo. Ho chiamato voi due perché, essendo i rappresentanti di spicco, voglio che vi comportiate di conseguenza. Niente più scenette da bambini capricciosi. Sono stato abbastanza chiaro?!».
Senza mai guardarla, rispondo freddamente, cercando di mantenere un briciolo di calma nella mia voce «Non si preoccupi. Quello è stato solo un incidente. Non accadrà più».
Perché è stato esattamente questo, un maledetto incidente. Ma una vocina nella mia testa non è del tutto d'accordo con la mia parte razionale.
Entrambi usciamo dall'ufficio senza rivolgerci parola, e una volta cambiati, mi avvio verso casa lasciandola lì.
Lungo il tragitto, il peso delle mie incertezze si fa sentire sempre di più. Non so cosa mi aspetti stasera, ma so che da domani nulla sarà più come prima.
Conosco benissimo la scaletta della serata, dato che è una cosa che viene fatta ogni anno, per questo motivo opto per un pantalone nero e una camicia bianca sopra, decido di sistemare i capelli con un pò di gel leggero, e indosso una giacca per completare il tutto.
Il luogo scelto per l'occasione è un locale rinomato, le pareti sono rivestite in velluto rosso scuro, il pavimento in marmo bianco e nero dona un tocco di classe e i lampadari pendono dal soffitto alto, diffondendo una luce dorata che fa risplendere il locale.
Fortunatamente, la presentazione delle squadre si è conclusa velocemente e senza intoppi, permettendomi di godermi appieno il resto della serata. Seduto al bancone del bar, sono immerso nella vivace atmosfera che mi circonda, quando all'improvviso, due ragazze affascinanti si avvicinano a me. In una situazione normale, la mia attenzione sarebbe rivolta tutta a loro ma, il mio sguardo viene momentaneamente rapito dalla presenza di lei. La sua eleganza e il suo stile unico catturano la mia attenzione, e mi ritrovo a osservarla mentre si unisce agli altri ragazzi. Indossa una gonna con un audace spacco, che svela delicatamente una porzione di pelle, abbinata a una maglia aderente leggermente corta. I suoi capelli lisci e ben curati e un paio di stivaletti con il tacco completano il suo look.
Decido di distogliere lo sguardo, evitando persino di incrociare il suo, e mi concentro sulle due ragazze. Il frastuono delle conversazioni intorno a me, un miscuglio vibrante di risate e sussurri, contribuisce a creare un'atmosfera elettrizzante, quasi palpabile. La luce soffusa getta ombre danzanti sulle pareti, creando un quadro di movimento e mistero. Questa serata si sta rivelando davvero intrigante, un puzzle di opportunità e promesse.
Poco dopo, decido di raggiungere gli altri, mentre mi avvio verso il gruppo, una scena inaspettata cattura la mia attenzione, aggrappandosi alla mia mente come una nota alta su un pentagramma musicale. Un ragazzo sconosciuto sta chiaramente parlando con lei, ma non riesco a cogliere il significato delle sue parole.
Improvvisamente, un brivido di gelosia mi percorre lungo la schiena, una sensazione strana considerando che per me non dovrebbe significare niente.
Mosso dalla curiosità, decido di chiedere a Mattia, «Conosci quello insieme a Honey?».
Mattia mi risponde con una smorfia giocosa «Sarà probabilmente un suo amico. Ma perché ti interessa tanto?».
«È solo semplice curiosità», rispondo nella speranza che le parole siano sufficienti a nascondere la tempesta di emozioni che ribolle dentro di me, mentre porto il mio drink alla bocca, cercando in qualche modo di placare il turbine di pensieri.
Immerso nella vivace conversazione con i miei amici, perdo di vista la sua figura per un breve istante. Tuttavia, basta un minuto e lei riappare nel mio campo visivo, come se un potente magnete invisibile avesse attratto la mia attenzione verso di lei. La trovo al bancone del bar, ma subito noto il ragazzo con cui stava poco prima, aggrapparsi al suo braccio e tirarla a sè.
Senza nemmeno rendermene conto, il mio corpo si mette in movimento, guidato da un impulso istintivo. Arrivo proprio in tempo per sentire il suo sussurro tremante «Devi stare lontano da me».
Le sue parole, appena udibili sopra la confusione circostante, mi raggiungono come un sospiro al vento. L'empatia mi travolge, e sento un nodo formarsi nella gola. Non c'è bisogno di spiegazioni, il suo sguardo mi dice tutto. E in quell'istante, tutto ciò che conta è proteggerla.
Senza esitazione, la avvolgo in un abbraccio delicato, come un rifugio sicuro in mezzo alla tempesta. Il mio petto diventa uno scudo contro le avversità del mondo, mentre lei si appoggia a me, cercando rifugio.
«Lei sta con me», dichiaro deciso, senza mai lasciare che il mio sguardo si distolga dal ragazzo che l'ha minacciata.
Il ragazzo alza le mani in segno di resa e si allontana tra la folla, ma la mia attenzione è tutta per lei. La tengo saldamente tra le braccia, sentendo il suo corpo ancora irrigidito dalla tensione. Ma, con dolcezza e pazienza, riesco a percepire come gradualmente si stia sciogliendo, cercando conforto e protezione.
Vorrei porle domande, cercare di scalfire la superficie delle sue emozioni, ma quando i nostri sguardi si incontrano, vedo i suoi occhi appannati da una tristezza profonda. Un'onda di malinconia mi colpisce mentre mi spinge via, separandoci momentaneamente. La sua vulnerabilità è tangibile, e una parte di me vorrebbe solo tenere stretto quel legame fragile, come se potessi far svanire le sue preoccupazioni con un abbraccio. Ma so che non è così semplice.
Le corro dietro, perchè ho visto nel suo sguardo uno strano smarrimento, quasi come se fosse lei a essersi persa.
Anche se è chiusa nel bagno delle donne, non mi importa, con una spinta apro la porta e la vedo a terra, le spalle contro la parete. Per un secondo restiamo immobili, mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Mi avvicino, mi abbasso leggermente e faccio scorrere le mie braccia intorno a lei per aiutarla. Una volta in piedi passo un braccio sulle sue spalle e faccio avvicinare il suo volto al mio petto, non voglio che altri la vedano in queste condizioni.
Il mio istinto mi dice di proteggerla e per questo le dico soltanto «Ti porto via da qui».
STAI LEGGENDO
Butterfly Effect
ChickLit[Contiene scene non adatte a minori] Avete letto la storia dal punto di vista di Adele, adesso scoprirete il punto di vista di Tommaso... Sono il capitano della squadra maschile, ammirato dai compagni per la dedizione e la precisione con cui guido o...