Chasing Cars; Calum Hood

1.7

Quel giorno non avrei più allenato Ashton e Calum separatamente, ma insieme. La cosa mi aveva irritato fin dal primo minuto, perché erano tutti e due persone logorroiche e curiose, mentre io ero completamente l'opposto: trovavo il silenzio una cosa bellissima.

Scoprii poi che dividevano la stessa stanza, e perciò si conoscevano già abbastanza bene. Andava sempre peggio.

Volevo fare in modo che si allenassero anche a sparare con la pistola, perciò ne diedi una a ciascuno e posizionai il bersaglio dall'altra parte della stanza.

– Ashton, tu hai già provato questo esercizio altre volte, ma lui no, perciò lo rifaremo oggi –

Mi misi davanti a loro, e spiegai a Calum come sparare facendo arrivare il proiettile nel posto giusto. Poi afferrai la pistola con entrambe le mani, sparai, e il proiettile si fermò, perfettamente, al centro del bersaglio. Mi voltai, e vidi l'espressione di Calum, abbastanza sorpresa, e quella di Ashton, che sembrava particolarmente divertita.

– Non ho la minima idea di che cosa stiate facendo, ma se vi servirà per sparare, allora non avrò niente da dire, in caso contrario, farete meglio a cominciare a correre via di qui – dissi loro, mentre mi sedevo a terra. Ashton cominciò ad avvicinarsi al bersaglio, e, camminando, diede una pacca sulla schiena di Calum, come se cercasse di farlo sentire meglio.

Imitò i miei movimenti, e, dopo pochi secondi, fece fuoco. Il proiettile era vicino a quello che avevo sparato io. Un sorriso soddisfatto apparve sul suo volto, e fece a Calum segno di avvicinarsi. Poi si sedette per terra accanto a me a gambe incrociate.

Calum mise la pistola davanti a sé, ma le mani tremavano troppo.

– Se hai paura in questo momento, non voglio immaginare cosa succederà quando dovrai sparare per davvero – gli feci notare. Sembrò ignorarmi, e sparò. Il proiettile risultò essere abbastanza vicino al centro, ma non abbastanza, per i miei gusti.

Sospirai.

– Ve l'avevo detto -