1.2

662 78 0
                                    

Era mattino presto, e, nonostante tutto, gli occhi insistevano per rimanere aperte; mi svegliavo spesso durante la notte per poi non riuscire più a riprendere sonno.

Sospirando, andai in infermeria, convinta di poterci trovare i due ragazzi nuovi. E infatti fu così; il ragazzo che mi era sembrato più spaventato, be', manteneva la stessa espressione, ed era sdraiato sul lettino. L'altro, invece, stavo seduto con la schiena ritta, cercando di non muovere troppo il braccio, che era stato fasciato.

Appena entrai, i suoi occhi si posarono su di me, come se volesse sapere chi fossi, ma lo ignorai, e andai da Ashton, che stava seduto per terra, la schiena appoggiata contro il muro. Evidentemente era incarico di badare ai due, per evitare che scappassero. Mi sedetti vicino a lui.

– E allora, com'è andata ieri sera? –

- Preferisco non parlarne, seriamente –

- Ashton, devi abituartici – ribattei io.

– Preferibilmente, anche no –

Sospirai, era troppo testardo per poter cambiare idea.

– Hai bisogno di riposarti – gli dissi. Lui scosse la testa.

– E invece sì, presto dovremo riprendere l'allenamento. Vai, rimango qui io – insistei.

Rassegnato, uscii da lì. Io rimasi seduta lì, fissandomi le mani, quando sentii dei passi avvicinarsi alla porta. Alzai lo sguardo.

Era Luke. 

Chasing Cars; Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora