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se avete un pochino di pazienza, nel prossimo capitolo ci sarà calum ((:

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- Vis, non credo dovresti venire questa volta – mi disse Luke. Sapeva perfettamente come odiavo “reclutare” giovani ragazzi e offrire loro un futuro fatto di sangue e rimorsi. Odiavo che a qualcuno venisse fatto ciò che era stato fatto a  me.  Ma sapevo anche che con tutte le perdite di cui eravamo vittime, dovevamo continuamente cercare nuovi ragazzi da addestrare. Sinceramente, non sapevo nemmeno il perché. Facevo ciò che dovevo fare per sopravvivere, il mio egoismo era troppo forte. Perciò annuii semplicemente, uscendo dalla stanza mentre Luke sceglieva chi l’avrebbe accompagnato. Me ne andai nel piccolo giardino che c’era sul retro della casa. Era un piccolo angolo di paradiso. O almeno, mi piaceva definirlo così, anche se non credevo che avrei mai saputo di che consistenza fosse fatto il vero paradiso. Mi sedetti su una vecchia panchina di pietra, invecchiata dal tempo e dalle intemperie. Luke mi aveva minacciato di qualsiasi cosa, su quella panchina. Ma non era ancora accaduto niente. Mi persi ad osservare i vasi di piante ordinatamente disposti attorno a me. Non sapevo chi le curasse, ma ero lieta che qualcuno lo facesse. Il verde mi distoglieva un po’ dal nero che mi circondava.

- Che ci fai qui? –

Sentii sempre la voce di Luke dietro di me. Era arrivata all’improvviso, ma non sobbalzai. La voce di Luke non era pericolosa tanto ciò che avrebbe potuto fare una pistola o un coltello.

- Pensavo – gli risposi evasiva.

- Ti ricordi? Ti ho baciato qui la prima volta –

Chiusi gli occhi, cercando di escludere qualsiasi cosa. Non volevo sentirlo parlare di me e lui così.

Certe volte avrei semplicemente preferito morire, quello era un inferno che non credevo di essere in grado di affrontare.

Chasing Cars; Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora