Capitolo 17 : Ricerche

2 0 0
                                    

La mattina seguente passò velocemente e senza nessun intoppo e nel pomeriggio si ritrovarono tutti alla biblioteca comunale più vicina per effettuare tutte le ricerche del caso;

Dagli occhi di tutti era evidente che nessuno doveva aver dormito bene.

Decisero di partire dal mito di Venere e dal suo culto romano per poter carpire maggiori informazioni: La dea era venerata si come dea dell'amore e della bellezza ma, più precisamente, dell'amore fisico e sessuale. Viene anche considerata una divinità che personifica la potenza generatrice della natura, probabilmente, in epoche ancora più antiche era una dea madre della natura fino a quando il suo mito non si è sovrapposto alle nuove storie.

Archetipo della femminilità per eccellenza, era capricciosa e civettuola oltre che dotata di una bellezza sfolgorante.

Il mito di Omero la indicava come una dea nata da Zeus e Dione e, Il mito di Esiodo, la collocava come nata dai testicoli amputati di Urano caduti nell' oceano. In ogni caso, il suo legame con il mare era estremamente forte, tanto che, molti suoi simboli sacri sono collegati ad esso come la perla e il delfino.

Data in sposa ad Efesto o Vulcano prima e poi, di Ares o Marte che rappresentava l'archetipo della mascolinità. Tuttavia, prima di essere data in sposa era un'abitante dei mari e non era un segreto che tutti gli dei fossero attratti da lei, compreso Nettuno.

- Per questo è rinchiusa nella regina degli abissi. - Commentò Zahra. – Appartiene all' acqua. – Andò avanti sfogliando le pagine del grosso volume che aveva in mano.

Dai romani era venerata sia come dea dell'amore e che protettrice dei naviganti; Spesso a lei venivano fatti sacrifici poco prima di partite per un viaggio in mare in cui venivano bruciati dolci, frutta o oggetti. Bruciare qualcosa era il modo per farlo arrivare al dio. Nettuno era un dio volubile e molto scorbutico le cui ire poteva distruggere mesi e mesi di navigazione; Era per questo che si chiedeva aiuto alla dea invece che a lui.

I sacerdoti e le sacerdotesse di Venere praticavano la ierodulia come forma di comunione con la dea. Nei riti misterici spesso viene indicata questa pratica.

- Ierodu...che? – Andrew aveva alzato la testa dal tavolo con uno sguardo così stupido da farlo sembrare ancora più coglione del solito.

- Prostituzione sacra. – Gli rispose Erica mentre lanciava un'occhiata verso Demetrio, intento a scrivere qualcosa su di un quaderno.

Tutti si fermarono e posarono gli occhi su di lei scrutandola attentamente dopo che ebbe detto quella frase.

- Esattamente, in cosa potrebbe consistere la prova di Venere? – Domandò Demetrio con uno sguardo che fece avvampare l'azzurrina.

- Non credo che una divinità rinchiusa da secoli desideri vedere due esseri fare sesso per lei. – Obiettò Zahra trovandosi, suo malgrado, divertita vedendo dove il discorso andava a parare. –Se mai vorrebbe farlo lei. - aggiunse

- Quindi, per andare al tempio devo portarvi i preservativi? - Azzardò Andrew.

- Cosa?! No! – Erica alzò fin troppo la voce portando la bibliotecaria ad ammonirli con disappunto.

Dopo il rimprovero, ripresero a cercare informazioni:

Il rituale è considerato sacro appunto per il fatto di essere la dea dell'atto sessuale e, per tanto, di essere la fonte della vita e dell'accoppiamento con l'intero universo.

Erica era così rossa in viso che prese il libro che aveva davanti per evitare gli occhi di Demetrio; Non doveva pensare a quei meravigliosi occhi in quel momento; No, non era il momento.

L'ultima epopea - La vittoria di VenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora