Un Amore Tatuato 2

•capitolo 46

POV. BLAKE
È passato un mese non posso credere,che sia già passato un mese. Mi sembra solo ieri di aver scoperto di essere incinta.

Però oggi è un giorno importante!! Oggi dobbiamo andare a prendere Aaron all'aeroporto. Lui non sa ancora niente,il che è strano,dato che nella nostra famiglia le notizie sfrecciano alla velocità della luce.

Mi alzo dal letto,dal mio amato letto. Quanto mi è mancato. Questo weekend ho deciso di restare a casa,tanto mia mamma è partita di nuovo per Amsterdam,quindi la tranquillità regna.

Le nausee per fortuna sono finite,non penso avrei resistito un'altra nottata,come quella di due settimane fa.
Bagno-letto. Letto-bagno. E per tutta la notte.

Vado verso il bagno,ma prima mi cade l'occhio sullo specchio in camera. Mi ci avvicino lentamente e tiro su la mia maglietta rossa.
Oh mio Dio!! La mia pancia é cresciuta.

Ci appoggio delicatamente le mani,come se da un momento all altro potesse rompersi e inizio ad accarezzarla. Chissa Nate come sarà felice!!

Sussulto non appena sento la mia piccola che si sta muovendo. La sento,è come dell'acqua che si muove dentro di me,non so spiegare bene,ma è qualcosa di unico.

Mi sento sempre un po' in colpa per quello che è successo. Da quando abbiamo provato a fare l'amore,ma mi sono bloccata,non ci abbiamo più riprovato e per lo più lui tiene le distanze. Lo capisco,poverino. Mi sento una vera stronza.

Il suono del telefono mi distoglie dai pensieri. Vado verso il comodino e lo afferro. Nicolas.
Ancora lui? Certo non potrò evitarlo per sempre,andiamo alla stessa Università,nella stessa classe.

Mi mordo il labbro,non so se rispondere. Mi manda messaggi,e-mail,chiamate... non ne sono sicura. Vabbhe,finche posso evitare lo evito.

Vado verso l'armadio e prendo dei vestiti. Poi vado verso il bagno.

Mi infilo la mia maglietta con maniche a trequarti a righe blu e bianche. Dei jeans blu scuro con una cintura grande marrone chiaro.

Prendo la piastra e mi do una lisciata veloce ai capelli e spruzzo della lacca per combattere i ciuffi ribelli.

Applico del mascara e del blush. Sulle labbra un rossetto mattone.

Esco dal bagno e vado prendere le scarpe. Indosso delle decoltè color carne.

Esco dalla stanza e incontro Amalia.

"Signorina,è bellissima." dice la donna.

"Grazie Amalia,anche tu."

"Le preparo la colazione?" domanda.

"No grazie,ci vediamo." dico lasciandole un bacio sulla guancia per poi andare verso il salotto.

Prendo un cappotto marrone come la cintura con dei bottoni neri ed esco di casa,dopo aver preso la borsa ovviamente.

Mando un messaggio a Nate.

-dove sei?-

-sotto casa.-

Sorrido al messaggio.

-okay,ho una sorpresa!- digito pensando alla pancia cresciuta.

-ti raggiungo nella hall! Conosci la mia curiosità ;) -

Le porte dell'ascensore si aprono e mi ritrovo Nate davanti.

"Buongiorno." dico salutandolo con un bacio che ricambia.

"Allora dov'è la sorpresa!?" domanda sfregandosi le mani tutto curioso.

Che carino!!

Gli prendo la mano e lo porto lontano dalla reception della hall.

Gli faccio scivolare delicatamente la mia mano davanti agli occhi.

"Chiudi gli occhi." sussurro.

Chiude gli occhi.

Mi sbottono la giacca e prendo una mano di Nate e l'appoggio sulla mia pancia.

Nate scatta e apre subito gli occhi. Guarda prima me e poi la mia pancia e la sua espressione è un misto tra la felicità e l'incredulità.

"Oh mio Dio!" esclama cadendo sulle ginocchia.

Si porta le mani davanti alla bocca paralizzato. E sorride,poi sorride di nuovo e di nuovo ancora.

"Blake..." dice con il respiro smorzato.

Mette entrambe le mani sulla mia pancia e inizia ad accarezzarla.

"Ciao,piccolo."

"Piccola." lo correggo con un colpo di tosse,alzando gli occhi al cielo.

"Continua a sperarci,qui dentro c'è un maschietto,un campione di calcio.. e un rubacuori." afferma con occhi sognanti.

Ridacchio.

"Perchè ridi?"

"Sei buffo,sembri un bambino,un buffo bambino." rido di nuovo.

"Ridi,ridi,ne riparleremo quando io e mio figlio andremo allo stadio." mi beffa.

"Oppure,quando io e mia figlia,andremo a fare shopping." ribatto.

Si alza in piedi e mi guarda divertito. Mi accarezza una guancia e poi fa scivolare la sua mano lentamente sul mio petto fino al mio bacino. Mi allaccia la giacca,sussurrandomi all'orecchio parole dolci. Infine mi stampa un bacio sulle labbra.

"L'importante è crederci,piccola." sussurra per poi andare verso la hall.

Sorrido e lo raggiungo.

Usciamo dal palazzo e saliamo sulla sua Lamborghini. Nate mette in moto e parte per le strade milanesi.

Dopo un'ora arriviamo all'aeroporto. Controllo l'orario,tra circa 20 minuti il suo aereo dovrebbe atterrare.

Non vedo l'ora di riabbracciare Aaron,abbiamo passato poco tempo insieme,ma sento già che possiamo essere ottimi amici.

Ci sediamo su una delle tante file di sedie nere e aspettiamo che annuncino l'atterraggio.

"Ah Nate,mi sono dimenticata di dirti prima,che lunedi abbiamo la visita con il ginecologo." lo informo.

Si lascia scappare una risata e annuisce.

Sarà una visita importante,dovrò chiedere al dottore se nostra figlia,potrà ereditare la malattia di Nate ai polmoni. Forse però,lui qualcosa ne sa? Penso glie ne avranno parlato a tempo debito.

"Amore,visto che siamo in argomento...devo chiederti una cosa.." dico vaga ed evitando il suo sguardo.

"Dimmi." dice tranquillamente.

"Nate,tu.. sai... se la malattia che avevi... ai polmoni... è trasmissibile?" la voce mi trema.

Abbasso gli occhi.

"Sai.. è da un po'.. che ci penso.." sussurro.

Sento il suo sguardo su di me,so benissimo con che occhi mi sta guardando,lo so perfettamente.

"Blake,io non lo so con certezza,so solo che è possibile come non lo è. Dovremmo parlarne con il ginecologo o con il dottor. Vilbert. Blake,guardami." mormora.

Alzo lo sguardo un po' intimorita e Nate prende le mie mani fra le sue.

"Ora promettiamo che questa cosa non rovinerà il momento più bello che potremmo passare e poi non ti voglio stressata. Non fa bene ne a te ne a nostro figlio."

Annuisco e lo bacio.

"E comunque è figlia." lo correggo.