•capitolo 37

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POV. NATE
Arrivo a casa di Matias. Una villa fuori città.
Suono il citofono.

"Si?"

"Sono Nate,può chiamarmi Mat." affermo velocemente.

"Subito." risponde qualcuno,credo il cameriere.

Qualche minuto dopo vedo Matias uscire com un'enorme coperta.
Con tutto quello che ho in testa,mi ero dimenticato che fosse Ottobre.

"Vieni amico. Sono contentissimo di vederti!!" esclama caloroso.

Entro dentro casa sua. L'aria è così calda e adorabile.
Riconosco la villa di Mat,mi sento sempre a casa,ogni volta che vengo qui. Mi ricordo quando da bambino venivo a dormire qui e la notte stavamo alzati a cercare di sconfiggere il mostro del frigorifero. Si allora ero stupido,molto stupido.

Seguo Matias che mi porta nella piscina surriscaldata.

"Stavi facendo un bagno? Ad Ottobre?" domando incredulo.

"È surriscaldata." canticchia tuffandosi.

Riemerge e si strofina gli occhi.

"Jasper,prendi i bagagli di Nate e portali in camera mia. E tu mettiti quel costume e vieni." ordina.

Jasper prende i miei bagagli e io vado dietro al paravento delle buone maniere.

Vado verso il bordo della piscina e mi siedo,lasciando a penzoloni le gambe nell'acqua.

"Hai gia affrontato tua madre?" domanda nuotando verso l'altro bordo.

"No." dico rabbuiato.

"Come va?" chiede.

Alzo gli occhi al cielo.

"Che è successo con Blake?"
Si adesso capisco perchè lui è il mio migliore amico.

"Avete rotto. Dio,mi dispiace tanto,ma vedi che succede,a molte altre cop-"

"È incinta." Lo interrompo.

I suoi occhi escono fuori dalle orbite e la bocca è spalancata.
Nuota velocemente verso di me.

"Oh mio Dio Nate. Ma non prendevate precauzioni?" domanda stupito.

"S-si,ma p-poi n-no." balbetto.

"Che cosa intendi fare?" chiede.

"Non lo so. Non lo so. Ho paura."

"Paura?" ripete.

"Si,Mat paura. Ho paura di non essere adatto a fare il genitore,non so se sono adatto. So che Blake ha bisogno di me..ma io non lo so davvero." mormoro.

"Avete pensato all'aborto?"

"Veramente non ne abbiamo proprio parlato. Quando lo abbiamo scoperto è stato uno shock."

"Tu sai che devi parlare con lei. E che ne tu ne lei prenderete in considerazione l'aborto o l'adozione. Inoltre avete entrambi 18 anni potete essere suoi genitori anche legalmente e avete un ottima indipendenza economia. Poi in ogni caso,sia io che Scarlett vi staremo vicino." spiega. Sottolinea anche la parola 'tu'.

"Cazzo,io non vengo più da te,mi sbatti sempre in faccia la verità. Fottiti!" esclamo.

"Vuoi avere l'onore?" mi incita.

"Di fare che?" Non capisco.

"Di fottermi." sentenzia ovvio.

Ma che cazz??

"Mat,curati tu stai male davvero." dico tirandogli uno spruzzo d'acqua con il piede.

In risposta lui mi tira in acqua.
Iniziamo a fare gli stupidi cercando di buttare l altro sott'acqua e alla fine finiamo con io sulle spalle e le sue gambe intorno alle mie per bloccarmi.

Udiamo un colpo di tosse e ci voltiamo entrambi.

"Se i signori gradiscono la cena." ci invita il cameriere.

"Sbaglio o ci odia dico?" chiedo sarcastico,appena se ne va.

"No lui odia me. Quando mi ha sorpreso a scopare nella sua stanza mi guarda con occhi diversi." dice tranquillo.

Lo guardo confuso. Eppure quando l'ho conosciuto mi sembrava normale.

"La sua camera era più vicina della mia." si giustifica.

Usciamo dalla piscina e prendo il telefono. Sono un po' indeciso se farlo o no. Poi tiro fuori le palle e le scrivo.

<Blake,ho bisogno di vederti. Vieni a casa di Mat,ti ricordi l'indirizzo di dove abita?>

La risposta arriva subito,sono abbastanza sorpreso dato il mio comportamento di merda.

<sono in punizione.. ma peggio di così non può andare. Vi raggiungo sta sera. Ti amo>

Quelle due ultime parole risultano malinconiche,non so per quale motivo.

<anche io amore.> digito. Non so se stavolta mi è venuto dal cuore come le tre volte.

Sono più preoccupato per quello che ha scritto. Dovevo esserci alla lite con una sua madre,ma io sono troppo codardo come al solito.
Ho bisogno di parlare con lei,ho bisogno di lei.

Un Amore Tatuato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora