•capitolo 55

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POV. BLAKE
Nicolas mi cinge le spalle e mi porta via. Non so bene dove,ma l'unica cosa che capisco è che ci stiamo allontanando dal corridoio.

Ho la vista appannata per via delle lacrime che continuano a scendere imperterrite.

Una porta di fronte a me si apre e entriamo. Con le nocche mi strofino un po' gli occhi,cercando di evitare che ulteriori lacrime scendano.

Passo davanti a uno specchio,ho tutto il trucco sbavato.

"Tieni." mormora una voce alle mie spalle.

Mi giro e vedo Nicolas tendermi un fazzoletto di seta color champagne.

"Non voglio sporcartelo." dico tra i singhiozzi.

"Esistono le lavanderie." afferma ironico.

Lo prendo e mi asciugo gli occhi,togliendo il trucco sbavato.

Piego accuratamente il fazzoletto e lo appoggio sul mobile.

"Vieni siediti." dice porgendomi la mano che afferro subito.

Mi siedo su un letto singolo,perchè ce ne è anche uno a castello.

Nicolas mi scruta per un secondo. Si sofferma sulla mia pancia ormai cresciuta e poi fa un sospiro amaro.

In effetti mi meraviglio anche io come in questi ultimi mesi io lo abbia evitato perfettamente.

"Torno subito." dice per poi alzarsi ed uscire.

Mi guardo un attimo attorno e osservo bene la stanza. Le pareti sono come quelle della stanza di Nate. Sulle pareti si trovano post dei Nirvana,non credevo che un tipo come Nicolas ascoltasse quel tipo di musica. Non mi sembra nel suo stile o il suo genere. Mi sembrava più un tipo da musica classica.

La stanza è molto più ordinata perfino della mia. Maniaco dell'ordine.

Ad un tratto la maniglia si abbassa e la porta si apre,rivelando Nicolas.

Ha in mano due bottiglie,una frizzante e una naturale. E sopra a ognuna c'è un bicchiere di plastica trasparente.

Subito mi porge la bottiglia d'acqua naturale. Come faceva a sapere che è esattamente quella che avrei scelto io?

"Ehm..grazie,ma come lo sapevi?" domando aprendola.

"Osservo." si limita a dire.

Verso un po' di acqua nel bicchiere e ne bevo un sorso. È proprio quello che ci vuole.

"Ti sei calmata?" domanda dolcemente.

"Si,grazie. Anzi scusami per come ti sono venuta addosso." mormoro imbarazzata.

"Non ti preoccupare,almeno ora possiamo parlare,dopo otto mesi."

Mi limito a sorridere,non so proprio che dire. Dai un po' me lo aspettavo,ma non sono pronta psicologicamente,non ho nemmeno un discorso pronto.

"Tutto okay?"

"Non esattamente." dico bevendo un altro sorso d'acqua.

"Di me ti puoi fidare." sussurra bevendo un sorso dalla bottiglia.

"Nicolas,mi dispiace davvero tanto,ti ho evitato. Solo che tu mi hai colto alla sprovvista,capiscimi,io sono spaventata e il fatto che tu l'abbia capito così al volo,un po' ho avuto timore. Davvero scusami tanto." dico tutto ad un fiato.

"Non ti preoccupare,ti capisco. È solo che... non importa." dice rimangiandosi le parole.

Che voleva dire?

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