Mi alzo e decido definitivamente di salire in azienda.
Ho trascorso già troppo tempo su questo muretto ed è arrivato il momento di affrontare la realtà: ho delle cose da fare, impegni da rispettare, persone da incontrare... Un momento, ma perché allora non ricordo di cosa si tratta esattamente?Compio un giro su me stesso, mi sento come stordito... Come sono arrivato qui sul muretto?
Mi fermo a riflettere, ma mi viene in mente un'unica certezza: devo parlare con mio padre di quanto è successo, di tutto quello che ha portato ai nostri litigi, fino al momento dell'incidente.Si è colpevolizzato fin troppo per quanto è successo, adesso è finalmente arrivato il momento che sappia che la colpa non è stata sua, che aveva ragione su tutti i fronti, che ho temporeggiato per non dovermi assumere le mie responsabilità.
Per troppo tempo ho lasciato che credesse che era stato troppo rigido con me, ma la verità è che mi crogiolavo nella mia condizione, credendo ci fosse tempo per darmi da fare.
Adesso è arrivato il momento di ammettere la verità, farlo davanti a mio padre mi sembra il modo migliore per comunicargli che sono finalmente pronto a prendere in mano il mio destino e ad affiancarlo nella gestione del nuovo progetto aziendale.Affiancarlo, sì... Perché non sono in grado di portarlo avanti da solo. Ho ancora bisogno di mio padre, dei suoi insegnamenti, delle sue dritte... Tutte cose che ho finto di ignorare, di disprezzare anche, ma che in realtà mi servono come l'aria che respiro.
Sì, è così, ora ne ho la consapevolezza totale: sono stato un ragazzo immaturo e ingrato, ho creduto di potermi lanciare in questo progetto da solo, senza sapere che per mio padre non è mai stata una sfida, era invece una lezione di vita.
Provava a trasmettermi i segreti del mestiere, le strategie vincenti... E voleva mettermi in guardia dal fare passi falsi.Qualsiasi altro ragazzo avrebbe apprezzato tutto questo, io invece me ne sono risentito, infastidito anche... Che ingenuo che sono stato!
Inizierà una nuova fase della mia vita: recupererò il tempo perso con mio padre e rivedrò mia madre sorridere ancora, come quando ero piccolo ed eravamo una famiglia felice.Ma prima decido di prendermi qualche altro minuto per me, e cammino verso il bar di Valentino. Spero che stavolta non mi intrappoli con la sua parlantina e le improbabili teorie sui prossimi servizi fotografici... E appena dentro il bar mi rendo conto che non sarà così. Oggi questo posto è infatti affollatissimo, tant'è che nessuno fa caso a me. Provo più volte a farmi notare al bancone da Nina, ma è continuamente distratta da altri avventori che sbraitano per la loro ordinazione, dai colleghi che le impartiscono ordini e da Valentino che ha premura di servire prima le persone ai tavoli per la fretta di liberare i pochi posti disponibili.
Mi arrendo ed esco fuori... Chiederò ad Agata di prepararmi un caffè, magari dopo le chiederò anche una delle sue gomme alla fragola.
Davanti alla grande porta in vetro della J&K prendo un profondo respiro... Sono finalmente pronto a vedere questo posto non più come una prigione, ma come la mia seconda casa.
All'interno dell'azienda, stranamente non vedo Arianna alla sua postazione: un paio di corrieri sono in attesa che lei li riceva per consegnare diversi pacchi di merce, li saluto frettolosamente a voce bassa e mi dirigo nel corridoio.
Anche questo è vuoto e soprattutto silenzioso, altra cosa anomala per la J&K.Nel silenzio assordante che mi circonda, inizio a sentire chiaramente un rumore familiare, che inizia piano per poi diventare sempre più forte e incalzante: è il rumore del mio cuore, che prende a battere velocemente proprio come accaduto dopo l'incidente.
Mi fermo nel bel mezzo del corridoio, mi pendo del tempo per ascoltarlo mentre mi porto le mani sulle orecchie. Sento infatti improvvisamente che il resto dei suoni, che comunque non sono presenti in modo forte intorno a me, mi arriverebbero come ovattati.
Tum-ta... Tum-ta... Tum-ta...
Il mio cuore batte così forte che quasi posso sentirlo in gola... Questa sensazione mi stringe lo stomaco e inizio a sentire un incalzante senso di nausea.
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Il tempo che resta
RomanceATTENZIONE: questo libro è lo spin-off di Non lasciarmi andare via, pubblicato da LFA publisher e disponibile su Amazon, Mondadori e Feltrinelli. Se non avete letto il primo libro, vi sconsiglio la lettura di questo. In Non lasciarmi andare via, Sie...