Il tempo che resta

CAPITOLO XVIII

Le giornate in ufficio si susseguono a ritmo serrato.
I ragazzi hanno raggiunto un certo equilibrio dopo l'arrivo di Sienna, cosa che chiaramente non significa che la coinvolgono in quello che fanno.

Valentina, l'addetta al caffè pomeridiano, continua insensatamente a non offrirlo mai all'ultima arrivata, che proprio ieri si è invece prodigata per farle recapitare il pranzo, ordinandolo su una app che dal telefono di Valentina non funzionava.

Rodrigo non condivide mai le sue idee con lei, ma d'altra parte non lo fa neanche con gli altri. Nessuno dei ragazzi le rivolge mai la parola, raramente capita che qualcuno la saluti al mattino, entrando in ufficio.

A Sienna sembra andar bene così, ma non sono sicuro che in realtà non ne risenta.
Ho capito che è una ragazza introversa e insicura, che difficilmente riesce a stringere amicizia o integrarsi. Le deve costare una certa fatica anche solo svolgere un lavoro così tanto creativo, poiché mettere nero su bianco le sue idee rappresenta in qualche modo mettere a nudo la propria personalità.

Per quanto riguarda il resto dei ragazzi, invece, oltre a credere che in fondo abbiano paura del talento di Sienna, credo anche che siano come intorpiditi sul fronte della socializzazione: non sono più abituati a volti nuovi in azienda, non capitava da anni che ci fosse un nuovo designer fra loro, quindi credo non abbiano l'entusiasmo necessario neanche a fare amicizia con Sienna.

Renata interrompe i miei ragionamenti, riportandomi alla realtà.
Ha appena aperto la porta del suo ufficio e ora è in mezzo alla stanza in cui ci sono i suoi collaboratori.

«Valentina, il tuo disegno col completo a scacchi. Rodrigo, il tuo con l'abito in chiffon. Sienna, la gonna e gli shorts con le finiture in lurex. Altre due proposte a testa su questa linea, entro stasera. Il resto, sciò.» Comunica priva di entusiasmo ai ragazzi, fa anche il suo solito gesto con la mano in aria come per allontanare tutti i possibili commenti e le domande. Rientra quindi nel suo ufficio e chiude la porta sbattendola.

Regna il silenzio per qualche istante.
«Ma cosa intendeva dire?» Domanda poi Sienna, diventando paonazza un istante dopo.
Si voltano tutti a fissarla.
Michela, approfittando dell'attenzione di tutti sull'ultima arrivata, ingurgita qualcosa che prende da un cassetto della sua scrivania.

«Siena, Siena... Sei davvero una novellina!» Commenta Rodrigo sospirando.
Lei per tutta risposta scuote il capo.
Nessuno parla per aiutarla a capire il senso delle parole di Renata.

Sienna li guarda uno ad uno, ma ormai hanno tutti lo sguardo fisso sui monitor dei pc. Michela sta invece fissando ossessivamente le stampe dei disegni che ha proposto l'altra sera, quando, per lavorare, ha rimandato l'appuntamento dallo psicologo.

Sienna a questo punto si alza in piedi, si volta per andare verso l'ufficio di Renata.
«Siediti, Siena, non è il caso di rubare tempo prezioso a Renata.» Dice allora Rodrigo.

Sienna obbedisce e sembra quasi sollevata...
«Ha scelto una tua idea. Cioè, non lei, è ovvio... Conosciamo bene i suoi gusti e in genere riflettono prevalentemente il mio stile. Sarà stato il Dottor Ferrara, ma quella è un'altra storia... Sappiamo che ultimamente non è in sé.»

Rodrigo sembra perso nei suoi stessi ragionamenti, Valentina inizia a ridere e sembra eccitatissima.
«Il mio caffè era troppo amaro!» Sbraita allora Rodrigo rivolto a lei. Credo sia stato l'unico modo che deve aver trovato per intimare a valentina di non esultare per la notizia appena ricevuta.

«E allora, caro Rodrigo, non riuscirai a smorzare il mio entusiasmo!» Ribatte infatti Valentina mostrandogli un sorriso fiero.

Rodrigo sospira, Valentina gli mostra indice, medio e anulare dalla mano destra alzati.
«E questo cosa vorrebbe dire?» Domanda a questo punto Michela sbattendo un paio di volte di troppo le palpebre.
«Oh tranquilla, Miky, sto solo dicendo una cosa a Rodrigo... Tra parentesi.»
Si volta a mostrare le tre dita anche a Michela, poi al resto del gruppo, e tutti soffocano una risata.