Il tempo che resta

CAPITOLO XXIII

Il giorno successivo, in pausa, sono sul muretto accanto a Sienna.
Da quando Andrea piccolo mi ha avvertito che le mie emozioni saranno amplificate, sento davvero di essere sull'orlo di una specie di crisi di nervi: ho trascorso una notte tormentata accanto a mia madre, sforzandomi comunque di restare lucido e concentrato per trasmetterle tranquillità e pace; in ufficio ho fatto mie tutte le emozioni dei ragazzi, principalmente quelle di Sienna, ogni volta che qualche designer le faceva richieste improbabili oppure provava ad ostacolare il suo operato.
Ho persino provato dispiacere sentendo Natasha annunciare che il suo flirt con il ragazzo che le chiedeva di insultarlo a letto è giunto al capolinea.

E adesso siamo all'ennesima prova.
Sienna sta infatti ricevendo ininterrottamente messaggi sul cellulare, ogni volta che ne legge uno inizia a ridere e la sua espressione sembra felice come non mai.
Io, che potrei benissimo sbirciare nel monitor del suo telefono per conoscere la persona causa di tanta allegria, me ne sto invece in disparte, a struggermi inutilmente all'idea che tanta gioia sia causata da un ipotetico fidanzato.

Ho provato a ripetermi più volte, nel corso delle settimane, che nessuno dei sentimenti che provo nei riguardi di Sienna è lecito, ma questo non ha impedito all'amore che sento per lei di crescere, e oggi, come la più crudele delle risposte ai miei sentimenti, arrivano questi messaggi... Già, oggi, proprio nel primo giorno in cui le mie emozioni sono così tanto amplificate.

Sento di essere insensatamente pieno dell'amore che provo per lei, un sentimento che non troverà mai sfogo, che non si realizzerà mai.
Sento più che mai che vorrei stringerla a me, accarezzare la sua pelle morbida e sussurrare nel suo orecchio tutto quello che provo per lei, tutte le emozioni nuove e bellissime nate in me dopo il nostro primo incontro. Incontro... Dopo la prima volta in cui l'ho vista, intendo dire.

Allo stesso tempo mi sento uno stupido, un patetico fantasma immateriale che procrastina invece di mettersi all'opera per risolvere finalmente questa situazione, per andare avanti e permettere al futuro di compiersi.

Già, perché l'anello mancante di tutta questa storia sarà proprio Sienna. Deve essere lei.
Ho chiaramente visto mio padre accompagnato da Sienna all'estero, li ho visti comparire insieme in televisione... E ho visto Sienna presenziare a molti eventi importanti.

Devo trovare il modo per comunicare con lei... E deve essere un modo anticonvenzionale, dato che sussurrare in un orecchio non sembra funzionare nel suo caso.
Se riuscirò a parlare con lei, il nuovo progetto prenderà vita e mio padre ritroverà la sua carica.
Inoltre, lei riceverà il rispetto e i riconoscimenti che merita, poiché l'ho vista chiaramente rimproverare l'operato dell'ufficio e dei suoi colleghi in una delle mie visioni.

Tuttavia, non sembro essere in grado di connettermi con i suoi pensieri, né sembra che lei riesca a sentire quello che cerco ogni tanto di comunicarle.

Devo ammettere che un ruolo fondamentale in questa vicenda lo gioca la paura... La mia, ovviamente, di poterla conoscere sul serio, magari a tal punto da scoprire che il suo cuore appartiene a qualcun altro. Insomma, mi tengo volutamente un po' a distanza, proprio come sto facendo adesso, mentre lei continua a scambiare messaggi con qualcuno tormentandomi con la sua aria allegra e le sue risate piene di spensieratezza.

«Mi sembra una bellissima idea, Becky, Riccardo è davvero un uomo d'altri tempi quando si tratta di organizzarti una sorpresa.»
La voce di Sienna mi riporta alla realtà. Adesso è impegnata a inviare un audio, presumo alla stessa persona con cui sta scambiando messaggi. Forse deve essersi stancata di scrivere e preferisce parlare.

Tiro un sospiro di sollievo, non parla con un ragazzo, ma con una donna, la stessa dell'altra volta.
Una sorella? Un'amica?

Sospiro rumorosamente... Chissà dove abiti, Sienna... Come è la tua vita, le tue abitudini... Chissà che musica ascolti, che posti frequenti... E chissà quali sono le tue paure, le cose che ti fanno sorridere, quelle che ti rendono invece triste...
Mi domando se ci saremmo mai incontrati, se il mio destino non mi avesse giocato questo scherzo.
Chissà se saresti stata assunta anche in quel caso... Chissà come sarebbe stata la nostra vita insieme.