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feci colazione e poi tornai in stanza per iniziare a prepararmi.
mentre ero davanti l'armadio per scegliere cosa mettermi per l'intervista entrò Tom.
ovviamente io ero ancora tutta storta per colpa sua.

Tom: «come va?»
Isa: «secondo te?»
Tom: «scusa, la prossima volta farò più piano, mi sono fatto prendere dall'emozione»
sorrisi e lo baciai.

lui si buttò nel letto a pancia in sù, e cominciò a parlare.
Tom: «che ne dici se creiamo una stanza unica mia e tua? così abbiamo anche una stanza in più»
lo guardai e cominciai a sussurrare un "si" fino a farlo uscire dalla mia bocca.

Tom: «perfetto, in macchina ti metti vicino a me e scegliamo i mobili, spostiamo tutte le cose nella mia stanza che è molto più grande ok?»
annuii.
continuai a guardare l'armadio per scegliere cosa mettermi finché tom mi disse che andava a prepararsi.

ora, tranquillamente posso scegliere cosa mettermi.
dopo aver scelto andai in bagno e mi lavai, guardando le mie cicatrici.

*riuscirò mai a uscire da questa situazione?*
*voglio farmene altri*

senza rendermene conto passò un tot di tempo, e mi svegliai quando Bill mi urlò fuori dalla porta.
Bill: «ISABELLA TI MUOTI?! SEI LI DENTRO DA UN ORA E UN QUARTO»
Eve: «ah eh si, che ora è?»
Bill: «MEZZOGIORNO E MEZZA»
Eve: «COSA?»

mi resi conto di tutto e uscì dalla doccia, mi asciugai, feci un minimo di skincare e mi asciugai i capelli.
Eve: «non me ne fotte un cazzo se esco con i capelli bagnati mi devo muovere»
posai il phon e uscì dal bagno in accappatoio.

mi vestì e mi truccai.

mi vestì e mi truccai

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feci un respiro e uscì dalla stanza

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feci un respiro e uscì dalla stanza.
andai in salotto e incontrai lo sguardo di Tom
Tom: «ueee bella bella bella, tu così non vai da nessuna parte»
non risposi e guardai Gustav affianco a Tom che era disgustato.
Gus: «Tom ti prego smettila è imbarazzante...»

tom si alzò e mise le sue mani sullle mia braccia trascinandomi dietro il muro, appoggiandomi a quest'ultimo.
tom: «non vai da nessuna parte così»
isa: «e perché no?»
tom: «è troppo scollato, sai come potrebbe finire»
Isa: «non finirà in quel modo»

mi guardò in modo perverso e mi lasciò un bacio sulle labbra per poi tornare in cucina.
mi girai verso sinistra e mi accorsi che c'era bill che ci stava guardando.
aveva la bocca e gli occhi spalancati perciò io mi avvicinai a lui e gli tirai un calcio nelle palle.

Bill: «AUGH»
si lamentò dal dolore e si mise le mani in mezzo alle gambe cedendo per terra.
Georg uscisse dalla sua stanza e guardò bill, poi me, li lanciai uno sguardo aggressivo e mw ne andai, sentì bill dire:
bill: «sta cogliona mi ha dato un calcio nelle palle» con voce tremolante.

questa volta non avevamo trovato nessun pulmino o cose del genere che ci portasse all'intervista perciò ci andammo in macchina, precisamente quella di Georg.
salimmo in macchina, davanti c'era Georg al posto di guida e Gustav, mentre invece c'era Bill nel finestrino di sinistra, io in mezzo e Tom al finestrino di destra.

dopo qualche minuto che eravamo partiti e la musica in macchina era ad alto volume, tom mise la sua mano sulla mia coscia, un brivido mi salì su tutto il corpo mentre il mio cuore accelerava, cominciò anche a mancarmi il fiato e questo mi portò a fare grandi respiri rumorosi ma ovviamente non si sentivano per via della musica.

tom mi stava accarezzando la coscia e a volte passava anche nell'interno coscia.
più andava sotto più mi salivano i brividi.
bill di fianco a me stava praticamente ballando, quindi sia per farlo smettere e sia per fargli notare ciò che tom stava facendo gli diedi una gomitata non tanto forte per paura di fargli male.

gliene detti circa due leggeri e al terzo mi sono rotta i coglioni glielo diedi forte.
urlò, ma per fortuna non si sentì niente.
mi guardò intimorito e io con lo sguardo gli indicai tom.

lui lo guardò e subito dopo notò la sua mano nel mio interno coscia.
spalancò bocca e occhi per poi prendere il telefono e fare una foto.

che scemo.
mi girai e tornai a guardare tom e il suo profilo perfetto.
lui era perfetto.
tutto perfetto.
ogni singolo dettaglio era perfetto di lui.
è amato da tutte, e pensate che c'è gente che dice che è brutto e che sembra un mocio.
ma come si fa?
a prima vista tom può sembrare quel ragazzo antipatico, che fa tutto ciò che vuole e che se ne frega di tutto.
ma nel profondo del cuore tom ha anche dei sentimenti.
pochi conoscono quella parte di lui.
solo io, Bill, Gustav e Georg.
giuro che non capisco che gusti di merda che deve avere la gente a dire che tom è brutto.

nel frattempo che stavamo andando tom si ricordò che dovevamo scegliere alcuni mobili per la stanza, abbiamo scelto mobili carinissimi e comodissimi.
continuai a pensare, pensare e pensare fino a quando arrivammo.
Georg: «bellissimi siamo arrivati»

scesimo dalla macchina e entrammo nella struttura.
ho paura che le domande si baseranno solo su me e tom.

CONTINUA...

 ON THE EDGE - TOM KAULITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora