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SKIPTIME - tre mesi dopo -

data: 01 settembre 2006
orario: 09:17

oggi è il compleanno di bill e tom, ho una sorpresa enorme per loro.
nessuno dei due è sveglio e appena arriveranno in salotto si troveranno due palloncini con le loro facce, una torta e i regali.
ore fa eravamo tutti in salotto che aspettavamo la mezzanotte per urlare auguri agli altri, solo che appena si fece mezzanotte, dopo aver urlato gli auguri ad entrambi, sentì arrivare una notifica dal telefono di tom.
mi girai verso lui che prese il telefono, lesse la notifica e sorrise.

chi cazzo li ha scritto?
magari sarà sua madre, ma non penso perché avrebbe mandato il messaggio anche a bill e invece a lui non è arrivato niente.
però vabbè.

decido di avvicinarmi a lui per dargli un bacio, ma appena mi sono seduta di fianco a lui non mi ha degnata di uno sguardo.
isa: «tom» dissi muovendogli la gamba
tom: «oh»
ammetto che dopo questa risposta ci sono rimasta un po' male, non mi ha mai risposto così male.
isa: «tutto bene?»
tom: «si» disse per poi alzarsi e andarsene.

ora che ci penso è da una o due settimane che si comporta stranamente, mi ignora, mi evita e esce spesso di casa.
lo conosco bene e quindi  a volte cercavo di corteggiarlo anche se mi vergognavo però nulla.
vorrei tanto sapere che gli prende.

oggi ci siamo svegliati tutti presto per preparare il tutto.
mi sono vestita così:

una volta che sentimmo una porta aprirsi e chiudersi capimmo che era bill che si era svegliato così ci mettemmo ognuno ai propri posti e quando arrivò in cucina saltammo per la seconda volta a fargli gli auguri ma questa volta da sobri, dato che a...

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una volta che sentimmo una porta aprirsi e chiudersi capimmo che era bill che si era svegliato così ci mettemmo ognuno ai propri posti e quando arrivò in cucina saltammo per la seconda volta a fargli gli auguri ma questa volta da sobri, dato che a mezzanotte eravamo mezzi ubriachi.

bill: «ma siete coglioni» disse praticamente dormendo
isa: «you are the best best friend foreverrr»
bill: «tua madre»
li feci il dito medio e lo guardai avanzare verso il palloncino con la sua faccia.

bill: «me lo posso mettere in camera»
Gustav: «massimo te lo posso scoppiare in faccia»
bill: «gne gne»
Georg: «TOMMINO AUGURII»

tommino?
mi girai e vidi tom, che cazzo, é sceso e non lo abbiamo sentito.
isa: «auguri amore» dissi avvicinandomi a lui per baciarlo ma come succede da un po', mi evitò.
rimasi a guardare il muro un po' perplessa, non evitava mai in miei baci come ha fatto oggi.
anche dietro le mie spalle c'era silenzio.

bill: «tutto bene tom?»
tom: «si» disse come se non fosse successo nulla.
così mi girai e lo guardai mangiarsi un biscotto.
decisi di andare in camera e mi buttai nel letto.

isa: *e se non gli importa più niente di me? e se ho fatto qualcosa di sbagliato senza accorgermene? e se mi stesse tradendo? e se ha perso sentimenti per me e vuole farmelo capire al posto di dirmelo?*

dopo migliaia di paranoie sentì un suono provenire da dietro di me, mi accorsi anche che stavo piangendo.
mi sedetti e mi girai, vidi il telefono di tom.
non dovrei farlo, ma sto facendo davvero fatica a fidarmi.
perciò lo presi e lo accesi.

non aveva il codice di sblocco e così aprì whatsapp e lessi la prima chat che c'era.
ah.
era una certa aurora, ma definiamola "l'amante".
si mandavano foto intime ed erano praticamente fidanzati.

forse preferisce lei a me perché non ha cicatrici?
forse preferisce lei a me perché ha le tette più grandi delle mie?
forse preferisce lei a me perché ha il culo più grande del mio?
forse preferisce lei a me perché è più magra di me?

in questo momento la mia vita è tornata in bianco e nero, il petto è tornato a farmi male e ho sentito il mio cuore spezzarsi, per l'ennesima volta.
sinceramente, non me lo sarei mai aspettato da tom.

mi misi a piangere come veramente non avevo mai fatto, presi la mia amata lametta e mi tagliai.
solo ora realizzo che la lametta sarà l'unica che non mi tradirà mai.
feci vari tagli, era tutto ciò di cui avevo bisogno.

avevo entrambe le braccia che sanguinavano e cominciai a sentire qualcuno salire le scale perciò corsi nel bagno prendendo anche la lametta.
georg: «isa?»
isa: «si?»
georg: «ah sei in bagno ok, sei pronta per andare al ristorante?»
isa: «emh..no non vengo scusa»
georg: «ma come non vieni? bill e tom ci tengono tantissimo che tu venga»
isa: «digli che prendiamo poi una pizza stasera»
georg: «eh va bene, ma perché c'è una macchia di sangue qua per terra?»
CAZZO NO.
isa: «emh..h-ho il ciclo»
georg: «ah ok scusa, noi andiamo»
isa: «cia cia»

cercai di dire tutto senza singhiozzare, e nel frattempo mi stavo scrivendo "tom" con la lametta.
sono sicura 100% che se andavo sarei scoppiata a piangere davanti a tutti come una scema.
non che stasera sarà diverso.
aspettai che gli altri partissero per uscire dal bagno di camera mia per andare nell'altro dove c'era il disinfettante e le bende.

stavo ancora piangendo, avevo gli occhi più rossi del mio stesso sangue che non smetteva di uscire dalle braccia.
una volta finita di medicarmi, mi guardai allo specchio.
forse merito tutto questo dolore?

cominciai a sentire la testa girare e il corpo perdere l'equilibrio.
sentì il mio corpo cadere, guardai la luce del bagno che si faceva sempre più grande, fino a non vedere più niente.

CONTINUA...

 ON THE EDGE - TOM KAULITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora