𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟔

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31 dicembre 2021

VALERIO

Il mattino del trentuno era iniziato con un trambusto in casa che mi aveva svegliato ancora prima del solito. Cercai a tentoni il cellulare attaccato alla presa della corrente, ma cadde a terra, seguito da varie imprecazioni perché, ovviamente, lo stronzo si era andato a infilare nel punto più stretto tra letto e comodino. Per fortuna non si era staccato dal connettore del carica batterie e riuscii a recuperarlo tirando il cavo. La giornata stava già partendo con il piede sbagliato ed erano appena le sei e mezzo del mattino. Maledissi Paolo che continuava a trascinare sul pavimento le borse con cui doveva partire, incurante di non essere solo in casa. Mi alzai dal letto con il belino di traverso e lo raggiunsi in cucina dove stava tirando fuori dal frigo alcune scorte di cibo per il Cenone di Capodanno.

«Ti rendi conto che stai svegliando tutto il palazzo? Tra un po' ci ritroveremo i carabinieri alla porta per disturbo della quiete pubblica.» Gli dissi sbadigliando e stirando la schiena.

«Oh, ciao! Non volevo svegliarti ma sono stracarico di roba... non so come porterò tutto fino al furgoncino.» Aveva un'aria speranzosa e io mi guardai alle spalle facendo finta che potesse esserci qualcun altro a cui rivolgersi.

Sospirai alzando gli occhi al cielo e mi proposi di fare quello che non avrei voluto fare, sperando che una buona azione riequilibrasse il karma della giornata.

«Dammi cinque minuti che almeno mi cambio. Spero che la tua macchina sia vicina!»

«Grazie, grazie! Ti devo un favore enorme!» Sembrò sollevato, considerando che aveva un borsone a spalla, gli sci, una borsa per gli scarponi e due sacchi della spesa. Non capivo quelli che amavano sciare, il culo che si facevano ogni volta per andare su e giù da una pista di neve mi sembrava sempre troppo sproporzionato rispetto al divertimento che ne derivava. Ma contenti loro...

Il tempo di vestirmi e, pochi minuti dopo, avevamo raggiunto il parcheggio. Paolo sarebbe stato l'addetto alla guida e si sarebbe occupato di passare a prendere tutti i suoi compagni di vacanza. Insomma, avrebbe fatto il tassista del gruppo.

«Dove hai trovato questa specie di pullmino?» Chiesi mentre caricavamo gli sci sul tettuccio di un Volkswagen Caravelle color vomito.

«Lo abbiamo noleggiato. Doveva prenderlo mio cugino ma mi ha chiesto se potessi andare al suo posto perché lui ha avuto "un impegno improvviso".» Mollò la presa dal portascì per mimare le virgolette con le dita e calcando le parole con un tono sarcastico. «Ho già capito che lui e il suo compagno mi tratteranno come il loro maggiordomo.»

Immaginai che non scorresse buon sangue tra lui e la coppia. «E allora si può sapere che ci vai a fare in vacanza con loro?»

Mi guardò come se la risposta alla mia domanda fosse ovvia. «Tre giorni di casa gratis in montagna a sciare? Posso sopportare tutto, e in più ci sarà Noemi a distrarmi. Non vedo l'ora di vederla nella sua tuta da snowboard.»

Sì, il tipico abbigliamento sexy che ti faceva proprio venire voglia di scopare. Il tempo di togliere tutti gli strati di dosso e ti si era già ammosciato.

«E poi,» proseguì, «con Enrico ho un ottimo rapporto... è come un fratello per me. È Brando che non mi sta molto simpatico e in dieci anni che stanno insieme non ho mai capito cosa ci trovi in lui.» Da questo, iniziò un lunghissimo monologo su Enrico e Brando che non stavo immagazzinando nel cervello. Mi ci mancava proprio il gossip su una coppia che neanche conoscevo.

Finito di caricare, ci salutammo augurandoci di passare un buon Capodanno e poi partì. Solo in quel momento realizzai quanto fosse ancora buio e deserto. Decisi di passare al forno a comprarmi qualcosa per colazione e mandai il messaggio del buongiorno ai miei genitori, brutta abitudine che gli avevo dato da quando abitavo da solo, ma almeno ero riuscito a togliergli quasi subito quella della buonanotte. Ci erano rimasti un po' male che non avessi trascorso quei giorni di vacanza a casa con loro ma avevo usato la scusa della tesi per starmene in pace e, in effetti, mi ero portato un po' avanti con il lavoro stabilendo l'indice e le principali fonti bibliografiche. Ero fiducioso di riuscire a laurearmi a marzo, ma per farlo avrei dovuto rinunciare a dare gli esami del primo trimestre della magistrale.

Sunrise (You're my... vol. 1 - BoyXBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora