𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐 - 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝟐

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VALERIO

C'era polvere ovunque. Avevo carteggiato la poltrona tutto il pomeriggio e, per quanto avessi messo un telo di plastica sul pavimento, avrei dovuto passare subito l'aspirapolvere, o Paolo al suo rientro mi avrebbe menato il belino. Guardai l'ora ed erano già le cinque e venti. Avevo giusto il tempo di finire di sistemare, farmi una doccia velocissima e mettermi in marcia verso il luogo dell'incontro. Per essere fine settembre, faceva ancora molto caldo ed ero sudato marcio per lo sforzo fatto.

Mi buttai sotto il getto tiepido della doccia e iniziai a insaponarmi. Non avevo tempo da perdere, per cui cercai di ignorare la mezza erezione che avevo tra le gambe. Peccato, adoravo masturbarmi sotto la doccia con le mani piene di schiuma. Se poi non erano le mie a farlo, ancora meglio. Intanto che mi lavavo, mi accarezzai un pochino ma tenni la mente occupata su pensieri poco eccitanti, come che tipo di stoffa comprare per rivestire la poltrona. Una volta tornato a casa, avrei indugiato su immagini migliori.

Ancora con la pelle umida e i capelli bagnati, mi vestii con la prima t-shirt che capitò sottomano, una semplice bianca senza manco una fantasia, e i miei jeans corti ormai consumati da quanti anni li tenevo. Birkenstock mono fascia marroni e via, mi incamminai fuori di casa.

***

Con una passeggiata di pochi minuti, arrivai a Portello dove presi l'ascensore che porta direttamente su in Spianata di Castelletto, il tetto di Genova. Quando arrivai su, mi si aprì il cuore come al solito. Non mi sarei mai abituato allo spettacolo di vedere la mia città dall'alto e mi persi ancora una volta a osservarla appoggiato alla ringhiera: dal porto con la lanterna e le immense navi da crociera pronte a partire, i Magazzini del Cotone dove accanto avevano installato un'inutile ruota panoramica, bella solo da vedere alla sera illuminata, il campanile di San Lorenzo e quel pugno in un occhio che era l'edificio adiacente al Teatro Carlo Felice. C'era una brezza fresca che mi accarezzava la pelle scoperta di gambe e braccia. Se chiudevo gli occhi, potevo concentrami e sentire l'odore di aria salmastra. Sì, ero un ragazzo di paese ma amavo follemente la città.

«Solo tu puoi indossare una maglietta bianca e delle ciabatte per un appuntamento ed essere comunque il solito dannato vichingo sexy»

Scoppiai a ridere riconoscendo quella voce impertinente alle mie spalle. Era il solito e sfacciato Fil.

«E solo tu puoi usare la tua bella bocca di rosa per rovinare in un secondo il tuo fascino puro e innocente» gli risposi voltandomi verso di lui.

«Ti assicuro che Bocca di Rosa non aveva proprio nulla di puro e innocente»

Mi lanciò uno sguardo malizioso che mi fece accelerare i battiti. Da un anno che non lo vedevo, non era cambiato molto fisicamente, ma forse il fatto di vederlo per la prima volta fuori da un contesto familiare me lo fece sembrare ancora più interessante. Del resto, non era una novità che Fil mi avesse più volte acceso fantasie molto sconce ma, finora, il pensiero dei miei e dei suoi genitori aveva tenuto a bada tutto l'immaginario. Stasera però eravamo solo io e lui, due amici che si sarebbero concessi un aperitivo insieme scambiando due chiacchiere.

Mi abbracciò per salutarmi e dovette mettersi sulle punte mentre io inarcavo la schiena. Sembravamo Mowgli e Baloo come differenza di stazza.

«Ci sediamo da Guarino o preferisci una granita da Don Paolo?» mi chiese.

«Andiamo da Guarino, Don Paolo è chiuso e comunque ho anche voglia di mangiare»

Intanto che ci muovevamo verso il bar, lo osservai meglio. Anche lui indossava una T-shirt ma la sua almeno era di uno sgargiante celeste con il logo dell'Hard Rock Caffè blu scuro, i pantaloncini erano di tela bianca e aveva un paio di Superga dello stesso colore della maglietta. Intravidi un dettaglio nuovo: un tatuaggio che gli avvolgeva il collo del piede destro e finiva dentro la scarpa. Sembrava un serpente di cui spuntava solo la coda... sarei stato curioso di vederlo per intero.

Sunrise (You're my... vol. 1 - BoyXBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora