𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟑𝟒

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11 giugno 2022

FILIPPO

Era il giorno del Pride e, come ogni anno da quando ne avevo memoria, avrei partecipato alla parata insieme alla mia famiglia. Mia madre aveva sempre portato me e mia sorella, trascinando qualche volta anche mio padre, perché riteneva essenziale educarci fin da subito al rispetto e alla comprensione di qualunque tipo di orientamento e identità sessuale. Inutile dire che dopo il mio coming out si era pure iscritta all'AGedO, l'associazione per genitori con figli LGBTQ+. Vista la sua esperienza come attivista, avrebbe potuto radunare i suoi soci per fargli una bella lezione su come amare i propri figli a prescindere da quello che erano e sostenerli sempre nelle loro scelte di vita. Ma finché quei due avessero continuato a non vivere, insistendo a tenere nascosta la loro relazione, ci sarebbe stato ben poco da fare.

Da quando Valerio e Samuele si erano messi insieme, le cose tra loro erano cambiate così radicalmente che era impossibile che nessuno dei nostri amici si fosse accorto di niente. Mi veniva da pensare che il loro fosse un po' il segreto di Pulcinella, che tutti sapessero ma che nessuno avesse intenzione di chiedere per non invadere la loro privacy ficcando il naso.

Durante le nostre uscite in compagnia, erano radiosi, con i nervi distesi e molto socievoli. Le loro liti furiose erano ormai solo un ricordo, il che era giustificabile con una sola spiegazione: scopavano. E di brutto pure, ma non era quello a renderli così felici, o almeno, non solo.

Forse avevo letto troppi romance ma ero sicuro che si fossero innamorati, anche se chissà quando lo avrebbero ammesso. Non avevo dubbi che Samu fosse predisposto ad accogliere una persona nel proprio cuore, anche se quella più inaspettata di tutte, ma Vale continuava a sconvolgermi. Se non fossi stato diretto testimone dell'evoluzione dei suoi sentimenti, avrei pensato che fosse più probabile vedere la Meloni limonare con Vladimir Luxuria piuttosto che Valerio cotto a puntino per il ragazzo a cui aveva dato il tormento per mesi.

Evidentemente, i miracoli ogni tanto accadevano e ora aspettavo con trepidazione che ne arrivasse uno anche per me. Grindr aveva già iniziato a stufarmi, anche se era indubbiamente un ottimo modo per scaricare lo stress.

«Bambi, sei pronto? Tra venti minuti dobbiamo essere giù all'Annunziata per vederci con Paolo.» Noemi entrò in camera mia mentre stavo ammirando il mio look da pride davanti allo specchio. Era l'occasione dell'anno in cui esprimevo al massimo il mio mondo di arcobaleni e unicorni, e avevo deciso di indossare un paio di shorts di jeans con i bordi sfilacciati e una canotta a rete color acquamarina che mi lasciava praticamente a torso nudo. Per fortuna, fuori c'erano trenta gradi.

«Ci sono... volevo solo aggiungere qualche glitter intorno agli occhi ma non so se sono capace.»

«Aspetta, ci penso io.» Prese dalle mie mani la palette di ombretti multicolore che avevo rubato dal suo beauty case e strofinò un dito sul primo colore.

«Chiudi gli occhi!» Obbedii e la sentii tamponare delicatamente sugli zigomi e le palpebre. Qualcosa di umido e appiccicoso si posò anche sulle mie labbra e riconobbi la sensazione del lucidalabbra.

«Ecco, ora sei perfetto!» Guardai il risultato e rimasi strabiliato dalle doti di truccatrice di mia sorella. Con poco, aveva reso il mio viso appariscente senza essere volgare. Aveva giocato con i colori della bandiera gay, adattandoli perfettamente al verde dei miei occhi. Mi sentivo luminoso e pronto a lottare per i nostri diritti.

L'abbracciai cercando di non scompigliare la sua pettinatura intrecciata con fiori freschi, ci avrebbe poi pensato il caos della giornata a quello.

«Grazie! Sei la mia sorella eteronoiosa preferita.»

«E tu il mio fratello twink preferito»


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Sunrise (You're my... vol. 1 - BoyXBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora