𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐𝟒

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22 febbraio 2022 h 00.00

Valerio Piana: Buon compleanno! 🥳🥳❤️❤️

Coniglietto 🐰: Chi ti ha detto che è il mio compleanno?

Valerio Piana: Indovina? 😂

Coniglietto 🐰: Deve imparare a farsi i cazzi suoi

Valerio Piana: è tutto quello che sono riuscito a ottenere su di te...🥲

h. 14.00

Coniglietto 🐰: Comunque grazie

Valerio Piana: Di nulla! ❤️ Mi inviti alla tua festa di compleanno? 😍😍

Coniglietto 🐰: No

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26 febbraio 2022

VALERIO

Chi volevo prendere in giro? Un gioco, una sfida. Così chiamavo quello che credevo esserci tra me e Samu. Io che cercavo di cacciarlo e lui che riusciva sempre a scappare. Era inafferrabile, mi dava un dito ma poi lo ritraeva così velocemente che io non riuscivo mai a prendergli tutto il braccio. E non mi sarei accontentato del braccio... volevo tutto di lui. Lo volevo così tanto che mi ero convinto di essere diventato io la preda, vittima di chissà quale incantesimo che mi aveva scagliato contro.

Ero come il topolino che segue il pifferaio magico, incapace di stargli lontano ovunque andasse.

Samu era la prima persona a cui pensavo al mattino e l'ultima quando mi addormentavo la sera; di giorno, se ero molto impegnato, riuscivo a distrarmi abbastanza da tenere la mente lontana da lui, ma appena ero solo... diventavo suo.

Dalla sera del cinema, avevo provato a dirmi che non avevo fatto niente di male nei suoi confronti, che non mi stavo comportando da stronzo, che era lui quello che continuava a infilarsi volontariamente nella mia rete per poi liberarsi prima di essere divorato... ma la verità era che stavo forzando la mano, giocando sporco nel tentativo di farlo cedere del tutto.

E, inaspettatamente, ero io che iniziavo a essere sfinito da quella situazione, volevo che aprisse il portone della sua fortezza senza che dovessi abbatterlo a colpi di ariete.

Era più di una settimana che non ci vedevamo ma avevamo continuato a scambiarci messaggi. Ero sempre io a cercarlo, ma lui mi rispondeva sempre tenendo accesa la mia speranza.

Oggi, non potevo più chiamare tutto quello gioco o sfida.

Quello era solo l'inizio di una cotta colossale come non mi era mai capitata in vita mia.

E non sapevo assolutamente come gestirla.

La mia unica possibilità era affidarmi a Fil, come sempre ultimamente. Dovevo correre subito da lui.

***

«Oh, ciao Vale! Non sapevo passassi... cerchi Fil?»

«Ciao Terry, sì, è in casa? Non l'ho avvisato ma ho bisogno di parlare con lui»

«Sta giocando alla Play in camera. Entra pure!»

Non vedevo Terry dalla cena di Natale ed ero un po' a disagio perché adesso era a conoscenza della relazione che avevamo avuto io e suo figlio e, soprattutto, eravamo stati così stupidi da fargliela sotto il naso pensando che lei non se ne accorgesse. Non sapevo se dirle qualcosa, una qualunque cosa, per spiegare o giustificare il nostro comportamento.

Sunrise (You're my... vol. 1 - BoyXBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora