25. Mai contro cuore

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Pov's Paulo

È incredibile come la tua vita possa cambiare da un momento all'altro. Per me è stato così ieri non me lo sarei mai aspettato di sentir uscire quelle parole dalla bocca di Dalila.
In quel momento per un frangente minuscolo il tempo sembrava essersi fermato. Io padre non lo avrei mai pensato mi piacciono i bambini, ma per varie ragioni non mi sono mai visto in tale ruolo. La vita però sa come sorprenderti.

Io e Dalila siamo ancora in stan by con la nostra relazione non so ancora come vederla, come capire ciò che voglio fare, non so esattamente cosa provo ancora per lei certo è bellissima come la prima volta che l'ho incontrata, ma c'è quel particolare che mi spaventa.
Sono in salotto a riordinare le cose che ha spostato Alba la mia nuova cagnolina. L'ho presa al canile e me ne sono innamorato è un pochino dispettosa ma tanto coccolona.
Dali è in bagno da un po' la maggior parte delle sue cose sono ancora qui io non le ho toccate nel periodo in cui lei non c'è stata. Lo shampoo al cocco è rimasto sul ripiano della doccia, la sua trousse piena di trucchi è nel mobiletto sopra la lavatrice, il suo profumo abinato alla crema corpo e al bagno schiuma allo zucchero filato sono lì a profumare il mio bagno ogni tanto entravo lo sentivo e mi veniva voglia di cercarla ma puntualmente non lo facevo mai, è stata lei a tornare con una notizia bellissima. Io le credo quel bambino che porta in grembo è mio.

Busso alla porta del bagno e lei apre si sta lavando i denti anche lo spazzolino era rimasto accanto al mio. Le sorrido.
-hai finito?- lei annuisce sputa il residuo di dentifricio nel lavandino e si risciacqua la osservo in questi piccoli gesti è davvero bella.
-ascolta io vado a dormire nell'altra stanza, vado a farmi il letto- la guardo e non so cosa dire, non so se dirle che va bene o che può ancora dormire con me in quello che era il nostro letto due mesi fa.
Non rispondo lei mi supera toccarmi leggermente il braccio con il suo.
Sento il cuore accelerare e automaticamente la mia mano sinistra si muove quasi da sola e va su una sua spalla. Lei si gira mi guarda senza capire.
-se ti va.. puoi dormire nella nostra stanza-
-non voglio disturbarti- mi risponde
-non mi disturbi sarei più sicuro avervi accanto se mai dovesse succedere qualcosa- lei sorride.
-a debita distanza però- dico poi le annuisce sembra che un pochino ci sia rimasta male.

Quando ho finito in bagno entro nella camera e la vedo affranta non ha nemmeno sfatto il letto si è solo seduta sopra.
-hey tutto bene?- chiedo lei alza lo sguardo su di me e annuisce.
-non ti metti qualcosa per dormire le tue cose sono ancora nell'armadio non ho toccato nulla nemmeno di là- dico vedendo che indossa ancora gli shorts di jeans e la canotta bianca.
-lo so ho visto- dice si alza e prende una maglietta che so usa sempre come pigiama quando è pulita, la sua preferita color pesca. Toglie i vestiti velocemente come se non volesse farmi vedere nulla del suo corpo io nel frattempo ho già tolto i miei vestiti non indosso nulla solo i boxer. Tiro giù le coperte e lei si sistema sembra quasi si vergogni di me.
Si corrica a letto e mi da le spalle sussurrando un flebile "notte".
-sogni d'oro Naranja- mi esce così senza pensarci in fondo lei sarà sempre la mia piccola arancia che non sa lo spagnolo.

***
Apro gli occhi svegliato dalla luce che filtra dalla finestra. Sul mio fianco sento una leggera pressione, abbasso lo sguardo trovando Dalila che ha appoggiato la sua mano su di me. Le lenzuola sono infondo al letto segno che fa un caldo infernale, mi prendo del tempo per guardarla è distante da me ci starebbe un'altra persona tra noi due piccola magari ma ci starebbe l'unica cosa che mi tocca è la il dorso della sua mano sinistra. Noto il suo petto leggermente rigonfio dato che la maglietta leggermente si è alzata e si vede la sua pancia. Ha un respiro regolare, occhi chiusi e viso sereno. È davvero ancora bellissima per me.
Sorrido e con delicatezza mi sposto alzandomi, mi dirigo in cucina e mi preparo colazione ho gli allenamenti oggi si ricomincia e per quanto mi piacerebbe rimanere a casa non posso.

Sto scaldando il latte quando sento un flebile "ciao". Alzo lo sguardo e vedo Dalila in piedi con i capelli arruffati.
-buongiorno vuoi qualcosa da mangiare?-
Scuote la testa.
-guarda che devi mangiare-
-ho la nausea penso che se mangiassi qualcosa in tempo zero sarebbe già nel gabinetto-
-ah scusa non sapevo- alza le spalle.
-io devo andare ad allenamento che tra poco ricomincia il campionato- dico prendendo la tazza bollente dal microonde. Lei annuisce.
-io mi vedo con Eva dopo- dice
-state attente entrambi-
Alza gli occhi al cielo. -si papino-
-sono serio, a proposito di Eva che le hai detto?- le chiedo mentre metto i cereali nel latte.
-le ho solo raccontato che abbiamo litigato per via di quella foto che avevi visto di me e del mio collega, non sa nulla di Tommaso e non lo deve sapere-
-okay no problem io sto zitto non faccio la spia con nessuno stai tranquilla basta che sia finita per davvero-
-è finita da un pezzo cosa credi che io possa andare con lui mentre sono incinta di tuo figlio?-
-non volevo dire questo Dalila-
-beh da come lo hai pronunciato sembrava di si- dice ed esce dalla cucina.
Ma perché non me ne sto semplicemente zitto? Finisco di mangiare metto tutto in ordine e vado in camera a prepararmi.
È lì nella sua parte di letto, seduta che guarda fuori dalla finestra.
-Dalila..- la chiamo avvicinandomi -non volevo ferirti dicendoti quelle cose davvero scusa- lei alza lo sguardo sta piangendo.
-hey ma perché piangi?-
-sono gli ormoni- dice ma so perfettamente che le mie parole l'hanno
Io mi siedo accanto a lei
-facciamo così non diciamo nulla a nessuno nemmeno del bambino per ora, non diciamo che non stiamo più insieme e ad Eva di che abbiamo fatto pace che sono felicissimo di diventare padre che è la pura verità, poi quando ce lo sentiremo ne parleremo agli altri però ora basta litigare facciamo pace- dico tenendoli la mano destra che lei afferra con la sua.
-va bene Paulo io aspetto i tuoi tempi se mai mi perdonerai-
-un giorno ti perdonerò piano piano con il tempo-
-il tempo cura le ferite- dice lei.
-le guarisce e alle volte anche le cicatrici scompaiono- rispondo poi dicendole che sarei tornato per pranzo.
Esco e mi sento meglio sapendo di dare il massimo agli allenamenti.

Spazio autrice: È esattamente un mese che non mi faccio viva vi chiedo scusa ma non sto vivendo un bel periodo ci sono molte cose che non vanno per il verso giusto, ma quasta storia la finirò ve lo prometto intanto per farmi perdonare ve ne pubblico un altro subito. 🩷🤍

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