6. una calza in più

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6. Una calza in più

Pov's Dalila

6 gennaio 2023

Oggi è la befana e sono di riposo dal lavoro dopo tutte queste feste posso dire di essere contenta che siano finite. Mi rigiro nel letto consapevole che sia tardi e che sia il caso di alzarmi ma non ne ho voglia.

Il telefono poco più in là suona sul mio comodino. Allungo il braccio e rispondo senza vedere chi sia.

-pronto?-
-eh ciao Dalila sono Paulo ti disturbo?- dalla voce noto che è imbarazzato.
-no non disturbi dimmi pure-
-eh ecco io volevo chiederti se ti andava di vederci sempre che tu non abbia da fare-
-no sono libera va bene mi dai il tempo di cambiarmi-
-quanto ti serve?-
-due ore- dico ironica
-scherzi?-
-ma no scemo dai massimo mezz'ora ti mando la posizione così puoi venire a casa mia-
-va bene a più tardi-
-ciao-

Oh mio dio che cosa sta per succedere?
Mi alzo dal letto e mi vado a dare subito una sistemata. Indossando un paio di jeans mum fit e un maglioncino nero.
Mi trucco giusto un po' per avere un aspetto più carino.

"Sono qui!" Leggo dal display dopo essermi sistemata l'ultima passata di rossetto nude.
Panico. Il mio cuore sta gallopando più che mai. Prendo le chiavi e la borsetta inserendoci il telefono ed esco dal palazzo.

Vedo una macchina nera non so di che marca io manco di macchine me ne intendo, si abbassa il finestrino e spunta lui. Dio quanto è bello.

-ciao- dico aprendo lo sportello. Lui contraccambia.
-allora dove andiamo?- chiedo
-non so conosci Roma meglio di me dimmi tu un posto-
-ok già lo so ti porto nel mio posto del cuore-
-e come si chiama?-
-il giardino delle arance- annuisce e mette in moto poco dopo grazie alle mie indicazioni arriviamo a destinazione.

-magnifico- dice guardandosi intorno. Non c'è praticamente nessuno.
-già in primavera è in piena fioritura è ancora più bello e anche quando ci sono le arance lo amo-
Iniziamo a passeggiare e ci fermiamo poco distante sotto ad un albero.

-sai perché ti ho chiesto di uscire?- mi chiede di botto poco dopo.
-in realtà si, ma penso sia per conoscerci meglio no?-
-si anche ma a dire il vero perché avrei bisogno di un consiglio-
-dimmi pure- dico ascoltandolo.
-lo so che ci conosciamo da pochissimo ma mi fido di te mi hai sempre trasmesso questo. Volevo chiederti come posso fare a capire se la mia ragazza mi sta tradendo? Insomma tu magari essendo donna lo puoi capire-
Cavolo non pensavo fosse questo il motivo dell'uscita.
-è difficile da capire hai degli indizzi che ti fanno dubitare di lei?-
-si alcune cose per esempio ultimamente esce sempre la sera a volte torna a dormire altre volte no mi scrive che si ferma da questa sua amica che io non so manco chi sia so solo il nome perché la nomina, poi se le vibra il cellulare e io sono nei paraggi diventa nervosa-
-e hai provato a parlarne con lei?-
-si ma mi dice che sono io che mi invento cose che la sua amica esiste ed è una delle sue più care amiche trovate qui a Roma-
-e t'ha detto come si chiama sta ragazza?-
-si Diletta se non sbaglio-
-Mmh interessante sai anche il cognome?- chiedo dubbiosa.
-Rossi qualcosa mi pare-
-Rossini?-
-si mi pare di si me ne ha parlato una sera e mi ha anche fatto vedere una foto una bella ragazza ti assomiglia un po' ora che ci penso- dice sorridendo.
Ehh no che così mi sciolgo.

-è lei?- le faccio vedere una foto una delle poche che ho.
-si mi pare di si la conosci?-
-è mia cugina- dico bloccando il telefono.
-ah beh fantastico allora puoi chiederle se mi dice la verità.
-se riesco volentieri ma io e lei non ci parliamo molto-
-come mai se posso chiedere?-
-la vita c'ha fatto prendere strade un pochino diverse poi lei da quando si è fidanzata è cambiata molto-
-a mi dispiace- dice
-non mi fa ne caldo ne freddo sinceramente ho Eva che è molto di più ci conosciamo dalla prima elementare e abbiamo fatto tutte le scuole insieme per poi lavorare anche nello stesso posto-

-ah bello non te l'ho mai chiesto che lavoro fai?-
-commessa in un negozio di abbigliamento il We Hope non so se lo conosci- scuote la testa e sorride. Io sorrido a mia volta.
-posso abbracciarti?- mi chiede e io annuisco lasciandomi cullare da lui e dal suo profumo.
-grazie di avermi ascoltata Dalila sei una vera amica-
-tranquillo quando hai bisogno sai dove trovarmi-
Mi ringrazia ancora.

Ci avviamo alla macchina il tempo in sua compagnia è volato e si sono fatte quasi le due di pomeriggio decidiamo di andare in centro a prendere due kebab, non me lo aspettavo che volesse passare così tanto tempo con me.
Dopo aver preso i panini il proprietario ci regala due calze della befana, come omaggio. È una cosa che mi ha fatto molto piacere è piccolina ma è un pensiero stupendo.

La apriamo dopo aver mangiato e ci troviamo dei cioccolatini e delle caramelle.
Paulo mi racconta che lui da piccolo non riceveva mai nulla di tutto ciò che la sua famiglia era parecchio povera e che suo padre ha investito tutto per lui e per farlo giocare a calcio e che questo è la cosa più bella che ha fatto.
Mangiamo gli ultimi dolciumi rimasti e teniamo la calza per ricordo.
-grazie mille ho passato una bellissima giornata- dico quando ormai siamo sotto al palazzo.
-anch'io ci si vede alla prossima allora- annuisco e si avvicina schioccandomi un bacio sulla guancia.
Sorrido e lo saluto ancora, con la consapevolezza che è un ragazzo d'oro e che si merita il mondo.

Spazio autrice: salve lettori eccomi con un altro capitolo non mi fa impazzire ma è molto importante il pezzo in cui Dalila e Paulo parlano della cugina di lei si scoprirà il rapporto che hanno nei prossimi capitoli io ho già tutto in mente deve solo essere messo per inscritto.

A presto

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