Eri il mio mondo - Larry fanfiction

CAPITOLO 1

Il volo sembrava interminabile. Harry si mosse a disagio sul sedile, sospirando frustrato. Maledì ancora Nick per non averlo potuto accompagnare, il pensiero di tornare in Inghilterra dopo più di tre anni lo rendeva nervoso e lo avrebbe voluto accanto. Aveva sfilato a New York, Parigi e Roma ma si era sempre rifiutato di farlo a Londra. Da quando se ne era andato, non aveva mai più messo piede nel suo Paese di origine. In quegli anni aveva avuto un enorme successo come modello, andando avanti come se non avesse lasciato nessuno dietro di sé. Il senso di colpa dei primi tempi era stato soffocato dagli impegni, le feste, gli incontri con persone nuove ed interessanti. Aveva avuto contatti sporadici con sua madre e sua sorella, mentre non aveva mai più sentito suo marito. Solo pensare a lui, gli faceva sentire un vuoto nello stomaco. Lo aveva amato, con l'innocenza ed il completo abbandono dei suoi sedici anni e lo aveva sposato, appena maggiorenne, illudendosi di vivere la sua favola personale. Purtroppo, però, dopo pochi mesi si era reso conto di essere stato troppo precipitoso e che la vita reale era ben diversa da come l'aveva immaginata.

Harry Styles sospirò, nella prima classe del volo da New York a Londra. Accanto a lui, il suo avvocato, era intenta a studiare ancora il fascicolo del suo contratto con un'importante casa di moda. Negli ultimi tempi, oltre a sfilare, aveva iniziato a creare dei capi originali ed era stato notato da una delle case di moda più famose. Gli era stato offerto di entrare in società, per questo il suo legale Taylor Crowne gli aveva praticamente imposto di muoversi per far firmare le carte del divorzio al suo ex. Erano saliti sul primo volo, senza che la donna avesse neppure il tempo di studiare a fondo le carte, per questo era molto presa e non lo degnava di uno sguardo. Si erano sposati a Los Angeles, perché avevano intenzione di ricorrere subito ad una madre surrogata e pensavano che là fosse più facile, che in Inghilterra. La cosa aveva fatto scuotere la testa a Taylor, che lo aveva guardato truce: "Da quello che mi risulta, le Leggi in California prevedono che il coniuge abbia diritto al cinquanta per cento di tutte le proprietà, in caso di divorzio. Credo sia fondamentale tu ottenga il divorzio prima di acquisire quelle quote societarie". La notizia innervosì parecchio Harry, che aveva lavorato duramente per raggiungere una certa sicurezza economica e non voleva certo dividere i suoi averi con qualcuno che non vedeva, né sentiva, da anni. Una stretta al braccio, lo riscosse dai suoi pensieri, l'avvocato lo fissò con espressione decisa: "Stai tranquillo, sono sicura che troveremo una soluzione ragionevole, con tuo marito". L'uomo annuì, dicendosi che poteva fidarsi di Louis e che era la soluzione migliore per entrambi, chiudere in buoni rapporti. "Non ho ancora avuto modo di leggere i documenti del tuo matrimonio. Il certificato, il contratto di affitto del vostro appartamento. Ma, visto che abbiamo tempo, potresti raccontarmi a grandi linee la vostra storia?". Harry si passò le mani tra corti capelli scuri, ricordando con un sorriso come li portasse lunghi ai tempi in cui stava insieme a Louis. "Abbiamo due anni di differenza, ci siamo conosciuti per caso a un concerto, a Londra. Abitavamo in due paesini non troppo distanti, così ci siamo scambiati i numeri". L'avvocato annuì, iniziando ad appuntarsi i dati salienti come la loro età. "Ci siamo messi insieme dopo pochi mesi, è stato amore a prima vista. Non abbiamo mai nascosto di essere gay e le nostre famiglie hanno accettato con gioia la nostra relazione. Eravamo una di quelle coppie sdolcinate, praticamente inseparabili. A diciassette anni, mi ha fatto la proposta e ci siamo fidanzati. Mia mamma pensava fosse presto, ma gli avevamo confessato il nostro desiderio di una famiglia nostra, dei figli. Ci sposammo a Los Angeles, appena divenni maggiorenne". Fece una pausa, lasciando il tempo all'altra di assimilare quelle informazioni.