CAPITOLO 20

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"Oddio" sussurrò Harry, distrutto da quanto gli aveva raccontato Gemma. "Dopo quello, Louis è cambiato. Ha cominciato a girare di notte, nei locali. Beveva e faceva a pugni, più che altro le prendeva, all'inizio. Come se volesse punirsi" continuò inesorabile la sorella: "Ma poi, come viene tanto enfatizzato nei servizi giornalistici, tutto il dolore è diventato rabbia e ha cominciato ad allenarsi, per sfogarla quella rabbia. Da ragazzo esile e timido, è diventato un tipo irascibile e muscoloso, uno di quelli da cui stare alla larga. Si è fatto decine di tatuaggi, chiudendosi in se stesso e colpendo chiunque lo insultasse. Aveva una brutta nomina, non ascoltava più nessuno. Io e la mamma eravamo terrorizzate, ogni giorno ci aspettavamo di ricevere brutte notizie su di lui, che era stato ferito o ucciso in una delle risse a cui partecipava". Harry era senza parole, annichilito dal racconto ma anche curioso di sapere come fosse passato da questo a diventare un giocatore famoso. "Per fortuna, però, sono arrivati bambini ed Eleonor, in che modo ed in che ordine non posso dirti. Louis ha trovato un equilibrio, diventando la persona che è oggi. Un padre affettuoso, un uomo forte soprattutto interiormente, che non reagisce alle provocazioni. Un grande giocatore, anche. Siamo fiere di lui, Harry. Louis è come un figlio per mamma ed un altro fratello, per me. I suoi figli, fanno parte della nostra famiglia". Fece una pausa, prima di aggiungere in tono fermo: "Se vai contro di lui, vai contro di noi. L'amore non si spegne come un interruttore. Anche quando eri lontano, noi abbiamo continuato ad amarti. Ma abbiamo continuato ad amare anche Louis, come lui ha amato noi. Non puoi spezzare questo legame, ma devi imparare a conviverci. Chiedigli scusa, chiedetevi scusa. Perdonatevi e andate avanti, con la vostra vita senza distruggervi a vicenda e travolgerci tutti, sotto le macerie".

Quella notte, Harry rimase a dormire a casa di sua mamma. Si sistemò su un materasso gonfiabile, nella stanza dei giochi dei bambini, sentendosi come se fosse in campeggio. La camera era molto colorata, coperta di tappeti morbidi e piena di cassapanche per riporre i giocattoli. Ancora gli sembrava strano, pensare a Louis come a un genitore. Eppure, lo avevano sognato a lungo. Era stato uno dei motivi per cui si erano sposati e quando il sogno si era infranto, anche il loro matrimonio era andato a rotoli. Dormì poco, un sonno agitato pieno di immagini del suo passato che si mischiavano con il presente. Si svegliò poco dopo l'alba, sollevandosi in piedi per curiosare nella stanza. Sui muri colorati, erano attaccate molte foto dei bambini nei diversi momenti della loro vita. C'erano torte di compleanno, alberi di Natale e volti sorridenti. In quasi tutte le foto, erano con Louis, con Anne o Gemma. Eleonor compariva solo in qualche foto di gruppo. Doveva parlare con Louis, sapere quella verità che Gemma non poteva rivelargli. Su un muro laterale, c'erano dei ritagli di giornale con vari momenti della folgorante carriera di Louis. Vicino, dei disegni incerti e confusi fatti sicuramente dai bambini. Harry aprì la cassapanca, appoggiata a quel muro e, insieme ai giochi, trovò un piccolo album fotografico. Iniziò a sfogliarlo dalla fine, notando una foto di Anne con la scritta "nonna Anne", c'era una foto di "Zia Gemma" e immagini dei tra bambini. Eddy, che stava per Edward. William, ovviamente Will. Infine Jenny, Jennifer. Arrivato alla prima pagina, sentì la gola chiudersi, le mani tremare. Si rese conto di avere la vista offuscata, perché stava piangendo. La prima pagina dell'album, conteneva una foto del suo matrimonio, con Louis.

Eri il mio mondo - Larry fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora