CAPITOLO 13

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Gli fece sollevare le gambe, portandosele intorno alla vita e lo sospinse contro il muro, dove Harry si puntellò precariamente mentre spingeva i talloni contro la schiena muscolosa di Louis. Il calciatore aveva piegato le ginocchia, facendolo appoggiare parzialmente sopra le sue gambe allenate. Era una posizione scomoda, per entrambi. Ma nessuno dei due se ne preoccupò, mentre l'erezione svettante di Louis si faceva strana dentro Harry, penetrandolo con in solo colpo secco e facendo mugolare il modello. Louis iniziò subito a muovere i fianchi, appoggiando le mani sul muro per fare leva. Harry passò un braccio attorno al corpo del marito, mentre allungava l'altro per raggiungere con la mano il proprio membro dolorosamente duro. Le stoccate di Louis erano precise e profonde, ogni spinta faceva sbattere il corpo del modello contro il muro. Dopo pochi minuti, con un'imprecazione, Louis si riversò nel corpo di Harry che, alla sensazione del suo seme caldo che lo riempiva, raggiunse a sua volta l'orgasmo liberandosi nella propria mano.

Dopo qualche istante, il calciatore riprese controllo del proprio respiro e si spostò per far poggiare i piedi a terra al modello, si sistemò quindi velocemente boxer e pantaloni, allontanandosi senza dire nulla, prendendo la direzione degli spogliatoi. Harry cercò di far funzionare le proprie gambe, guardandosi intorno allo stesso tempo, alla ricerca di una toilette per potersi ripulire.

Quando raggiunse il parcheggio, diretto verso l'auto con autista dove Taylor lo attendeva, Harry era di pessimo umore. Non solo non aveva ottenuto la firma per il divorzio, ma aveva fatto sesso con quello che ormai considerava il suo ex. Come aveva potuto? Entrò in macchina e chiuse la portiera con violenza. "Devo dedurre che non è andata bene?" chiese in un sussurro il suo avvocato. Il modello rispose con un grugnito, girando la testa verso il finestrino. Non riusciva ad impedirsi di rivivere nella propria mente quando appena accaduto, non aveva mai perso il controllo in quel modo. Era come se, quando si era trovato di fronte allo sconosciuto che era ora suo marito, tutto il resto del mondo fosse semplicemente scomparso. Si schiarì la voce, prima di informare Taylor: "Louis non ha nessuna intenzione di firmare i documenti e concedermi il divorzio". La donna annuì, riflettendo, poi chiese: "Ti ha dato una motivazione?". Harry sbuffò, scuotendo la testa: "No, credo che sia solo incazzato. Per quello che ho potuto capire". "Penso sia comprensibile, Harry. Lo ha mollato senza neppure salutarlo" osservò Taylor, aggiungendo: "Devi farlo sbollire e riprovarci. Sono sicura che puoi essere convincente, se vuoi". "Mai quanto lui" borbottò sottovoce, ripensando ai modi decisi e freddi del marito che lo avevano preso completamente alla sprovvista. "Oh, guarda" esclamò l'avvocato, indicando qualcosa fuori dal finestrino. "Potresti riprovarci!" suggerì con un sorriso, il modello notò quello che aveva colpito l'attenzione di Taylor. Louis era uscito da un ingresso laterale, in tuta e con un borsone, stava camminando nel parcheggio evidentemente per raggiungere la propria auto. Aveva i capelli umidi, la maglia leggera che portava sembrava incollata alla pelle. "Non esiste!" rispose seccato il modello: "Non andrò da lui per farmi insultare di nuovo!". 

Eri il mio mondo - Larry fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora