CAPITOLO 21

273 13 0
                                    

Fecero colazione in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri. Harry decise di non parlare dell'album che lo aveva tanto colpito, mostrandosi calmo ed indifferente. Finito di mangiare, fu Anne a rivolgersi al figlio: "Perché non vieni con noi alla partita, Harry". Il modello chiese: "Quale partita?". Gemma sospirò, spiegando: "Stasera il Man U gioca conto il City, il derby Harry!", dopo averlo rimproverato la sorella gli diede uno scherzoso pugno sulla testa. Ignorando la cosa, Anne continuò: "Saremo tutti nella tribuna per le famiglie, potresti seguire la partita e poi parlare con Louis, cercare un punto di incontro. Non voglio veder soffrire nessuno di voi, Haz. So che Gemma ti ha raccontato qualcosa". "Sì, mamma" rispose Harry cercando di restare calmo: "Capisco perfettamente cosa intendi, ma non hai idea di come si comporti da stronzo con me!". "Ma dai" lo prese in giro ironicamente la sorella: "Dopo che lo hai mollato senza una parola e lo hai tradito, non ti ha accolto a braccia aperte? Che strano". "Gemma" la madre usò il suo miglior tono intimidatorio, poi lo difese: "Non possiamo intrometterci nel loro rapporto, se Harry ha preso una decisione tanto drastica, evidentemente il loro matrimonio non era esattamente idilliaco. Non voglio dire che approvo il tuo comportamento, Harry, ma cercò solo di comprenderti". "Mi sentivo soffocare" sussurrò il modello, abbassando lo sguardo e riportando alla mente come si era sentito all'epoca.

Lo stadio era pieno in ogni ordine di posti. L'aria, era carica di elettricità. Mancava ancora mezz'ora all'inizio della partita. Harry salì in tribuna, seguendo sua madre e Gemma che sembravano di casa. "Ecco nonna Anne e la zia Gemma!" esclamò una voce, che Harry riconobbe subito. Eleonor era già seduta con un bambino in braccio e gli altri due ai lati. Gemma si tuffò praticamente per prendere in braccio Jenny, che rise felice mentre Anne prese in braccio uno dei gemelli, dato che l'altro sembrava impegnato a tirare i capelli di Eleonor. La cosa fece sorridere Harry, non sopportava proprio quella donna. "Hai visto Louis?" chiese Anne alla manager: "Come sta?". Eleonor sembrò riflettere, poi rispose in tono tranquillo rivolgendosi alla donna ed ignorando la presenza di Harry. "Nervoso, come sempre prima di una partita. Bravissimo nel nasconderlo, ovviamente", fece un sorriso affettuoso parlando del giocatore e il modello si disse che la cosa non gli dava assolutamente fastidio. "Sediamoci" suggerì Gemma, accomodandosi vicino alla madre con la bambina tra le braccia e facendo cenno al fratello di mettersi accanto a lei. Harry sospirò, si sentiva fuori posto. Anche se era ancora sposato con Louis, stava insieme a Nick ora. Sembrava che la sua famiglia, volesse farglielo dimenticare. Dopo qualche minuto, le squadre fecero il loro ingresso in campo per il riscaldamento. Louis, con la fascia di capitano, era facilmente individuabile tra gli altri. Gemma si alzò, facendo scendere per un attimo Jenny, portandosi le mani ai lati della bocca per fischiare e prenderlo in giro: "Forza, capitano! Muovi quel culo sexy". Tutta la tribuna rise, senza alcun imbarazzo. Louis, che appena entrato si era avvicinato per guardare verso quella parte dello stadio, si guardò intorno per essere sicuro di non essere inquadrato, prima di dedicare il dito medio alla cognata. "Stronzo!" fu la risposta di Gemma, prima di tornare a sedersi con un sorriso, prendendo di nuovo la bambina in braccio. "Non dire queste cose davanti ai bambini" la rimproverò Anne, ma anche lei stava sorridendo. C'era tanto calore, notò Harry. Erano affiatati, come gli aveva spiegato sua sorella. Durante la sua assenza, avevano stretto un legame che neanche volendo, il modello avrebbe potuto spezzare. In realtà, non aveva alcuna intenzione di provarci. Presto, sarebbe ripartito e si disse che era un bene, il fatto che nessuno avrebbe sofferto per la sua assenza. La sua vita era in America, quella di Louis, Anne e Gemma era in Inghilterra. Così stavano le cose. Eppure, si ritrovò a voltare la testa, per nascondere gli occhi lucidi.

Eri il mio mondo - Larry fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora