Eri il mio mondo - Larry fanfiction

CAPITOLO 39

Il letto della camera di Louis era grande e comodo, constatò Harry quando suo marito lo sospinse poco gentilmente, facendolo cadere di schiena sul materasso. Non si lamentò, anzi allungò le braccia per afferrare il bordo dei pantaloni del marito ed attirarlo contro di sé. Le labbra di Louis trovarono le sue, per iniziare a divorarlo mentre le mani esili ma forti gli sbottonavano la camicia quasi freneticamente. "Dio, Lou!" esclamò Harry staccandosi dal bacio, senza fiato. Il maggiore gli sfilò la camicia e la lanciò lontano, chinandosi per baciargli il collo e scendere lungo il torace ormai nudo. Istintivamente, Harry sollevò il bacino e gemette, incredibilmente eccitato. "Harry" sussurrò Louis, sulla sua pelle: "Hai un così buon sapore, Harry". "Sì, sì" mormorò il più giovane, ansimando: "Assaggiami tutto, Lou, fammi tuo". Il calciatore continuò a scendere lungo il suo corpo, slacciandogli i jeans neri e abbassandoli insieme all'intimo. "Oddio, sì!" esclamò Harry, sentendo il proprio membro svettare libero. Louis baciò la punta già umida e si sollevò per guardarlo, con aria compiaciuta. "Sei tutto mio, Haz?" gli chiese, provocante: "Non lascerai più che altri ti tocchino, vero?". Il modello scosse freneticamente la testa, replicando senza fiato: "Solo tuo, Lou, ti prego, solo tuo". Soddisfatto dalla risposta, Louis si sollevò in piedi per togliere i pantaloni ed i boxer, abbassandosi poi per sfilare anche gli ultimi indumenti al più giovane. Entrambi nudi, si scambiarono un lungo sguardo carico di emozione. Louis accennò verso il comodino, titubante: "Vuoi che?". Harry comprese e scosse la testa, la voce roca e strozzata: "No, solo te, voglio solo te. Non mi serve altro". Louis gli rivolse un sorriso luminoso, annuendo consapevole prima di allargagli le gambe e sistemarsi sopra di lui. Il più giovane si inarcò sul letto, sollevandosi e portando le caviglie sulle spalle del marito, sorridendo fiero della propria flessibilità. Louis ridacchiò e lo baciò sulla punta del naso, sussurrando a voce bassa: "Mi sei mancato tanto, piccolo". Harry arrossì a quelle parole, replicando con voce tremante: "Anche tu, anche tu mi sei mancato". Louis si portò una mano alla bocca e succhiò avidamente le dita, facendo mugolare in anticipazione il giovane che si agitò sul letto. Il calciatore lo fissava con uno sguardo pieno di desiderio, mentre lubrificava con particolare attenzione l'indice, l'anulare ed il medio. Dopo qualche minuto, abbassò la mano tra le cosce del marito, insinuando un dito tra le natiche sode e spingendo con delicatezza. "Lou!" lo chiamò Harry, disperato e bisognoso. Louis si spinse fino in fondo, ritraendo la mano per aggiungere subito un secondo dito. "Sei così stretto, Haz" gli sussurrò nell'orecchio, ritraendo la mano per portare poi tre dita alla fessura intima dell'altro. Harry gemette forte, roteando i fianchi e irrigidendosi di colpo quando sentì la punta delle dita di Louis sfiorargli la prostata. "Oh, sì, ti prego, sì, di più!" implorò, mentre la mano di Louis si muoveva veloce preparandolo per la vera penetrazione. Dopo pochi minuti, il maggiore ritrasse la mano e afferrò la propria erezione pulsante e trascurata. Pompò brevemente il membro, portandolo poi verso l'apertura del più giovane. Si spinse gentilmente, muovendo appena i fianchi ed assaporando la sensazione. Harry chiuse gli occhi, sentendoli già umidi di lacrime e mugolò soddisfatto, sentendo il piacere crescere dentro di sé. Il membro duro di Louis lo riempì gradualmente, fino ad affondare completamente in lui e colpire esattamente il punto massimo del piacere. Con un grido, strinse le gambe intorno al corpo del marito e si sollevò verso di lui, incontrando ogni sua spinta. Presto, i loro movimenti si fecero più violenti ed inconsulti fino a che entrambi raggiunsero il culmine. Harry si riversò tra i loro corpi, tremando per il piacere fisico ma anche per l'emozione. Louis nascose il viso nel suo collo, venendo dentro di lui e mordendosi un labbro soffocando un'imprecazione.