CAPITOLO 31

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La villa di Louis era enorme. Nel viale c'era posto per qualche decina di auto, il giardino era sconfinato e la piscina enorme era riscaldata e con una copertura mobile. Prima di entrare in casa, Harry passeggiò nervosamente all'esterno, dopo aver mollato la valigia al domestico che gli aveva aperto il cancello.

Era piuttosto tardi, dato che aveva cenato con sua madre prima di raggiungere la cosa di Louis, così il modello si decise ad entrare, di malavoglia. Non trovò nessuno nell'ingresso, così si addentrò nella villa, oltrepassando due enormi saloni e la cucina deserta. Trovò la scalinata che portava al piano di sopra e la percorse velocemente, fermandosi appena arrivato in cima e chiamando: "Louis?". Udì la voce del marito provenire da una stanza in fondo al corridoio, così si incamminò in quella direzione, fermandosi sulla soglia della porta socchiusa. Louis era seduto con in braccio la bambina mezza addormentata, stava leggendo una storia da un libro, gli altri due bambini erano nei loro letti, le coperte già rimboccate. Harry non riusciva a capire le parole, dato che Louis stava parlando molto piano ma il suo tono era dolce e la voce armoniosa, come una musica. Dopo qualche minuto, il calciatore chiuse il libro e si alzò, tenendo in braccio la piccola ormai addormentata. Con gesti esperti, la tenne contro di sé mentre posava il libro e la depositava nell'unico letto vuoto, sistemandole le coperte e baciandole la fronte. Fece la stessa cosa con gli altri due figli, sussurrando: "Buonanotte", prima di uscire dalla stanza. Harry si scostò, in imbarazzo per essere stato sorpreso a sbirciare, ma era rimasto incantato nel rivedere il lato amorevole dell'altro uomo. Louis non disse nulla quando lo vide, limitandosi a fargli cenno di allontanarsi dalla camera dei bambini. Harry lo seguì lungo il corridoio, in silenzio. Si sentiva strano, avvertì una sensazione di vuoto in fondo allo stomaco mentre si chiedeva come sarebbero potute andare le cose, se non fosse andato via. Se fosse rimasto, quei tre splendidi bambini sarebbero stati anche i suoi? Si era sempre detto di aver fatto la cosa giusta, di essere riuscito a dimostrare il proprio valore. Eppure, aveva evitato per anni la propria famiglia, non era più riuscito a costruire una relazione e il suo sogno di avere dei figli era svanito anni prima.

Louis guidò Harry verso la camera da letto padronale, poco distante da quella dei bambini. Era grande, ma non enorme. Arredata in modo moderno in colori chiari, con al centro un letto a due piazze. Il modello si fermò al centro della stanza, incerto. "Louis" sussurrò, voltandosi a guardarlo senza più nascondersi. Era stanco di discutere, di recriminare, stanco di fingere. "Mi dispiace, Louis" disse, gli occhi verdi aperti e sinceri. "So, che adesso mi odi e ti capisco" aggiunse: "Forse, eravamo troppo giovani. Forse, non ci amavamo abbastanza. In ogni caso, avrei dovuto essere sincero con te, parlarti prima di andare via. Mi dispiace, Louis".

Eri il mio mondo - Larry fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora