CAPITOLO 32

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Dopo un breve silenzio, la voce del maggiore risuonò nella stanza. "Vai via" disse freddamente. Harry fissò il viso impassibile, gli occhi di ghiaccio, attraversati solo per un attimo da un lampo infuocato di un'emozione che non riuscì a decifrare. "L-Louis?" balbettò, confuso. Il calciatore si avvicinò, fermandosi esattamente di fronte a lui e ripetendo: "Ho detto vai via, Harry. Vuoi, il divorzio?", fece una pausa e poi continuò, a voce bassa: "Mandami i documenti e li firmerò". Il modello spalancò la bocca, senza sapere cosa dire. Non riusciva a capire la reazione dell'altro, chiese con voce fioca: "Louis, che significa? Non capisco". L'altro non cambiò espressione, gli occhi blu mare che lo squadravano distanti e immobili. Il calciatore gli voltò le spalle, ribadendo: "Non c'è bisogno che tu capisca, tu non hai mai capito. Vai via, sei libero. Firmerò domani stesso, il divorzio e potrai tornare alla tua vita in America".

Harry chiamò un taxi per tornare a casa di sua madre, dato che Louis lo aveva non troppo gentilmente invitato ad andare via subito. Durante il tragitto, sospirò profondamente. Avrebbe dovuto essere contento, suo marito gli stava concedendo quello che voleva. Sarebbe tornato libero. Eppure, non aveva nessuna voglia di chiamare il suo avvocato per far mandare i documenti a Louis. Avvertiva un senso di vuoto e di mancanza, al pensiero di non essere più sposato con il maggiore. Perché? Sentì gli occhi inumidirsi di lacrime, come se solo adesso si concedesse di affrontare il dolore per una relazione finita, per un cuore spezzato a cui non aveva mai concesso di sanguinare. Quando scese dall'auto, gli tremavano le mani. Ripensò alla foto del loro matrimonio, al suono della voce di Louis quando parlava con i suoi figli. Un tempo, quei toni affettuosi erano riservati a lui. Aveva ottenuto il successo, ma solo adesso si rendeva conto di tutto quello che aveva perso per arrivarci. Sua madre gli aprì la porta con aria preoccupata, guardandola Harry sentì un groppo alla gola, si gettò tra le sue braccia, sussurrando: "Cosa ho fatto, mamma?"

Dopo una notte agitata ed una colazione leggera, Harry si ritrovò da solo seduto al tavolo della cucina. Sua madre e sua sorella erano uscite, la casa era vuota e silenziosa. Prese in mano il telefono, consapevole di dover avvisare Taylor che suo marito era pronto a concedergli il divorzio. Invece, le sue mani corsero sul contatto di Louis. Era inutile chiamarlo, sicuramente era impegnato con i figli o con gli allenamenti e comunque non gli avrebbe risposto. Decise, comunque di mandargli un messaggio per chiedergli di incontrarsi. Non spiegò il motivo, pensando che così Louis avrebbe pensato si trattasse delle carte del divorzio. Infatti, il maggiore gli chiese di incontrarsi la sera, dopo gli allenamenti, dato che i bambini sarebbero stati da nonna Anne. Harry sorrise, senza neppure capire il motivo.

Eri il mio mondo - Larry fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora