Capitolo 3 - Analisi

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Delila's pov

-Quindi se la tua descrizione è conforme alla realtà mi stai dicendo che è un figo da paura?!-

-Chloe! Abbassa il tono della voce... vedi che quello che dico è sempre vero, ti assicuro che lo è. Sembra anche piuttosto ricco, mi chiedo perchè lavori come autista-

-Beh vuol dire che finalmente tuo padre una cosa buona l'ha fatta, speriamo solo non rimanga giusto per farti fare quattro giri in macchina-

-Ti ho già detto che è permanente-

-Comunque vada, ricordati che è un tantino grande per te-

-Tanto lo sai che quelli più piccoli non mi piacciono e poi... ho un buon presentimento-

-Suppongo di sì-

Sbuffa Chloe rassegnata.
Le ho ovviamente raccontato ogni singolo dettaglio di stamattina, perfino i miei presentimenti su come sarebbe stato e lei non sembrava in disaccordo con le mie opinioni, nonostante non lo avesse mai visto, sapeva che avessi buon gusto. Diciamo che i nostri erano differenti in fatto di uomini ma non si poteva dire che oggettivamente un uomo descritto così non fosse bello.
Venimmo distratte dal compagno dietro di noi in aula che pretendeva giustamente silenzio e dopo aver alzato gli occhi al cielo ritornammo a seguire la lezione.

Ayden's pov

-Com'è la ragazzina?-

-Ethan non pensi di aver un po' rotto il cazzo? Se volevi scopartela me lo dicevi e ti avrei sicuramente lasciato il posto-

-Perché stai dicendo che non è un gran che?-

-Sto dicendo che sei un coglione. Ma se vuoi la descrizione te la darò giusto per farti rodere il culo-

-Sei veramente uno stronzo Ayden, davvero come puoi trattarmi così?-

-Tra poco la ragazzina esce, vedi di non cagare il cazzo-

Sbottai chiudendogli il telefono in faccia. Quando si trattava di ragazze Ethan diventava un vero deficiente, tant'è che solo per il gusto di stare con loro spesso era lui stesso a richiedere di farsi assegnare dei casi in cui c'erano.

Per quanto riguardava la ragazzina, sicuramente non era male.
Aveva dei lunghi capelli castani a contornarle il viso, occhi del medesimo colore. Non era molto alta, 167 centimetri come massimo.
Dovevo raccogliere più informazioni personali possibili su di lei per poter compiere al meglio il mio lavoro e avrei anche dovuto cercare un approccio per poter instaurarci un rapporto.

Per avere la possibilità che lei mi dica quel segreto, deve esserci molta ma molta fiducia, considerando che non lo aveva mai detto a nessuno.
Ed io non avevo la minima idea di come fare.
Era la prima volta che non avevo un piano in mente, ma la cosa che mi rassicurava era il fatto che avevo quanto più tempo possibile a disposizione, senza fretta.
In un modo o nell'altro, ce l'avrei fatta.

Eccola che tornava assieme alla sua amica, Chloe. Avevo comunque svolto i miei compiti sì, indagini sulla sua vita cogliendo anche la più insignificante delle informazioni.

-Eccomi, scusa se ho perso tempo a parlare con la mia migliore amica, ti fa i complimenti per la macchina-

-Mh gentile da parte sua, ringraziala la prossima volta che la vedi-

Dissi forzando un sorrisetto. Supponevo in realtà che due domande se le fosse fatte sul perché non utilizzavo una delle sue macchine o una di quelle di sue padre. La risposta era abbastanza semplice, ma dopo tutto lei non poteva neanche immaginarla.
L'attrezzatura era il motivo.
Ho insistito affinché si portasse il tutto sulla mia macchina, in cui mi sarei sentito più al sicuro, piuttosto che nella sua. Magari avrebbe potuto lasciare il segno o peggio ancora avrei potuto dimenticarmela nel bagagliaio, non è mai successo nulla di tutto ciò ma prevenire è meglio che curare.

-Hai altri programmi o spostamenti per cui io ti possa servire oggi pomeriggio?-

-Per il momento non dovrei averne, ma qualora dovessi decidere di fare qualcosa ti manderò un messaggio-

Il viaggio proseguì silenziosamente per altri cinque minuti, come c'era da aspettarsi, ma lei ruppe inaspettatamente in silenzio.

-Sai... a lezione non avevo nulla da fare, così mi sono messa a fare delle ricerche sui nomi. Sapevi che il tuo significa fuoco? Ha origine dalla cultura Gaelica-

-No, non lo sapevo. Interessante-

Veramente si era messa a fare ricerche sui nomi? Non aveva proprio nulla da fare, sul serio.
Perlomeno ci stavo parlando e questo era l'importante.

-E il tuo cosa significa?-

La colsi alla sprovvista. Lo notai perché parve scioccata dalla mia domanda, quasi come se pensasse che a uno come me potessero interessare tutte tranne che quelle come lei.
Poi, che parolone, quelle come lei.

In realtà era in parte vero.
Ma la bambina non sapeva che di qui fino ai prossimi giorni sarebbe diventata la mia più grande ossessione, la mia massima priorità e tutto questo solo a causa di suo padre.

-Potrebbe significare delicata, ma non ne sono del tutto sicura-

-E ti potresti rispecchiare con questo significato?-

Volevo capire a tutti i costi chi avevo davanti a me in prima persona.
Perché Delilah appariva davvero fragile e delicata però sapevo in realtà della piccola stronzetta che avevo davanti, glielo avevo letto negli occhi quelle poche volte che mi aveva guardato mentre parlavamo.
E ne ebbi conferma.

Mi guardò come per schernirmi e poi mise le scarpe sul cruscotto, come se la macchina in questione fosse la sua.
Mi diede molto l'idea della tipica frase "l'apparenza inganna", ne avevo la dimostrazione davanti.

-Senti ragazzina, vedi di togliere quelle sporche scarpe dal cruscotto della mia auto-

-Ti pago per farmi da autista, perché di macchina non usi la mia?-

Sapevo lo avrebbe pensato. Cazzo lo sapevo. Amavo la prevedibilità, mi dava modo di programmare e organizzare.

-Perché nell'accordo era stato stabilito che avrei usato la mia per prevenire possibili danni o incidenti. Ma signorina, se questo non ti va bene sei libera di cambiarmi-

-Una spiegazione plausibile... Te la lascio passare-

Disse poggiando finalmente i piedi per terra. Ogni tanto distaccavo gli occhi dalla guida per osservarla ed era percepibile quanto ci tenesse ad apparire in un certo modo, un po' come me.

Forse proprio per questo iniziavo già a non sopportarla e non vedevo l'ora di togliermela dalle palle.

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