Capitolo 33- Knife

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⚠️Attenzione: questo capitolo contiene scene che potrebbero essere disturbanti per alcuni lettori⚠️

Ayden's pov

La musica rimbombava nelle mie orecchie. Quel locale era un casino, un ammasso di gente ubriaca, accalcata intenta a scoparsi sui divanetti; non era neanche il cuore della notte. Delilah era semplicemente splendida e quella sera riuscii a scorgere qualcosa in più nei suoi occhi.
Lucentezza, desiderio, lussuria.
Si stava concedendo ciò che si era sempre sottratta e ciò che non si era mai goduta. Con me.
Avrei intralciato la strada a chiunque avesse voluto far smettere al mio diamante di brillare.

Superò la timidezza e con la sua mano mi afferrò il dito, intenta a portami con sé in giro per il locale. Non si poteva certo dire che fosse piccolo: diversi divani erano accostati ai lati assieme a vari tavoli di fronte ai banconi quasi tutti pieni, al centro un ampio spazio per contenere quante più persone e qualche palo sparso qua e là con ragazze intente a strusciarsi su di esso. Era notabile la quantità di gente intenta a sniffare cocaina, fumarsi canne e ubriacarsi come animali.

Delilah mi portò subito ad ordinare qualcosa, per alleviare la tensione.

-Parla tu, io mi vergogno-

Le rivolsi un'occhiataccia perché mi stava chiaramente prendendo per il culo.

-E sentiamo cosa vorresti?-

-Qualunque cosa prenda tu-

-Io ti manderei a puttane la serata con una coca-cola quindi ti conviene avere le idee chiare e scegliere-

La vidi osservarsi intorno con una guancia tra i denti. Posò una mano su un fianco e finalmente si decise a farmi ordinare un Cuba libre, una ragazza dai gusti raffinati insomma. Avrei preso la stessa cosa per provarla, ma almeno io sarei dovuto rimanere sobrio. Partiamo dal presupposto che dovevo guidare e come se non bastasse avrei dovuto badare a lei che era alquanto imprevedibile. Se avessi bevuto mi sarei ritrovato talmente stordito e ammaliato che come minimo l'avrei portata nell'organizzazione e le avrei detto che persona fossi realmente io. Fuori discussione.

Appena pronto, le porsi il cocktail di colore scuro. Lei lo prese in mano, lo analizzò e ne bevve un sorso contorcendo il suo volto in una smorfia.

-Aspro?-

-Cazzo si! Ha un sapore fortissimo!-

Giura? Aveva il lime dentro.
Non feci in tempo a poggiarmi al bancone e a dare un'occhiata dietro di lei che la ritrovai con il bicchiere vuoto in mano.

-Sei impazzita?! Dio Delilah, l'hai scambiato per uno shottino?-

-Grazie per la preoccupazione, papà, ma non ne ho bisogno-

Mi lasciò il bicchiere in mano e confuso la vidi avviarsi tra la folla, ma solo dopo essersi rifilata uno shottino da un vassoio e avermi lanciato un'occhiata maliziosa. Quella ragazza stava giocando troppo bene e se non fossi stato io, chiunque avrebbe perso.

Scattai in avanti e con lo sguardo basso seguii il luccichio dei suoi brillantini, ogni qual volta venissero illuminati. Sbattei con diverse persone ma non mi interessava neanche scusarmi, il mio obiettivo era lei e non l'avrei persa di vista.
Quando finalmente si fermò, io ero dietro di lei e davanti a me c'era Kylian.

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