Capitolo 23- Nuova porta

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Ayden's pov

Dopo essere entrato in stanza, aver posato le mie cose, essermi preparato ed aver aspettato, aspettato e aspettato si era fatta l'ora di scendere alla hall. Kylian mi aveva chiamato sostenendo di dovermi dire una cosa veramente importante e che sarei dovuto andare subito da lui ma ovviamente per me era impossibile e non gli diedi peso.

E quando la vidi arrivare capii di non aver fatto scelta più giusta.

Delilah era bellissima, nonché "Prontissima" per l'incontro con i suoi genitori.

Ci dirigemmo in macchina e dopo tante storie riuscii ad aprirle lo sportello per poi entrare dal mio lato.
Doveva essere molto in ansia perché la vedevo continuamente asciugarsi le mani sul vestito, stringendolo. Io anche non ero chissà quanto tranquillo, avrei comunque dovuto parlare con colui che avrebbe potuto decidere il mio destino negativamente se avesse voluto.

Quando arrivammo di fronte al cancello della villa, esso si aprì automaticamente quando scesi dalla macchina per citofonare; solo dopo mi accorsi del fatto che probabilmente dovevo essere stato riconosciuto dalle telecamere. Ritornai in macchina e parcheggiai nell'ampia parte piastrellata in lontananza.
Problema: non eravamo da soli.
Che ci facevano tutte quelle macchine? Del mi aveva detto che in famiglia senza di lei fossero in 3, non che non lo sapessi già, ma avevo anche la sua conferma.

-Aspetta, ma queste macchine?-

Guardò dal mio lato del finestrino accigliata prima di soffermarsi su di me.

-Non lo so bimba, entriamo e vediamo-

Rimanemmo seduti ognuno al proprio posto. Lei non accennava a scendere e io sarei rimasto con lei fino a quando non avrebbe trovato il coraggio di affrontare la situazione.

-Delilah ascoltami. Ce la puoi fare. Male che va, cosa vuoi che succeda? Hai vissuto anni senza di loro-

-Ayden, tu non capisci. Mi stanno danno l'opportunità di recuperare e non voglio sprecarla-

Che morsa al petto. Lo credeva davvero. Ci sperava e lo desiderava. Invece il padre con una scusa voleva vedere me dato che ero sempre impegnato e probabilmente voleva fare i conti con la figlia.

-Non devi preoccupartene. Sei perfetta e andrà bene. Adesso devo farti da supporto morale? Rivoglio la Del tosta. Alza il culo e fagli vedere-

Sorrise prima di afferrare la maniglia e aprire lo sportello ed io feci altrettanto. Davanti a noi erano imponenti i 2 pilastri che sorreggevano quello che aveva a tutti gli effetti l'aria di essere il pavimento di una delle sale sporgenti del 2^ piano.

Ci avviammo verso l'entrata e venimmo accolti da due uomini che fungevano da apri porta e avevano il compito di spalancare il cancello per far entrare le persone con la macchina. Lo capii perché accanto a loro era presente un monitor che mostrava le riprese; quando una persona scendeva in modo tale da far riconoscere il suo volto allora controllavano se era sulla lista e lo facevano entrare.
Delilah riprese a toccarsi le mani e notai che le stavano ritornando ansie e paranoie. Beh si aspettava che perlomeno il padre ci avesse visti entrare.

-Scusi, sa dove dobbiamo dirigerci?-

-Secondo piano, prima sala sulla sinistra-

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