Capitolo 5- Prospettiva

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Ayden's pov

Alla fine rimasi veramente a guardarla. Senza dare nell'occhio mi poggiai sull'uscio dell'entrata della palestra che si affacciava davanti ad un enorme finestrone dal quale era possibile ammirare gli atleti.

Mi faceva veramente ridere imbacuccata in quel modo, era munita di caschetto, guantoni e paratibie.
Pensai che non gli avrebbe fatto male prendere un bel colpo in testa, anzi.
Mi fulminò con lo sguardo neanche mi avesse letto nel pensiero ed istintivamente le tirai un sorrisetto, giusto per prendermi gioco di lei.
Commise l'errore di guardarmi nuovamente ed in men che non si dica si ritrovò con il culo per terra; sicuramente l'avversario non sarebbe stato ad aspettare a lei mentre finiva di maledirmi con gli occhi.

Alla fine mi toccò aspettarla più del tempo previsto, perché la signorina non si era degnata di specificarmi il fatto che dopo l'allenamento si sarebbe fatta la doccia lì e non a casa sua.

-Principessa, ti fai desiderare? Avresti potuto dirmi che ti saresti fatta la doccia qui-

-Ah, non sia mai che ti manchi troppo, Ayden-

-Come farei a sostituirti poi, mh?-

-Non puoi ovviamente, io potrei al massimo-

No, non potevo ovviamente.
Dove l'avrei più trovata una bisbetica viziata e soprattutto delicata come lei.

Per fortuna ci stavo prendendo gusto, era un botto e risposta troppo divertente. Entrai perfettamente nella mia parte, tutto era come sarebbe dovuto essere.

-Comunque complimenti per l'allenamento-

-Mi prendi in giro? Per colpa tua sono caduta!-

-Oh che guaio, quel culo deve aver preso una bella botta-

-Maledetto Ayden!-

Dopo alcuni battibecchi durante il viaggio di ritorno a casa, mi permisi di fare alcune telefonate per aggiornare Ethan e Kylian.

Diciamo che loro due erano le uniche persone che davvero potevo reputare amiche, mi fidavo di loro. Inoltre ognuno era sempre partecipe alla vita dell'altro e le esperienze fuori il lavoro non mancavano mai.

Nonostante avessimo tutti e tre la stessa età, 32 anni, Ethan si prostrava sempre molto più immaturo e infantile. Kylian invece era più simile a me per questo mi ci trovavo un pochino di più.

-Allora Ayden come sta andando? Ethan mi ha detto che la reputi carina. Stai riuscendo a prendere confidenza?-

-Kyl, sembri mia madre e Ethan deve smetterla di sparare stronzate. Non dico di certo che non lo sia ma il carattere lascia desiderare-

La pensavo esattamente così. Per quanto potesse essere bella, il suo carattere era l'opposto anche se intrigante e buffo.

-Quindi fondamentalmente sta andando tutto nella più assoluta tranquillità. Giusto qualche confidenza inaspettata ma non preoccupatevi, ho tutto sotto controllo-

-Vuoi supporto? Sostegno? Qualcosa?-

-Cristo, no Kyl-

Dissi attaccandogli il telefono in faccia. Odiavo quando mi facevano troppe domande, nonostante le capissi una parte di me tendeva sempre a ipotizzare che non si fidassero abbastanza.
Io potevo anche comprenderle per il pezzo forte che avevo in mano, ma la parte permalosa di me no.

Mi avviai verso la mia temporanea abitazione, un appartamento in affitto poco distante da quella di Delilah.
Mi sentivo uno stalker, ovviamente anche se avevo appreso informazioni su di lei avevo anche veramente bisogno di capire le sue abitudini ed interessi, a partire dalla cosa più futile.

Entrando mi resi conto di quanto fosse fottutamente bello e ordinato 10 volte più degli altri.
Ne giravo di appartamenti ma questo a New York era sicuramente uno dei più sofisticati anche se sicuramente non pagavo poco, considerando che si trovava quasi in centro.

L'arredamento era basato su temi scuri, prevalentemente nero e grigio, non c'era niente di più bello da vedere che questo appartamento con le luci notturne dei grattacieli poco distanti. Sembrava di essere una star, in un posto che potevano permettersi in pochi. L'atmosfera era talmente calma che sembrava di stare in un nuovo mondo.

Improvvisamente mi misi a pensare se un giorno lei ci avrebbe mai messo piede in quella casa.
Non era programmato il fatto che ce la portassi, solo che non mi sarebbe dispiaciuto vedere la sua guancia schiacciata contro il finestrino per vedere le intense luci vicine. A casa sua ne vedeva parecchie e quando voleva, d'altronde viveva in uno degli ultimi piani, ma da una diversa angolazione e prospettiva l'effetto era totalmente diverso.

Anche la compagnia faceva tanto.
Ero più che sicuro che se fossimo stati insieme nonostante ci conoscessimo da poco avremmo finito per discutere tutto il tempo.
O magari chissà, avrei anche potuto finire per schiacciarle volontariamente la guancia sul finestrino, con circostanze diverse però.

Per colpa sua gli orari dell'università dovevo seguirli anche io, quindi non potevo permettermi di andare a dormire troppo tardi.
Puntai la sveglia e cedetti alle poche ore di sonno che mi rimanevano.

ANGOLO AUTRICE
Ciao ragazzi, come state?
Spero i primi 5 capitoli di questa storia vi siamo piaciuti e vi abbiano coinvolto.
Per qualunque consiglio vogliate darmi sono qui, apprezzo qualunque cosa mi venga detta🫶🏼

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